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Cormòns (GO), 17 Agosto 2008

Duomo di Sant'Adalberto - La prima notizia di una chiesa dedicata a Sant'Adalberto si ha nel 1289, in un contratto stipulato nella "villa di Cormòns davanti alla chiesa di S. Adalberto". Nel 1365 invece si cita un "sedime posto in centa di S. Adalberto". La costruzione dell’attuale edificio ha inizio nel 1756, abbattendo in parte la vecchia centa ed inglobando nella costruzione la vecchia chiesa che nel frattempo rimase integra per assicurare la continuità delle funzioni religiose. Dalla precedente parrocchiale venne mantenuto il campanile, la cui copertura a cuspide, rovinata da un fulmine, venne sostituita da una cupola in rame. I lavori terminarono nel 1762, come si deduce dall’anno della prima sepoltura nelle celle sotterranee. La costruzione però richiese ancora parecchi anni e solo nel 1822 la chiesa venne consacrata.

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Messa per l'unità europea
in occasione dell'annuale Festa dei Popoli della Mitteleuropa

Come vuole una tradizione più che secolare, anche quest'anno, nel corso della terza settimana d'agosto, in occasione del genetliaco degli ultimi due Sovrani dell'Impero Austro-ungarico, (Francesco Giuseppe nato il 18 agosto 1830 e Carlo nato il il 17 agosto 1887) si è svolta nel comune di Cormòns (Go) la "Festa dei popoli della Mitteleuropa". Essa ha rappresentato un'occasione per cercare di costruire insieme alle migliaia di fratelli arrivati da Germania, Ungheria, Austria, Romania, Slovenia, Croazia,  Repubblica Ceca.... un' Europa autenticamente unita, in nome della fede e delle tradizioni comuni.



 CANTO D'INIZIO

Mentre il Gruppo Corale Sant'Adalberto intonava il primo canto,
il lungo corteo formata dai gruppi in costume, dai rappresentanti della varie
delegazioni europee e delle numerose autorità locali, risaliva la navata centrale...



 

...e prendeva posto ai piedi della scalinata del presbiterio...


...dove S.E. Mons. Dino De Antoni Arcivescovo di Gorizia...



...ha dato il benvenuto a tutti i partecipanti alla Festa dei Popoli della Mitteleuropa.

Quando l'Arcivescovo ha lasciato il Duomo salutando e benedicendo i fedeli, ha avuti inizio la celebrazione della Messa Solenne, officiata dall'Arciprete Mons. Sergio Ambrosi, affiancato dal vicario don Paolo Nutarelli e dal diacono Marco Braida


        
 KYRIE - GLORIA



 PREGHIERE IN VARIE LINGUE


...all'offertorio...



 PATER NOSTER



  KAISERHYMNE

Il Kaiserhymne, altresì detto Inno Imperiale o Serbi Dio l'austriaco regno, fu composto da Franz Joseph Haydn nel 1797 su incarico dell'Imperatore Francesco II, fu l'inno della Casa d'Asburgo nonché l'inno nazionale austriaco sino alla caduta della monarchia nel 1918 e del Regno Lombardo-Veneto sino all'unità d'Italia. L'inno passò successivamente alla Germania repubblicana nel 1922 (dopo che essa aveva rigettato l'inno nazionale prussiano) che lo mantiene tutt'oggi, mentre l'Austria ha adottato un'altro inno scritto da Mozart.




In migliaia alla Festa dei popoli a Cormons
(Matteo Femia -
il Piccolo del 20 agosto 2007)

     CORMONS - La Mitteleuropa come valore ed entità territoriale di pace. Lo testimoniano le parole ufficiali pronunciate dalle autorità presenti a Cormons per la 159esima edizione della Festa dei Popoli della Mitteleuropea, ma anche e soprattutto i numeri: migliaia gli spettatori affluiti tra Cormons e Giassico nella sola giornata di ieri, oltre 500 i figuranti che hanno rallegrato la sfilata mattutina, divisi in una ventina circa tra gruppi folcloristici e bande provenienti da Austria, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia, ma anche dal vicino Veneto e dalla Toscana.
Ad attirare lo sguardo di tutti, però, è stata senza dubbio la madrina della Festa, la splendida Tjasa Veziak, miss Alpe Adria 2006 e da pochi giorni anche miss Turismo della Slovenia: una vera e propria bellezza mitteleuropea, biondissima e con un fisico da capogiro. L’avvenenza di Tjasa ha accompagnato il corteo folcloristico a cui hanno preso parte tutti i gruppi presenti, che ha attraversato le strade di Cormons per sfociare nel sagrato antistante il Duomo: qui monsignor Sergio Ambrosi ha officiato in latino una messa solenne per l’unità europea, con preghiere e letture nelle varie lingue della Mitteleuropa, sottolineando i valori di amicizia e fratellanza che uniscono tutti i popoli appartenenti a questo lembo di terra.
     In piazza 24 maggio, al termine della cerimonia liturgica e dopo il benvenuto musicale delle bande di Cormons, Turriaco e Friesach, il microfono è passato quindi alle numerose autorità intervenute alla manifestazione cormonese: a fare gli onori di casa è stato Paolo Petiziol, presidente dell’associazione culturale Mitteleuropa, organizzatrice dell’evento, che ha ringraziato tutti coloro che hanno preso parte all’edizione 2007 della Festa dei Popoli. Significativo l’accenno di Petiziol alle parole del Pontefice, che ha salutato con un telegramma ufficiale la bontà dell’evento: «È stato un onore ricevere un pensiero beneaugurate da parte del Santo Padre – ha detto Petiziol – così come sapere che la Radio Vaticana, nella serata di sabato, ha dato la notizia a tutto il mondo della tre-giorni di amicizia mitteleuropea tra Giassico e Cormons». Il sindaco di Cormons Patat ha sottolineato come «attività come questa testimonino la volontà della gente di vivere in pace, e quindi vanno sostenute in ogni modo. Queste terre hanno una storia molto complessa e sono state teatro di numerosi conflitti, e la presenza in questi ultimi decenni di un confine politico non ha certo giovato: ma i popoli hanno sempre voluto la pace, e la collaborazione e l’amicizia non sono mai mancati.      Nell’Europa unita le barriere sono state abbattute e le occasioni per crescere e progredire insieme non mancano».
L’ambasciatore slovacco Stanislav Vallo, massima autorità politica presente a Cormons ieri, ha salutato in un ottimo italiano gli spettatori presenti raccontando anche un curioso aneddoto: «Ci tenevo molto ad essere qui – ha detto – ed il prossimo anno un gruppo folcloristico slovacco parteciperà alla sfilata. Anche perché è importante per noi farci conoscere: nell’ultima visita ufficiale del presidente slovacco in Italia, a Roma, la banda militare invece di intonare in suo onore il nostro inno, per sbaglio ha musicato quello sloveno, che ci piace – ha chiosato sorridendo Vallo – ma non centra nulla con il nostro». Il console generale di Slovenia Joze Susmelj ha evidenziato invece «l’importanza di valorizzare eventi di questa portata», seguito da Alessandro Fabbro, presidente del consiglio provinciale di Gorizia, che ha parlato del fatto che «nel nostro sangue vi sono le ragioni nella nostra convivenza: dobbiamo essere orgogliosi di saper convivere in questo modo così genuino».
     Presente a Cormons anche Marzio Strassoldo, presidente della Provincia di Udine: «Nell’area che ho l’onore di presiedere – ha detto Strassoldo – si parlano tante lingue, e questo la dice lunga sulla condivisioni di valori e tradizioni comuni nella Mitteleuropea». Assente il presidente della Regione Riccardo Illy, a portare i saluti ufficiali dell’Amministrazione è stato l’assessore alla Cultura Roberto Antonaz: «La mitteleuropea non è un sistema economico o istituzionale – ha affermato – ma è uno stato dell’anima, un modo di vivere e di pensare. Abbiamo dato nel corso dei secoli un contributo fondamentale al campo delle arti, delle scienze e della letteratura: è qui dunque che si sono sapute coniugare culture, tradizioni e religioni diverse. Tutti – è la speranza di Antonaz – dovrebbero prendere esempio da noi, e unirsi in questa maniera».
     Al termine della cerimonia, il presidente dell’associazione Mitteleuropa ha donato alle autorità presenti una chiave, «simbolo del fatto che voi – ha spiegato Petiziol – avete fra la mani le chiavi dell’unità fra i nostri popoli». Nel pomeriggio la festa è poi proseguita nel broilo di Giassico tra canti, concerti e allegria fino a tarda sera.