Messa a Rigolato
(Aldo - 6 Giugno 2004)
L’idea
di recarmi a Messa a Rigolato, mi era venuta dopo aver ricevuto un
messaggio da Charleroi in Belgio, dove il Coro Monte Nero di Premariacco
era in procinto di recarsi su invito di quella comunità friulana. Quella
strada la conoscevo abbastanza bene, dato che parecchi anni fa,avevo
passato due o tre estati a Collina
di Forni Avoltri . Partito subito dopo le 8
di mattina, verso dopo le 10, stavo cercando la strada per avvicinarmi alla
chiesetta che vedevo stando sulla piazza principale.
Ho
parcheggiato a fianco della chiesa, assieme ad un signore che ho capito
subito trattarsi di un sacerdote, ma che non era pre Josef Cjargnel,
plevan di Guârt e Rigulât, che conosco molto bene. Molto gentilmente il
sacerdote mi ha informato che essendo veneto, avrei assistito ad una
semplice Messa in italiano, senza letture o canti in friulano. Un altro
inconveniente era rappresentato dal fatto che le campane avevano già
esaurito il ciclo dei tre concerti… Il sacrestano che ho conosciuto
all’interno della chiesa prima che iniziasse la cerimonia, si è
rammaricato per non potermi “offrire” una bella Messa in furlan di Ludaria.
Se avessi scelto la domenica precedente, o quella successiva, avrei avuta
più fortuna… Mi ha comunque tranquillizzato, assicurandomi un bel concerto
a tre campane… tutto per me.
Credevo
di poter agire in un ambiente completamente nuovo, tra gente che non mi ha
mai visto, invece… mentre in chiesa stavo armeggiando con le mie
apparecchiature, una voce dal retro mi saluta chiamandomi per nome… erano
due componenti del Coro “Arrigo Tavagnacco” di Manzano, uno dei quali
aveva la moglie originaria di Rigolato… Ma guarda quanto è piccolo il
mondo!
Come promesso,
subito dopo Messa, il sagrestano ha “sciolto” le sue campane e le ha
lasciate libere in un concerto di ben 7 minuti, perché secondo lui,
avrebbero raggiunto il perfetto sincronismo solo dopo due o tre minuti…
Per ringraziarlo, era doverosa una foto-ricordo con il muini Italo
Fruch.
Rimasto
completamente solo, mi sono intrattenuto in quel luogo che sovrasta il
paese, girando intorno alla chiesa per scattare una serie di fotografie
verso il basso, con la sensazione di osservare Rigolato con un aereo,
mentre in direzione di Givigliana, le montagne erano sorvolate da
spettacolari nuvole bianche su un cielo incredibilmente blu. Ho poi
raggiunto la piazza principale scattando altre foto, rimanendo a lungo
seduto su una panchina ad ammirare il panorama.
Poco più
tardi, mentre riprendevo il palazzo municipale, mi sono accorto di
trovarmi davanti a un ristorante, ed ho quindi approfittato per entrare e
formulare la mia solita richiesta: Si può ricevere un panino con salame e
un tajut di nero? Alla risposta affermativa mi sono accomodato in uno dei
tavolini, come si vede dalla foto… Prima di lasciare la locanda “Alle
belle arti”, ho chiesto informazioni per raggiungere l’altra sponda del
torrente Degano e salire verso i paesetti che avevo intravisto in
precedenza, per riprendere Rigolato dall’alto e in favore di sole.
Mezz’ora più
tardi ero accanto alla chiesetta di San Nicolò, sulla strada per Vuezzis,
Stalis e Gracco, aggiungendo qualche decina di fotografie al centinaio già
memorizzate nella nuova CompactFlash, la scheda da 256 Mb che ne può
contenere ben 250 da 2288 x 1712 pixel.
Mentre
imboccavo quella ripida discesa verso il ponte sul Degano, mentalmente
ringraziavo la brava e operosa gente che ha costruito quella strada, che
permetteva ad una persona debole e fragile come me di percorrerla
comodamente seduto nella mia automobile.
Raggiunta la
ss355, ho iniziato la strada del ritorno con qualche difficoltà nel
concentrare la mia attenzione sul percorso, dato che quello era l’orario
del mio consueto riposino pomeridiano. Uno scossone mi ha riportato alla
realtà, leggendo un cartello che indicava UDINE 110 KM… Accidenti, non mi
ero reso conto che Rigolato fosse così lontano…
Le scene
spettacolari che mi si presentavano davanti, e che mi hanno accompagnato
durante l’intero percorso, hanno piacevolmente occupato la mia attenzione,
tanto che senza accorgermi mi sono ritrovato alla periferia di Udine… e
quindi a pochi chilometri dal paese più bello del mondo…!
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