La Bulgaria è uno Stato con difficoltà e contraddizioni, ma comunque in crescita e proiettato verso l’Europa. Circa tre anni fa alcuni imprenditori del Manzanese, che vi operano, vengono a conoscenza della triste e dura realtà di circa 40000 bambini presenti negli orfanotrofi del paese. In particolare vengono a contatto con l’orfanotrofio di
Vetren, che scoprono uno dei più poveri e disagiati. Vetren è una cittadina di
circa 5.000 abitanti che si trova a 80 chilometri dalla capitale, Sofia. E’
una realtà povera, con un’economia prevalentemente pastorale o legata alla
struttura dell’orfanotrofio. Dopo un primo intervento personale, nasce l’idea di estendere al comprensorio della sedia e a tutta la Forania di Manzano la possibilità di intervenire concretamente in aiuto dei bambini di Vetren. I paesi del Distretto della sedia rispondono da subito con un notevole impegno a tutto campo, che ha reso possibile intraprendere un grande progetto di solidarietà finalizzato unicamente alla promozione della dignità di ogni essere umano. La prima e indispensabile adesione all’iniziativa viene dal dinamico signor Kusman, quale interprete e coordinatore bulgaro, che facilita i contatti e fa da tramite con le autorità locali. L’Abbazia di Rosazzo viene presa come riferimento e punto di ritrovo per i primi contatti e programmi per attuare l’iniziativa. Don Dino, il rettore dell’Abbazia, coglie subito
attraverso questa iniziativa anche l’importante possibilità di operare per
l’ecumenismo attraverso l’incontro con il metropolita Galaktion, arcivescovo
ortodosso della Cattedrale di Sofia, nativo di Vetren, il quale, sensibile al
problema dei bambini della sua terra, mette a disposizione la propria casa natia
a Vetren, agevolando così notevolmente il progetto di solidarietà. Accetta
inoltre l’offerta dell’Abbazia di Rosazzo di riprendere il dialogo con la
chiesa di Roma, interrotto da 950 anni di separazione, realizzando insieme delle
iniziative. Nel Maggio 2000 una delegazione del gruppo promotore visita interamente, per la prima volta, l’orfanotrofio. La situazione appare subito drammatica e complessa, se pur vissuta con dignità dai dirigenti e dagli operatori della struttura. L’orfanotrofio ospita circa 100 bambini, dall’età di
pochi giorni fino a tre, quattro anni, per poi essere trasferiti in altra
struttura. Costruito nell’anno 1923 era nato come sanatorio e risulta mal
dimensionato e mal conservato: ambienti fatiscenti, pavimenti e pareti invasi da
umidità e muffa, macchinari sottoposti a ruggine e degrado, impianti
pericolosi, bagni quasi inesistenti. Bambini senza famiglia, costretti a vivere
in spazi non adatti, con lo sguardo perso… tutto sprona a mettersi alacremente
al lavoro. Il 25 giugno 2000 nasce la ONLUS “Per Vetren”, un’organizzazione laica costituita per ristrutturare e sostenere l’orfanotrofio di Vetren, alla cui presidenza viene eletto il suo primo promotore, sig. Ezio Cleri. Viene redatto un progetto ed un preventivo di massima dell’importo di £. 750.000.000, da realizzare in piccoli lotti funzionali. Con entusiasmo e la consapevolezza di dare inizio a un’importante programma, il primo agosto 2000 parte la prima squadra, con il compito di preparare il “campo base” -la casa del Metropolita Galaktion- come riferimento ed alloggio per le future squadre di lavoro.
Nel frattempo inizia o meglio continua una gara di solidarietà e raccolta di fondi per sostenere l’iniziativa con i metodi e le risorse più svariate: semplici versamenti in banca, mercatini con la vendita di bambole di pezza, molte associazioni devolvono incassi di manifestazioni di ogni genere, sposi chiedono come regalo offerte per Vetren, persone che festeggiano ricorrenze familiari con donazioni, aziende convertono in contributi i doni natalizi.
Il sostegno e l’interesse per l’iniziativa vanno ben oltre il comprensorio del Manzanese, arrivando anche da altre realtà come Latisana, Gemona, Pradamano, Castello di Porpetto …. I primi lavori nell’orfanotrofio concordati con la Direzione iniziano in Settembre e sono rivolti alla sistemazione delle sale giochi del primo e del secondo piano, locali dove i bimbi passano le giornate invernali. I locali da una situazione igienica precaria vengono trasformati con pavimentazioni, controsoffitti, illuminazione nuova e tinteggiatura dei locali, completamente rinnovati anche con il contributo della Direzione che provvede successivamente all’arredo con cuscini e giochi. Nelle squadre di lavoro vengono inserite anche delle volontarie donne, iniziando cosi una discreta ma preziosa collaborazione all’attività stessa dell’orfanotrofio a fianco del personale.
Questo aiuta a conoscere i problemi quotidiani di gestione dei bambini, e conferma la necessità di portare avanti con la massima urgenza i lavori di ristrutturazione della struttura. Dopo un inverno passato a programmare i futuri interventi e a promuovere l’iniziativa, nel maggio 2001 riprendono i lavori, che prevedono la ristrutturazione dei servizi igienici, di alcuni locali accessori e delle camere del primo piano. Ad una ditta locale vengono appaltati i lavori di sostituzione dei serramenti, interni ed esterni, dei locali in cui si opera ed alcuni interventi edili. Le difficoltà e gli imprevisti non mancano, ma le capacità dei volontari, la forte motivazione dell’iniziativa e la grande generosità dei sostenitori fa sì che per il mese di agosto i lavori sono andati oltre i programmi previsti: viene completata anche la sistemazione della terrazza, luogo di gioco protetto all’esterno, e sistemato il tetto dell’orfanotrofio; con il lavoro dei Boy scout di Pradamano viene ripulito e reso agibile il grande parco che circonda il fabbricato.
Per il prossimo anno l’associazione intende affrontare l’intervento alle cucine ed alla lavanderia dell’orfanotrofio; si prevede una spesa che supererà i 250.000.000 di lire. E’ nato così un processo che ormai qualifica la realtà della Sedia, nelle sue dimensioni sociali ed ecclesiali: si sono finora raccolti e spesi oltre 200.000.000 di lire, formato un gruppo attivo di circa 40 persone pronte a continuare questo progetto di speranza per i bambini di Vetren. “Per Vetren” è un progetto di chi allarga lo sguardo dal proprio piccolo mondo per comprendere l’uomo nella sua diversità economica, culturale, religiosa. E’ un segno di speranza per dei bambini innocenti.
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