biel lant a Messe a...

Sedegliano (UD) - 15 Settembre 2013
Chiesa Parrocchiale

Santa Messa e Benedizione del Monumento al Donatore
in occasione del
 55° Congresso Provinciale AFDS

         Nella foto, una parte del corteo in attesa di entrare nella parrocchiale, mentre le centinaia di labari venivano sistemati nel presbiterio e praticamente occupato le pareti laterali dell'intera navata. Con un gran numero di congressisti costretta a seguire la cerimonia all'estero attraverso l'efficiente impianto di amplificazione audio installato, ha avuto inizio la Messa presieduta dal Nunzio Apostolico mons. Diego Causero, accolto dal parroco di Sedegliano mons. Giannino Fuccaro e altri due sacerdoti...


                   
 CANTO E SALUTI DI APERTURA 

La liturgia era accompagnata dal Coro Comunale "Il Castelliere", che operando dalla balaustra dell'organo non ha permesso una perfetta registrazione, anche a causa dei comprensibili rumori ambientali dovuti all'importante evento...



 GLORIA


...Mons. Diego Causero all'omelia...



 PREGHIERA DEI FEDELI



 FRADIS MIEI


...una "veduta allargata" durante la cerimonia...

...dopo la Comunione anch'io mi sono permesso di invadere il presbiterio per la mia consueta foto ai fedeli (anche se non sempre la mia azione è gradita). E' una prassi che continuo a perseguire fin dall'inizio della creazione della rubrica "Biel lant a Messe", su precisa raccomandazione dei visitatori del sito, in particolare dai tanti che ci seguono e risiedono lontano dai loro paesi d'origine...

...dopo la preghiera e il canto del donatore...
 

Coréit! Une vite in perìcul: un viéili, une mâri, un canai?
Suspîrs di mil fràdis che clàmin, pes stradis e in duc' i ospedai.
Corìn! Une vite in pericul: magari l'é un nestri nemî.
Plui biél ancjemò sustignîlu, salvâlu e no fâsi capì.

Il sanc, oh chel sanc ch'e tu puàrtis, al jemple la vene ch'a mûr:
la vite, la vite ch'a torne! Si jemple di gionde il to cûr.

Frïûl, vonde sanc cu lis armis; il nestri ch'al sei sanc di amôr:
un ben ch'i metìn in musine, par vìnci la muart e il dolôr.
Des monz fin jù jù pe marine, Frïûl ancje in chest tu sês prin,
content s'a ti dîs: Diu t'al merti, un viéili, une mâri, un frutín.

Il sanc, oh chel sanc ch'e tu puàrtis, al jemple la vene ch'a mûr:
la vite, la vite ch'a torne! Si jemple di gionde il to cûr.

...la benedizione ed il canto "Ave o Vergjine",
registrato mentre tra la gente camminavo verso l'uscita...


Ave o Vergine us saludi come l'agnul ancje jo.
Ave o plene d'ogni grazie, il Signôr al e' cun vo.
Daimi, daimi une cjalade cun chel voli plen d'amôr,
o gran Mari Imacolade, o colombe dal Signôr.
Biele l'albe matutine, biel un agnul dal Signôr;
ma vo, Vergine divine, o ses biele plui di lôr.
Faisi dongje, cjare Mari, cun chel vuestri biel bambin,
che 'o lu cjali, che 'o lu toci, che 'o lu bussi, chel ninin.

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Donatori di Sangue “Un salto di qualità”
(Walter Tomada – Il Gazzettino del 16 settembre 2013)

          Squadra che vince non si cambia? Non è sempre vero: e la dimostrazione viene dai donatori di sangue dell'Afds che nonostante i loro traguardi da primato («Siamo i primi non solo in Italia ma in Europa») sono i primi a voler adeguare ai tempi e alle necessità i frutti della loro generosità.
          A confermarlo è il presidente Renzo Peressoni, da due mandati alla guida delle 210 sezioni che fanno del sodalizio una colonna - insieme ad Ana e Protezione Civile - della solidarietà friulana, nel saluto ai 3.153 premiati per la loro generosità. Nella 55. assemblea provinciale Afds, riunita a Sedegliano in concomitanza con il cinquantesimo dalla fondazione della locale sezione, il tema di base è come rendere ancor più solida e duratura la cultura del dono. In tempi di crisi sempre più donatori si vedono negare o non chiedono nemmeno i permessi temendo di perdere il lavoro, ed inoltre serve non dare per scontato che nuove leve crescano dietro le 73 Gocce d'Oro (cento donazioni) premiate ieri.
          «Siamo primi in fatto di giovani che donano? Lo fanno 15 su 100, e se anche la media nazionale è di 4 io penso agli altri 85», dice Peressoni. Ma è sulla filosofia dei donatori che serve cambiare passo. «Dobbiamo passare dalle donazioni spontanee a quelle mirate. Donare quel che serve quando serve è il vero salto di qualità». Mentre «anche quest'estate, nonostante i picchi turistici, il Friuli è stato autosufficiente, la richiesta più pressante è quella dei farmaci da plasma. Anche perché malattie neurologiche come l'Alzheimer sono trattate in questo modo».
          Il donatore quindi sarà chiamato d'ora in poi ad «adeguare le scorte ai bisogni». Servirà più sinergia con la Regione, invitata a istituire un capillare servizio di prenotazione del dono attraverso numero verde: l'assessore Maria Sandra Telesca, intervenuta col presidente della Provincia Pietro Fontanini e i consiglieri regionali Barillari, Boem, Cargnelutti e Martines ed il Nunzio Apostolico Diego Causero, per il momento si è limitata a un sentito omaggio con una nota personale: «Anch'io ho avuto bisogno di una trasfusione e non avendo mai potuto dare un nome a chi aveva fornito quella sacca di sangue oggi mi sentirei di ringraziare personalmente tutti voi che siete un capolavoro di solidarietà ma anche di organizzazione». Infatti tutto, dalla messa all'inaugurazione del monumento al dono in piazza Roma, ha funzionato a dovere, con tanto di bimbi, «futuri donatori già dalle magliette, che hanno lanciato in cielo i loro palloncini esattamente come i volontari Afds lanciano le loro gocce di sangue nel mare della vita.

...il servizio prosegue in altra rubrica...