Galleriano di Lestizza, 25 Settembre 2005
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Per i miei itinerari domenicali, di solito mi affido al caso, cercando
sulla carta del Friuli una località (possibilmente un Comune), che non sia
nell'elenco della rubrica "biel lant a Messe". Se dal punto di vista liturgico
l’importanza della cerimonia non cambia, per i miei scopi invece sarebbe
auspicabile assistere ad una Messa accompagnata da coro ed organo, mentre a
volte mi devo accontentare dei soliti quattro o cinque canti eseguiti da
un’assemblea di pochi fedeli. Diverse volte però ho avuto la fortuna di
assistere a Messe celebrate in occasione di importanti eventi come feste degli
alpini, dei donatori di sangue o di altre associazioni, oppure in occasione di
battesimi, matrimoni e anniversari di vario genere…
Per la “festa per gli emigranti” di domenica 25 Settembre, le cose erano
andate diversamente, perché ero stato con grande anticipo avvertito e
caldamente invitato da Severino Piticco e sua moglie (che abitano proprio a
Galleriano), tutt’e due appartenenti al gruppo di volontari dell’associazione
“Per Vetren”. Devo essere grato a questi cari amici se ho avuto l’opportunità
di conoscere un nuovo e meraviglioso angolo di Friuli, e venire a contatto con
una comunità generosa e aperta verso le iniziative di solidarietà, comunità
entro la quale mi sono sentito perfettamente a mio agio.
Prima delle 9, stavo cercando un’entrata di Galleriano con il cartello
indicatore a favore di sole, perché fotografarlo è la prima operazione da
compiere all’inizio dei miei servizi domenicali, seguita da alcune
inquadrature alla parrocchiale, azione facilitata dal bel tempo e dalla
favorevole collocazione della chiesa. Poco dopo ero in avvicinamento alla
chiesetta di San Giovanni, scattando alcune foto della facciata rivolta ad
est, per portarmi poi dal lato opposto, dove un gruppo di persone era
impegnato nell’ampio spiazzo erboso ombreggiato, dove era stato montato un
grande tendone e una serie di gazebo e bancarelle, che ad una veloce occhiata
mi sono sembrate una specie di pesca di beneficenza e di un mercatino con
piante di fiori ed altre mercanzie.
Secondo le informazioni in mio possesso, avevo giusto il tempo per
trasferirmi nei pressi della parrocchiale e registrare le campane, ma,
aspettato poi invano fino ad oltre l’orario stimato, mi sono meravigliato di
non vedere alcun movimento di persone, sebbene mancassero 15 minuti all’inizio
della Messa.
Convinto di essere stato male informato sugli orari, ho pensato di
riportarmi nell’area dei festeggiamenti ma quando ormai vi ero giunto, il
suono delle campane della parrocchiale mi hanno costretto a fare dietro-front
e ritornare velocemente al centro del paese, giusto in tempo per portare a
termine il secondo importante obbiettivo per il mio servizio… la registrazione
delle campane…!
Quando più tardi con la borsa degli attrezzi ho preso posto sotto il
tendone, la gente cominciava ad arrivare alla spicciolata, a cominciare dalle
persone più anziane e con difficoltà motorie, con le quali mi sono sentito in
perfettamente in sintonia, dato che anch’io ho la necessità di arrivare in
tempo agli appuntamenti per assicurarmi un posto a sedere… Occupato un posto
in terza fila depositando su una panchina parte della mia attrezzatura, ho
avuto il tempo di fare un giro nei dintorni con la reflex, prima di piazzare i
miei due sistemi di registrazione nei punti più adatti per una buona ripresa.
...la corale "Sot el agnul" di
Galleriano...
Quando intorno alle 10.30 S. E. mons Alfredo Battisti, preceduto dal
Gruppo Corale “Sot el Agnul” ha iniziato la Messa, il tendone era stracolmo di
gente come si può vedere anche nel relativo servizio, nel quale si possono
ascoltare alcuni estratti dagli interventi di mons Battisti, il “Vescovo del
terremoto”, una figura molto amata dalle popolazioni friulane di tutte le
tendenze e colori politici.
Prima della benedizione finale, per onorare la giornata dell’emigrante,
il coordinatore dei festeggiamenti ha presentato lo scrittore, giornalista e
figlio di emigranti Max Mauro, l’autore del libro “La mia casa è dove sono
felice” (edito dalla kappavu
www.kappavu.it), ed una famigliola rumena perfettamente integrata nel locale tessuto
sociale. Sono seguiti altri interventi, tra cui il Sindaco ed il Parroco di Lestizza.
...interventi del giornalista Max
Mauro e di una coppia di rumeni che vive e lavora
nel nostro territorio, e incontra qualche difficoltà nel processo di
interazione...
Sono intervenute poi le autorità civili e religiose presenti ai
festeggiamenti...
Dopo la Messa, la gente ha avuto a disposizione 45 minuti per sgranchirsi
le gambe e fare qualche acquisto di solidarietà, prima di sedersi di nuovo per
il pranzo comunitario. Durante l’intervallo sono stato avvicinato da diverse
persone mai viste prima (tra le quali il Sindaco di Lestizza), che mi avevano
conosciuto attraverso i giornali o avevano assistito alla consegna del “Mus d’àur”.
Non nego che ricevere tante strette di mano accompagnate da espressioni di
stima e gratitudine, hanno il potere di dare un forte input per proseguire nel
lavoro, anche se il sentirmi maggiormente osservato mi mette un pochino a
disagio.
...flash sulle tavolate durante il
pranzo...
Raramente dopo i miei servizi, siano Messe, rappresentazioni varie o
concerti, mi intrattengo per i rinfreschi o pranzi, ma in questo ambiente e in
compagnia del piccolo gruppo di “Per Vetren” che si era formato, ho deciso di
interrompere la dieta alimentare iniziata pochi giorni prima ed accettare per
intero il Menù proposto dal gruppo di volontari e servito da gentilissime
signore.
...una famigliola
nei suoi costumi orientali...
Poco prima delle 14 ho raccolto tutti gli attrezzi (dimenticando gli
occhiali) e salutato gli amici per ritornare a casa… alle 18 avevo un impegno
in Abbazia, ma prima dovevo scaricare tutti i dati audio e foto dalle 4 schede
di memoria e mettere sotto carica 4 set di batterie…
Viaggiando verso nord-est (avendo come punto di riferimento il Matajur),
mi sentivo bene perché mi rendevo conto di aver raccolto del materiale di
“buona qualità”, e soprattutto di avere tanti amici anche in quella zona
della “bassa friulana”…
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