Premariacco (UD), 24 Settembre 2017
Chiesa di San Silvestro PapaIn occasione del 59° Congresso Provinciale AFDS
Santa Messa
presieduta dall'Arcivescovo Mons. Andrea Bruno Mazzocato
accompagnata dal Coro "G. Coceancigh" di Ipplis con Gianluca Micheloni all'organo
Per realizzare questo servizio ci siamo valsi della preziosa collaborazione di Oddo Lesizza,
presente anche sul luogo del raduno ed ha ripreso le fasi di preparazione del corteo...
...comprese le "signorine dei garofani" che adornavano i congressisti al loro arrivo...
...la partenza del corteo guidato dal Corpo Bandistico di Fagagna diretto da Mauro Verona...
...e arrivo al Monumento ai Caduti per la posa della corona d'alloro al suono dell'Inno Nazionale...
...i cui echi arrivavano fin sul sagrato della chiesa, dove Oddo
stava arrivando per darci man forte...
...in attesa dell'arrivo
dell'Arcivescovo...
...il corteo che si era fermato al limite del vialone stracolmo di
labari e congressisti...
...si è quindi
rimesso in marcia per entrare in chiesa...
...che vi
presentiamo in questa sequenza di immagini scelte ogni decina di
scatti...
...con il gruppetto
guidato da due giovanissimi davanti alle autorità
ed al gonfalone della Sezione di Mortegliano in lutto per la morte
della sua Presidente...
...abbiamo
seguito la sfilata dei congressisti che occupavano ancora l'intero
viale...
...fino all'arrivo dello striscione della "Valli", e poi ci siamo
ritirati per entrare in chiesa...
...dove i labari
avevano riempito il fondo del presbiterio e in parte della navata sinistra...
...benvenuto del
parroco Mons. Pietro Moratto e saluto dell'Arcivescovo...
...e all'omelia di S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato...
...panoramiche dai due estremi laterali delle navate...
...dalla liturgia eucaristica al Padre nostro...
...in questa
foto di Oddo ripresa dall'alto del presbiterio, fuori dalla porta si
notano ombrelli aperti...
ESTRATTO DAI CANTI
DI COMUNIONE
PREJERE DAL DONADÔR E BENEDIZIONE
Coréit! Une vite in perìcul:
un viéili, une mâri, un canai?
Suspîrs di mil fràdis che clàmin
pes stradis e in duc' i ospedai.
Corìn! Une vite in pericul:
magari l'é un nestri nemî.
Plui biél ancjemò sustignîlu,
salvâlu e no fâsi capì.
Il sanc, oh chel sanc ch'i tu puàrtis
al jemple la vene ch'a mûr:
la vite, la vite ch'a torne!
Si jemple di gionde il to cûr.
Frïûl, 'vonde sanc cu lis armis;
il nestri ch'al sei sanc di amôr:
un ben ch'i metìn in musine
par vìnci la muart e il dolôr.
Des monz fin jù jù pe marine,
Frïûl ancje in chest tu sês prin,
content s'a ti dîs: Diu t'al merti
un viéili, une mâri, un frutín.
Il sanc, oh chel sanc ch'i tu puàrtis...
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...mentre all'estero allegramente pioveva... trasferimento in Via Ponte Romano per i...
Insegniamo ai giovani a non
essere egoisti Si è fatto attendere, come la pioggia che ha sorpreso i donatori all'uscita della parrocchiale di San Silvestro, ma l'arrivo dell'arcivescovo monsignor Andrea Bruno Mazzocato ha centrato, come sempre, il bersaglio. A partire dall'omelia ispirata dalla lettura della parabola sugli operai mandati dal padrone a lavorare nella vigna. Dalle parole dell'evangelista Matteo l'arcivescovo ha mutuato l'esempio di quegli uomini sottratti all'ozio e mandati a lavorare fra i filari. «La vita è inutile se viene sprecata da chi impiega tutto il proprio tempo pensando ai propri interessi, quanto quella degli operai oziosi. L'esistenza umana ha un valore solo se porta frutti - ha incalzato il presule - come ha un senso la nostra Associazione friulana donatori di sangue. Se venisse a mancare - ha osservato - saremmo tutti più poveri perché donare qualcosa, in questo caso il sangue per un fratello o una sorella, che sono ammalati, tiene viva l'anima di un popolo. Avremo un futuro se sarà grande il nostro animo, non lo avremo se invece saremo egoisti come gli operai oziosi e ci interesseremo solo a noi stessi». Da qui il monito riferito alle nuove generazioni: «Non facciamo in modo che respirino aria scadente - è stato il suo invito - i ragazzi possono allargare il proprio cuore, ma bisogna insegnare loro a farlo». Un messaggio di fiducia e di incitamento cui si è aggiunto quello di don Pietro Moratto. «Ci auguriamo che questa giornata ci aiuti a crescere nell'amore e nella sensibilità per chi è più fragile e ha bisogno di aiuto - è stato l'auspicio del parroco di Premariacco - e speriamo che il Signore ci sostenga e ci ricompensi per la nostra attività». |