La vendemmia 2010 è partita in sordina nei primi giorni
di settembre a valere per le uve base spumante (Pinot
nero e Chardonnay) e per quelle da vino precoci di
recente impianto, Pinot grigio in primis.
L’inizio del mese è stato
caratterizzato da qualche bella giornata di sole,
fortunatamente ben ventilata per frenare eventuali muffe
, alternata a precipitazioni anche violente.
Molto basse le
temperature notturne (anche 7-8 gradi) bilanciate con
quelle diurne ( 18-24 ) che garantiranno sicuramente
profumi ottimali, buone acidità e zuccheri naturali
leggermente inferiori a quelli degli anni passati che in
alcuni casi (2003 e soprattutto 2006 ) furono anche
eccessivi.
Viene pertanto confermata
la previsione che ha fatto Assoenologi del Friuli
Venezia Giulia che ha riunito i suoi tecnici, per il
consueto incontro pre-vendemmiale, nelle cantine di Ca’
Vescovo, a Terzo d’Aquileia, gentilmente messe a
disposizione dal Gruppo Zonin Fvg. .
Presenti i responsabili
delle locali tenute Marco Rabino e Roberto Marcolini, ed
oltre un centinaio di partecipanti, con comprensibile
soddisfazione il presidente regionale , Rodolfo Rizzi,
ha più volte rimarcato l’importanza di vedere riuniti i
maggiori responsabili del “Vigneto Friuli” e quelli
dell’Icqrf di Conegliano (cioè il Servizio repressione
frodi del ministero dell’Agricoltura competente per il
Triveneto) nelle persone del direttore dottor Gianluca
Fregolent e del dirigente dottor Mario Silipo, dai quali
sono venute – in un’atmosfera altamente collaborativa -
importanti anticipazioni sulle novità e conferme che
dovranno regolare le corrette pratiche di campagna e di
cantina durante il raccolto 2010.
Ma ecco cosa
hanno previsto gli enologi friulani.
Molto buona dovrebbe
essere la resa uva-vino poiché gli acini hanno goduto di
piogge ben equilibrate durante lo sviluppo. Un buon
apparato fogliare dovrebbe poi garantire buone
maturazioni fenoliche per le uve a bacca rossa.
Verso la fine di
settembre inizierà la raccolta di Merlot e Cabernet. A
seguire, durante tutto ottobre, Refosco, Schioppettino e
Pignolo, con una coda sperabilmente asciutta e ventilata
addirittura novembrina per gli “speciali” Docg Picolit e
Ramandolo.
Gli enologi si sono
trovati concordi nel ritenere che, se il mese di
settembre registrerà notevoli escursioni termiche, con
sole e ventilazione, si otterranno vini ai massimi
livelli qualitativi, ricchi di struttura, profumi,
colore e composti aromatici, anche se probabilmente le
gradazioni naturali potrebbero avere - ma ciò davvero
non guasta - una gradazione leggermente inferiore a
quella dello scorso anno.
“Quantitativamente
parlando, la produzione potrebbe essere solo di poco
superiore (circa +5%) rispetto a quella del 2009 ,che si
era attestata su valori di poco superiori a 1 milione di
ettolitri ( cifra che riporta a stime più realistiche e
ben superiori quelle che – ipotizza il presidente RIZZI
- l’ ISTAT, per probabile errore materiale o strumentale, ha erroneamente quantificato in soli 752.000 ettolitri, probabilmente riferite alle produzioni DOC e DOCG
oppure IGT –VINI DA TAVOLA 2009 e non certamente alla
globalità )
Per quanto riguarda i
mercati, i tecnici vitivinicoli - consapevoli che
dichiarazioni affrettate avrebbero potuto essere
strumentalizzate - hanno osservato che, complice il
previsto ritardo delle operazioni di raccolta, le
quotazioni sarebbero maturate in tempi successivi .
Le contrattazioni -
questa è almeno la sensazione generale - finiranno
probabilmente per premiare varietà più alla moda
(leggasi ad esempio Prosecco, Ribolla gialla eccetera),
mentre dovrebbero tenere le pregiate uve “francesi”
(cioè Pinot grigio, Chardonnay e Sauvignon),
probabilmente a scapito di quel gran bel vino che è il
Friulano (ex Tocai) tanto amato nella “Piccola Patria”
ma tuttora, seppur rinominato per le note e travagliate
vicende, ben lungi dallo sfondare in Italia e all’estero
.
Così come, par di capire,
gli stessi vini - che a noi piacciono tanto - da uve
rosse francesi e soprattutto autoctone che, nella loro
sofferenza di mercato, confermano quanto anche in
viticoltura il “locale” debba piegarsi agli umori e ai
capricci del “globale”.
ASSOENOLOGI - FVG - C.F. 09 settembre 2010
INFO :
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