Due proverbi che sentivo
ripetere dai vecchi contadini del mio paese
recitavano:
Seren disòt, cjape il cjâr e metilu sòt; Seren disôre, cjape
il cjar e va a vôre.
Domenica mattina 9 Maggio, i proverbi non hanno
funzionato, perché quando alle 8.35 sono partito da casa pioveva a dirotto
ed il cielo era caricato di nuvole minacciose. Attraversato il Natisone, e
puntando in direzione di Buttrio, una striscia chiara in direzione sud-sud-ovest, mi ha riportato alla mente il vecchio detto… ma non ho
preso in minima considerazione l’ipotesi di cambiare l'obbiettivo della mia
missione domenicale… la sera prima, dopo un breve controllo sulla carta del
Friuli, avevo annotato su un blocchetto due nomi: Rivignano e Varmo.
Un’ora più tardi ero alla
periferia di Rivignano, intento ad inquadrare nell’obbiettivo della mia
digitale 3Mpixel, il cartello con il nome della località in italiano e
friulano illuminato da uno splendido sole. Mentre eseguivo quattro o
cinque scatti, con la coda dell'occhio avevo notato una signora, che da una
finestra di una casa vicina seguiva sospettosa le mie manovre.
Dopo un giro per le vie del paese prima della Messa, ho capito che non sarei riuscito a
ricavare foto decenti della chiesa, limitandomi a qualche inquadratura
parziale, mi sono soffermato ad osservare un movimento di persone davanti
ad un locale adiacente, dove era stata allestita una postazione per la
distribuzione di azalee a scopo benefico, in occasione della
"Festa della mamma".
Mentre ero in attesa di attraversare la strada per fare
il mio dovere ed acquistare qualche pianta, osservavo il via-vai delle
persone che arrivavano e riempivano il portapacchi delle loro biciclette,
e altre che sostando in divieto, caricavano nei portabagagli delle loro
auto azalee di vario colore.
Una simpatica scena della
quale ho potuto riprendere solo l’ultima parte, era nel vedere un bambino alto
due spanne, che come un bravo ometto trasportava due vasi di fiori che quasi
strisciavano sull’asfalto, ed attraversava la strada sulle strisce pedonali,
davanti alla madre che lo controllava da vicino.
Pur non avendo una mamma, ma essendo circondato da tante persone care che
sono mamme, ero tentato di fare un'acquisto "all'ingrosso", ma mi sono dovuto limitare
a due vasi... uno a fiori bianchi ed uno a rossi.
L'azalea a fiori
bianchi l’ho donata ad un amica, prima del mio rientro a casa… Infatti, avevo ricevuto una sua telefonata che concludeva
dicendo così:
Se passi di qua, ricevi un buon piatto di pasticcio…! Ho accettato subito l’invito…
Quella mezza giornata iniziata con acqua a
catinelle, trasformatasi poi in una splendida giornata di sole, mi ha dato
lo spunto per rimescolare i due
proverbi d'inizio pagina e ricavarne un terzo che dice: Seren disòt,
cjape il cjar e menilu a vôre... Non fa rima, ma non importa...