...introduzione
alla Cerimonia del Console Proviciale Mario Caporale...
...e canto d'inizio sostenuto dal gruppo parrocchiale vocale e
strumentale...
Ci inviti alla tua festa, ci chiami intorno a te,
ci doni la tua vita Gesù.
Ci inviti alla tua festa, ci chiami intorno a te,
per vivere sempre con noi.
Per noi hai preparato il tuo banchetto, l’incontro dei fratelli e
amici tuoi.
La casa tua risuona già di canti: con grande gioia accogli tutti
noi.
Ci inviti alla tua festa...
Ti accoglieremo in mezzo a noi, Signore, ascolteremo quello che
dirai.
Riceveremo il dono tuo più grande: il Pane della vita che sei tu.
Ci inviti alla tua festa....
Mangiando il tuo Pane alla tua festa, diventeremo come te, Gesù.
Sarai la forza della nostra vita, sarai la gioia che non finirà.
Ci inviti alla tua festa....
...benvenuto del
Parroco Don Giancarlo Brianti...
...una panoramica
alle liturgia della Parola...
...alle preghiere dei fedeli sono stati ricordati i nomi delle
vittime friulane...
Dolce
è sentire come nel mio cuore
ora umilmente sta nascendo amore.
Dolce è capire che non son più solo
ma che son parte di una immensa vita
che generosa risplende intorno a me,
Dono di Lui, del suo immenso amore.
Ci ha dato il cielo e le chiare stelle,
fratello sole e sorella luna,
la madre terra con frutti, prati e fiori,
il fuoco e il vento l’aria e l’acqua pura,
fonte di vita per le sue creature.
Dono di Lui, del suo immenso amore.
...la classica foto ai fedeli dal presbiterio...
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Accompagnato dalla Banda di Povoletto, il corteo è partito da Via Aquileia per portarsi in Lardo Goldoni...
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La tragedia di Marcinelle «Basta
morti sul lavoro»
(Federica Del Zotto -
Messaggero
Veneto)
UDINE. «No ad altre Marcinelle, basta infortuni sul lavoro». Questo il
messaggio emerso, ieri, dalla commemorazione delle vittime della tragedia di
Marcinelle celebrata, nella chiesa del Carmine, per non dimenticare le
migliaia di persone che ancora oggi perdono la vita sul posto di lavoro. È
stata una cerimonia sentita e senza retorica proseguita nell’area verde di
Largo Goldoni intitolata alle 262 vittime per
tenere viva la memoria e per ribadire
l’importanza cruciale della sicurezza sul lavoro. Nella miniera di Bois du
Cazier in Belgio, l'8 agosto 1956, persero la vita anche sette friulani:
Mario Buiatti di Udine, Pietro Basso di Fiume Veneto, Ruggero Castellani di
Ronchis, Ferruccio Pegorer di Azzano Decimo, Armando Zanelli di San Giorgio
di Nogaro, Ciro Natale Piccolo di Savorgnano del Torre, Lorenzo De Santis di
Flaibano. Il commendatore Mario Caporale, console della federazione Maestri
del lavoro d’Italia, ha aperto la cerimonia invitando tutti a riflettere su
quanto successo allora perché quella «tragedia dovrebbe insegnare a chi
lavora e a chi ordina il lavoro a far si che queste tragedie non capitino
più».
A Udine cerimonia per
commemorare le vittime della tragedia di Marcinelle e per non dimenticare le
migliaia di persone che ancora oggi perdono la vita sul posto di lavoro
nella Chiesa del Carmine e a seguire nella zona verde di Largo Goldoni. Alle
duecentosessantadue vittime è stata intitolata la targa del piccolo parco
affacciato su viale Trieste per tenere viva la memoria e per ribadire
l'importanza cruciale della sicurezza sul lavoro. Non a caso i Maestri del
lavoro sono in prima linea nel sensibilizzare la popolazione sul tema delle
morti bianche. Il presidente del consiglio regionale Franco Iacop, invece,
ha colto l’occasione per ribadire quanto sia fondamentale parlare di
sicurezza sul lavoro: «Un impegno che per noi si declina anche sul piano
legislativo con riforme che toccano anche la formazione e che costantemente
stimolano a riflettere su come corrispondere concretamente a queste istanze
dentro un orizzonte europeo di diritti e tutele». Dello stesso avviso
l’assessore all’Inclusione sociale Antonella Nonino: «In quest’epoca, nella
quale assistiamo a esodi di giovani provenienti da tante parti del mondo -
ha puntualizzato -, rendiamo giustizia a quei poveri morti di Marcinelle,
essendo capaci di leggere nei volti dei tanti profughi, gli sguardi dei
nostri connazionali di allora». «Il sangue di quegli operai diventi il seme
da cui nascano valori per il bene comune» ha aggiunto don Giancarlo Brianti,
rivolgendosi ai fedeli tra i quali c’erano anche alcuni familiari delle
vittime.
Alla cerimonia hanno
partecipato diverse autorità tra queste il vice prefetto Francesco
Palazzolo, il vice presidente della Provincia Franco Mattiussi, il
presidente della commissione toponomastica Franco Della Rossa, il vice
presidente dell'Ente Friuli nel mondo Piero Villotta, le rappresentanze dei
comuni di Ronchis, San Giorgio di Nogaro, Povoletto, Fiume Veneto, Azzano
Decimo, delle associazioni di minatori di Cave del Predil e della
Filarmonica di Povoletto.