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Moruzzo, 12 Ottobre 2003
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MORUZZO (Ud)
263 metri s.l.m. - 17,72 km2 - 2.150 abitanti - C.a.p.: 33030 |
Frazioni/Località: Alnicco - Brazzacco – Santa
Margherita del Gruagno
Informazioni turistiche: Pro Loco Moruzzo, v. Muriacco, 30
Biblioteche: Biblioteca Comunale Gora Slocomb Savorgnan di
Brazzà, v. Divisione Julia 7
(apre me. dalle 14 alle 16 e ve. dalle 16,30 alle 18)
Escursioni: Sant'Andrea - Colline - Castelli di Moruzzo,
Brazzà, Gruagno
CAMPANE
L'interno della parrocchiale, prima...
...e durante la celebrazione dell'Eucaristia...
...animata dal coro parrocchiale...
CANTI E PREGHIERE
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VEDERE ANCHE...
Moruzzo -
La storia
(Tratto dal sito del
Comune di Moruzzo)
Moruzzo ha origini antichissime, come dimostra la necropoli di
epoca celtica rinvenuta nel 1897; sono anche
stati ritrovati reperti quali fibule, armille, frammenti di
ceramica, simili a quelli venuti alla luce nella necropoli di
Santa Lucia a Tolmino.
Il toponimo deriva probabilmente dal latino murus
(=muro), fatto che potrebbe significare la presenza, nel
territorio, di un castrum romano. Sembra, infatti, che il confine
territoriale dell'agro aquileiese passasse per Rive d'Arcano e
Moruzzo, per poi toccare Tavagnacco.
Il primo documento che riguarda il territorio si
riferisce a tre fratelli di stirpe longobarda che donarono ai
monasteri di Salt di Povoletto e Sesto al Reghena le loro
proprietà, tra le quali spiccava la Vigna di Grobanges,
identificata nell'attuale località di Santa Margherita del Gruagno.
Nel Diploma di Ottone II del 983 viene
confermato, al patriarca di Aquileia Rodoaldo, il possesso dei
castelli di Buia, Magagna, Udine, Brazzacco e Gruagno.
Nel 1161, in un documento,
compare, per la prima volta, il nome del paese di Moruzzo. Nel
1511, durante la rivolta denominata del "Giovedì
Grasso", il Castello di Moruzzo fu saccheggiato e depredato
come quelli di molti altri paesi friulani. La Torre Sant'Andrea,
nonché l'omonima chiesetta e l'ex casa parrocchiale, sono tutto
ciò che ci resta del Castello Inferiore di Brazzacco, anch'esso
incendiato nel 1309 e nel 1511.
Il Castello di Brazzacco di Sopra è invece,
fortunatamente, meglio conservato: i muri di grosse pietre
squadrate e gli interni ci permettono di riconoscere in questo
mastio un tipico esempio di edificio feudale tre-quatrtrocentesco.
Bisogna aspettare il '600 e il '700 per trovare nell'architettura
signorile e negli arredi sacri le espressioni di una vita più
raffinata ed opulenta rispetto al passato: ne sono testimonianza
le ville gentilizie Savorgnan di Brazzà a Brazzacco di Sotto, Del
Torso Ferri a Colle Malnisio, Manin Antonimi a Moruzzo, Perabò
Della Savia a Borgo Treppo e Ottelio a Modotto. |
Principali monumenti e opere d'arte.
L'attuale Chiesa di S. Tommaso a Moruzzo,
consacrata nel 1953, trae origine dalla primitiva pieve che
comunemente si fa risalire al 1100, sebbene i primi cenni si trovino
su un documento del 1210. Si deve al pievano Garzolini la costruzione
tra il 1644 e il 1647 (come ricorda la lapide murata all'esterno) di
quel nuovo corpo di fabbrica che, soggetto a trasformazioni e
ampliamenti molteplici nel corso dei secoli, ha raggiunto solo nel
Novecento dimensioni e forme definitive, secondo un primo progetto
dell'impresario gemonese G. B. Della Marina (1903) largamente
rielaborato dall'architetto sacilese Domenico Rupolo (1925-32).
Gravemente danneggiata dal terremoto del 1976, la chiesa ha ritrovato
dopo lungo restauro il suo aspetto originale.
La
facciata, dalle linee rinascimentali, è divisa orizzontalmente in due
parti; nell'inferiore, tripartita da lesene, vi sono il portale al
centro e due porte ai lati. Dalle cornici marcapiano si alzano quattro
lesene che sostengono un timpano con oculo raccordato all'ordine
inferiore. L'interno è a tre navate, divise da pilastri e archi a
tutto sesto. Contiene altari di buona fattura: L’altare maggiore, in
marmi misti, è opera dell'altarista Zuane de Gratij (1676) e ripete i
canoni dei modelli veneziani: paliotto con porticina mistilinea,
raffinato tabernacolo e slanciato dossale con colonne in marmo nero e
cornice di coronamento a dentelli su cui poggiano, a lato del Risorto,
due Angeli, la Fede e la Speranza. L'altare contiene un bel dipinto
con l'Incredulità di S. Tommaso attribuibile al pittore udinese
Innocenze Brugno (inizio secolo XVII). L'altare laterale della Madonna
del Rosario fu realizzato dal lapicida Francesco Fusconi attorno al
1717 con l'impiego di pietra, marmo e gesso: oltre agli Angeli a tutto
tondo e testine alate, lo abbelliscono quindici tondi riproducenti i
Misteri del Rosario, dorati dal Fantoni nel 1798. Entro una ricca
cornice accoglie la Madonna con Bambino e angeli in legno policromo.
Del Fusconi è anche l’altare di S. Anna (già di S. Antonio abate) che
ripete, con minor fastosità, i caratteri del precedente: entro la
nicchia con bella cornice, S. Anna con la Vergine giovinetta, gruppo
ligneo ottocentesco, è - come il precedente - di Luigi Piccini di
Udine (fine secolo XIX).
La chiesa contiene un fonte battesimale del secondo
Cinquecento di modesta fattura, settecenteschi lavori di ebanisteria
(confessionali, sedie, etc.) due statue lignee di buona fattura di
Giacomo Martini (1543: S. Antonio abate e S. Giacomo Apostolo), una
pala d'altare raffigurante i Ss. Nicolo, Antonio abate e Giacomo
Apostolo del venzonese Giovanni Saidero (1639) mal restaurata nel 1789
dal pittore e «critico d'arte» udinese Leopoldo Zuccolo che vi
aggiunse, in alto, la Madonna con Bambino tra nubi. Affianca la pieve
uno svettante campanile, ricostruzione ottocentesca, terminante con
calotta emisferica sormontata da un angelo girevole.
La Pieve di S. Margherita, a S.
Margherita del Gruagno, è un antico edificio
in un borgo tonificato. Ha facciata a salienti, con sasso a vista,
riportata in luce nei restauri del 1954; dei tre portali, quello
maggiore, sormontato da un lavorato rosone che caratterizza l'intera
facciata, da l'idea della vetustà del monumento, che risale all'epoca
romanica (rimane la cripta dell'XI secolo). All'interno, tre navate
divise da grossi pilastri ed una cripta esagonale (in origine
semicircolare) con archi acuti e soffitto a vela. I reperti più
antichi sono legati al materiale lapideo; un Pantocrator (Cristo
benedicente, del secolo XIII), un fonte battesimale (o acquasantiera)
che può essere dell'XI-XII secolo (ma è stato datato anche al X) per
l'estrema semplificazione dei volti che lo decorano nella coppa, una
croce greca infissa nell'abside settecentesca.
L'altare maggiore, in marmi policromi, è opera di
un maestro goriziano, Giovanni Pacassi (1660-1667); il tabernacolo è
del 1689. Secentesca è anche la pala ivi contenuta, opera del veneto
Pietro Liberi (1614-1687) nella quale è raffigurata S. Margherita tra
le nubi e i Ss. Valentino e Osvaldo (tizianismo di base, mediato
attraverso le opere del Padovanino, ma colori troppo spenti).
Piuttosto bello, anche se massiccio, il fonte battesimale, scolpito
nel 1546 da Benedetto degli Astori, un lapicida lombardo operante in
Friuli con il fratello ed abitante in Cividale. Lavorato con motivi
decorativi e con teste alate nella coppa, nella parte superiore
sormontato da una statuina del Battista, il fonte è abbellito da una
teoria di putti addossati al fusto a mo' di telamoni.
Caratterizzano il paesaggio varie chiesette votive
o gentilizie, delle quali un cenno almeno merita la già castellana
Chiesetta di S. Andrea a Brazzacco di Sotto contenente un
affresco tardogotico (inizio secolo XV) con la Madonna con Bambino tra
Santi.
L'architettura delle ville venete nella periferia
friulana trova qui numerosi e diversi esempi: Villa Pirzio Biroli
a Brazzacco di Sopra (realizzata da Erovino Valle nel 1923 sul
sedime di una villa settecentesca); Villa Ferri a Brazzacco di
Sotto, settecentesca; Villa Manin Antonini a Moruzzo,
dalla forma severa; Villa Ottelio Toccali a Modotto,
semplice ma elegante; Villa Perabò Della Savia a Tampognacco.
Dei castelli un tempo esistenti rimangono tracce di
quello di Brazzacco di Sopra, la torre con finestra ad arco gotico di
quello di Brazzacco di Sotto, mentre vive ancora il complesso
castellano di Moruzzo.
Informazioni tratte da:
GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
( a cura di Giuseppe Bergamini
)
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org |