nuove dal friuli e dal mondo

Premariacco (UD), 26 Maggio 2024

...e dopo la cerimonia religiosa nella Parrocchiale di San Silvestro...
 
Cerimonia civile in ricordo della vittime del 29 Maggio 1944



...il corteo in avvicinamento a Piazza Marconi guidato dalla Nuova Banda di Orzano...



...dopo la deposizioni di una corona al cippo al lato est della piazza, dove in quel lontano 1944 era stata eretta la forca...


...ed altre al centro di Piazza Marconi...


...è seguito il saluto del Sindaco Michele De Sabata e le relazioni della rappresentante della Regione e dell'
ANPI...


...obbiettivo in libertà...



BRANO DI CHIUSURA

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Gli impiccati a Premariacco e a San Giovanni al Natisone
(Tratto da: https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=301)

          Il 29 maggio 1944 26 prigionieri, tratti dai detenuti imprigionati nel capoluogo friulano e da un gruppo di partigiani rastrellati nel paese di Feletto Umberto poco tempo prima, vennero prelevati delle carceri di via Spalato a Udine, caricati su un camion e condotti a due destinazioni diverse. I primi 13 vennero portati nel paese di Premariacco e impiccati, gli altri 13 furono portati a San Giovanni al Natisone ed ugualmente impiccati su un patibolo appositamente predisposto. Le esecuzioni furono organizzate dai Comandi delle SS/Polizei ed attuate come rappresaglia per l’uccisione di due soldati tedeschi avvenuta il 25 maggio alle ore 17 sulla corriera della linea Udine-Cividale e per l’uccisone di un soldato di pattuglia a San Giovanni al Natisone.
         Quanto al primo episodio va riferito che, mentre una corriera si trovava in sosta a Premariacco due partigiani garibaldini salirono sul mezzo e intimarono alle persone presenti di alzare le mani. I due soldati tedeschi che erano sulla corriera, di spalle ai partigiani, compresero all’ultimo momento cosa stava accadendo e quando i partigiani furono loro accanto cercarono di impugnare proprie le pistole: furono immediatamente freddati. I partigiani fuggirono; nella confusione che seguì alla sparatoria l’autista fece ripartire il mezzo e si diresse al Comando tedesco di Cividale.
        Il motivo per attuare la rappresaglia messa in atto nel paese di San Giovanni al Natisone si riscontra invece nell’episodio occorso il 17 maggio 1944. Il parroco del paese riporta che la sera del 17 maggio una ronda tedesca in perlustrazione nel borgo fu raggiunta da una scarica di mitra. Sul terreno rimasero un soldato tedesco e due feriti gravi.
          I corpi delle 26 vittime, per ordine dei tedeschi rimasero appesi al patibolo fino a sera; poi furono caricati su un camion e portati a Trieste, probabilmente per essere cremati nella Risiera di San Sabba. Molte delle informazioni sulla rappresaglia tedesca sono dedotte dal diario di Johannes Kitzmüller, l’interprete presso il Comando tedesco che collaborava con i reparti partigiani osovani.