Capriva del Friuli
, 16 gennaio 2010
GUIDA AD UN BERE
INTELLIGENTE
Echi di un convegno
nazionale a Villa Russiz
PAROLA D’ORDINE:
PREVENZIONE E MODERAZIONE
Prevenzione: una parola sempre più d’attualità e una
strategia che nelle politiche per la salute pubblica sta
acquisendo un’importanza crescente. Impedire l’adozione di
abitudini potenzialmente dannose, attraverso la
comunicazione e promozione di stili di vita virtuosi,
rappresenta un efficace strumento nell’attuazione di questa
strategia. In primo piano, quindi, anche il ruolo svolto
dall’alimentazione, intesa come consumo corretto di cibi e
bevande.
È all’interno di questo
nuovo scenario politico e sociale che si situano le premesse
che hanno portato agli innovativi programmi
preventivo-educativo a favore del “bere moderato e
consapevole” e contro l’abuso.
Per ridurre con successo
il consumo smodato di alcolici servono programmi fondati su
una prevenzione reale e non di facciata , che propongano un
approccio positivo, supportino l'attuazione di leggi
nazionali non emanate sulla scia di spinte emotive ,
forniscano informazioni precise e pertinenti, educhino il
consumatore.
E ciò soprattutto agendo
sui giovani (“l’anello più debole della catena“) che vanno
responsabilizzati nelle scuole e nelle famiglie.
Questo, in sintesi ,
quanto è emerso in uno stage di portata nazionale che la
tenuta VILLA RUSSIZ di Capriva ha organizzato nei giorni
scorsi per i propri quadri tecnico-amministrativi,
rappresentanti e collaboratori attivi su tutto il
territorio nazionale.
Dopo gli interventi del
presidente, dr. Silvano STEFANUTTI e del direttore ,
dr. Gianni MENOTTI le relazioni sono state affidate alla
dott.ssa Doriana POTENTE, medico chirurgo e cardiologo (“Il
vino in una corretta alimentazione“) ed al dr. Claudio
FABBRO, agronomo ed enologo (“Aspetti giuridico-amministrativi
e socio-economici dell’enologia ai confini fra prevenzione e
proibizionismo“).
“I primi ad essere
contrari all’abuso sono proprio le aziende vitivinicole
–è stato detto- ed il consumatore di un vino di
qualità, assunto moderatamente ai pasti, difficilmente si
ubriaca mettendo a repentaglio la propria vita e quella
degli altri, considerando il vino un piacere della buona
tavola e un elemento utile alla socialità.”
“Ben diverso –secondo
i relatori- è il problema dell’assunzione di
superalcolici che, in miscele “esplosive “ con droghe,
farmaci, sigarette e sonno arretrato, continuano a creare
guai seri nel cuore della notte ed all’ alba da parte di
tanti giovani (“il popolo della notte “ ) che
all’incalzante “proibizionismo” rispondono con
rinnovate sfide devastanti per gli altri e per se stessi.
Non poche le riserve nei
confronti dell’ “etilometro”, strumento cui è stata delegata
responsabilità e competenza a dividere “i buoni dai
cattivi” ma che tiene solo parzialmente conto di
comportamenti soggettivi (sesso, peso corporeo, razza etc.)
influenti su un più importante coordinamento
neuro-muscolare che un occhio esperto ha sempre saputo ben
valutare anche senza supporto strumentale.
Resta il fatto che
l’abbassamento del valori ammesso per la guida al nuovo
limite dell’ 0.50 g/l contro il precedente 0.80 g/l
(tuttora in vigore in Inghilterra, Irlanda, Lussemburgo, Usa
etc. ) troppo spesso colpisce proprio i cultori della
cosiddetta “dieta mediterranea“, per cui le famiglie tendono
a rinchiudersi in casa per evitare ritiri di patente e
sanzioni da capogiro.
“I primi a farne le spese
–queste le conclusioni- sono purtroppo i
ristoratori, gli agriturismi, i vignaioli ed un indotto che
per tutta l’Italia, fondata su storia, arte, turismo ed
enogastronomia, registra un preoccupante stato di crisi,
pagando per evidenti colpe altrui “.
CF -
Info :
claudiofabbro@tin.it
Mob. 335 6186627
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