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Pravisdomini (PN), 1 Maggio 2005 

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CAP: 33076 - Altitudine (s.l.m.): m. 12 - Abitanti: 2.464 - Superficie: Kmq. 16,14

Il comune di Pravisdomini comprende le frazioni BARCO, FRATTINA e PANIGAI.
In varie località sono venuti alla luce reperti preromani, romani e medievali. L'interesse del visitatore è stimolato, oltre che dalla tranquillità dei luoghi immersi nel verde di un'agricoltura confortante, anche dal patrimonio artistico.
Informazioni: Municipio - via Roma, 21 33076 Pravisdomini (Pn) tel. 0434.644020 www.comune.pravisdomini.pn.it


 CAMPANE

 ESTRATTI AUDIO
                   

La chiesetta dedicata alla Madonna della Salute, che qui si trova, risale per quanto riguarda la sua forma attuale, al XXVIII secolo anche se è stata probabilmente edificata sulla base di un nucleo più antico. Alcuni restauri sono poi stati eseguiti nei secoli successivi. Notevole è la facciata, scandita da quattro lesene e culminante in un alto timpano. Sulla sinistra, accanto all' edificio, si erge la torre campanaria a sezione quadrata, con cella a quattro bifore delimitata da  da  merli ghibellini. All' interno si trova l' altare ligneo intagliato da Gerolamo Comuzzo intorno al 1650.

Antichissime sono le origini di Pravisdomini e delle sue frazioni. I primi insediamenti umani risalgono al neolitico (1250 a.C.) come confermano alcuni rinvenimenti di selci lavorate sulle rive del fiume Sile a Panigai. Tra il materiale archeologico custodito nella sede municipale vi sono anche numerosi pezzi di manufatti in ceramica riconducibili all'Età del bronzo. Sono stati trovati, inoltre, reperti d'epoca romana, attestanti la centuriazione della zona, nonché pezzi di origine medievale. Il toponimo, che compare solo dopo il Mille, deriva dal latino "pratum vice domini", che senz'altro stava ad indicare i possedimenti di un vicedomino, ossia di un amministratore dipendente dal Patriarca di Aquileia e dal Vescovo di Concordia.

PRAVISDOMINI - Arte e Cultura
     La Chiesa parrocchiale, ristrutturata nel XIX secolo, in cotto, presenta elementi decorativi romanici (archetti pensili) e gotici; a fianco, un alto campanile. All'interno, ad unica navata con volta a crociera, esiste una pala con il Cristo risorto tra i Santi Antonio abate e Giovanni Battista; opera della seconda metà del Cinquecento, appartiene a Pomponio Amalteo (1571), documentato autore anche di una serie di pitture a fresco nelle vele del coro nel 1579.
     Allo stesso Amalteo viene anche attribuito un grande S. Cristoforo a fresco (in condizioni fatiscenti) nel muro esterno della chiesa. Ad Antonio da Firenze (fine secolo XV) possono essere attribuiti gli affreschi raffiguranti l'Annunciazione con l'Eterno Padre ed angeli musicanti nell'arco trionfale.
     A Panigai, la Villa dei Panigai-Ovio, risalente al XVIII secolo, è ancora arredata con mobili originali. Immersa in un parco secolare in riva al Sile, è un complesso stupendamente conservato; ha ampia facciata con frontone nella parte centrale; all'interno decorazioni murali ottocentesche.
Nella Chiesetta di S. Giuliano a Panigai, alcuni lacerti a fresco con le figure della Madonna allattante e dei Santi Rocco e Lucia: dipinti della fine del secolo XV che, attribuiti a Pietro da San Vito, paiono piuttosto vicini (soprattutto la Madonna) ai modi di Andrea Bellunello.

 GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
 
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org

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