biel lant a Messe a ...

Malborghetto, 29 Agosto 2004

vedere anche il servizio >>>

CAP: 33010 - Altitudine (s.l.m.): 721 m - Abitanti: 1.026 - Superficie: 119,84 Kmq

Situato nella Val Canale ai piedi dei massicci delle Alpi Giulie, in periodo medievale il comune si chiamava Buonborghetto, ma a seguito di un incendio che nel 1354 distrusse totalmente il paese, la popolazione, dopo averlo ricostruito, gli mutò il nome in quello attuale. Malborghetto fu sede di un importante mercato e fiorente era l'industria del ferro. Il comune fu istituito nel 1473, grazie alla concessione del vescovo di Bamberga dal quale dipendeva. I signori d'Asburgo costruirono qui una fortezza, che nel 1616 fu occupata dai Veneziani. L'Austria ne tornò in possesso solo nel 1759, per riperderla dopo tre giorni di furiosa battaglia contro le truppe napoleoniche (14-16 maggio 1809). Nel 1866 gran parte del Friuli passò sotto il Regno d'Italia, ma qui gli Austriaci costruirono una grande fortezza (chiamata "Forte Hensel") che fu completamente espugnata solo durante la Prima Guerra Mondiale. Malborghetto fu annessa definitivamente all'Italia solamente nel 1919. Oggi è una rinomata località turistica che si presta quale punto di partenza per escursioni.
(Tratto da: http://www.turismo.fvg.it/)


 CAMPANE


Durante la cerimonia si è ricordato l'alpino Bruno Urli, perito durante l'alluvione delle scorso anno,
ed alla fine della cerimonia è stata benedetta una targa in suo onore,
che sarà collocata su una roccia del monte Due Picchi

Erano presenti rappresentanti dell'Associazione Volontari Malborghetto, del Gruppo ANA locale,
ed una delegazione della Sezione ANA di Trieste

  

 Estratto dall'omelia di don Mario Gariup e l'intervento del Capogruppo ANA del capoluogo
         

La scritta con il saluto dei compagni ed amici, posta sotto il cappello d'alpino di Bruno dice:

"Lassù, da una penna mozza è nata una stella,
lassù, insieme a tante altre a custodia dei tuoi Due Pizzi.
Ciao amico generoso, mandi Bruno"

All'alpino Bruno Urli, dedichiamo "Signore delle cime" di Bepi De Marzi,
eseguito a Cividale il 19 Giugno 2004 dal Coro della Sezione ANA di Palmanova
e dal  Coro Alpino "Monte Nero" di Premariacco

Malborghetto – C’erano almeno 1000 persone ad affollare la Piazza dell’Agricoltura a Ugovizza, ieri pomeriggio, dove, nel luogo in cui le tumultuose acque dell’Uque strapparono alla vita Geltrude "Gherti" Schnabl, hanno cantato per lei, ricordando la sua figura di donna gioviale e sensibile, brani popolari e di montagna, i poetici "Crodaioli" di Bepi De Marzi, il coro "Con amore" di Helsinki diretto da Heikki Vaananen, l’"Oktet Suha" di Blemburg, diretto da Mateuz Fabjan, l’"Mgv Grafenstein" diretto da Valentin Taupe e l"Otetto Lussari" di Ugovizza, diretto da Anna Missoni, l’insieme vocale che è il continuatore del quintetto Lussari di cui faceva parte Gerti.
Al termine tutti i cori hanno intonato lo struggente canto di Bepi De Marzi "Signore delle cime". In mattinata la comunità s’era raccolta in occasione delle messe celebrate da parroco Mario Gariup. A Ugovizza, non essendo agibile la chiesa, Gerti è stata commemorata nella sala dell’ex latteria, mentre Bruno Orli, l’altra persona deceduta durante l’alluvione, è stato ricordato nella parrocchiale di Malborghetto, dove don Gariup ha concluso la messa impartendo la benedizione alla targa in ardesia, che il gruppo ANA del capoluogo, domenica apporrà sulla roccia del monte Due Pizzi, accanto al rifugio Bernardinis. "Lassu, da una penna mozza è nata una stella, lassù, insieme a tante altre a custodia dei tuoi Due Pizzi. Ciao amico generoso, mandi Bruno". La dedica degli alpini a Bruno, che molto si era adoperato per la strutturazione del rifugio. "lassù, vicino al cielo, penso sia il luogo più bello per ricordarlo". Ha affermato don Mario Gariup. (G.M. - Il Messaggero Veneto del 300804)

vedere anche il servizio >>>

Manborghetto-Valbruna - Principali monumenti e opere d’arte
     La Chiesa parrocchiale di S. Maria, in stile goticheggiante ma ricostruita nel 1809 (il campanile è stato rifatto dopo la prima guerra mondiale) comprende sotto un grande tetto dai forti spioventi due chiese: quella cinquecentesca e quella di S. Giovanni, settecentesca nelle sue linee attuali. I recenti restauri hanno messo in luce affreschi tardo gotici. La chiesa ha un altare maggiore settecentesco e due laterali; interessanti sono soprattutto le lapidi che si conservano nel luogo sacro: spesso figurate, mostrano un intaglio di tipo austriaco.
     Interessanti tra le altre le lapidi del nobile Martino della Grotta (1553), di Carlo e Veronica di Nagerschigg (1565, con due putti reggistemma), di Antonio della Grotta (1600, la più bella, con il nobile inginocchiato in preghiera e con un crocifisso in mano), di Eufemia della Grotta (1612), di Giovanni della Grotta e della consorte (1616).
    La Chiesa di S. Gottardo a Bagni di Lusnizza, risalente al XV secolo e restaurata dopo il terremoto (il campanile è del 1672), contiene pregevoli altari barocchi dai quali sono state rubate nel 1985 ben ventitré statuine, tra le quali un S. Gottardo del secondo decennio del XVI secolo; uno degli altari reca la data 1642 ed il nome dell'autore, l'intagliatore Giovanni Saidero di Venzone.
     A Valbruna, nella Chiesetta della SS. Trinità, simpatica pala d'altare del 1660 raffigurante la Madonna con Bambino e i Ss. Carlo Borromeo e Ambrogio.
     Nella goticheggiante Chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo di Ugovizza, ampliata nel 1930, affreschi venuti alla luce nel 1959 e, nella cappella di destra, statue lignee intagliate e dipinte. Interessante il robusto campanile con contrafforti.
     A Malborghetto, edificio di notevole pregio è il Palazzo Veneziano, secolo XVII, già palazzo Canal, con bel portale in bugnato sormontato da un'elegante trifora e decorazioni a fresco all'interno (scene di caccia e vita di corte); sul lato posteriore, un bel loggiato. È stato scelto come sede del Museo etnografico della Comunità Montana Canal del Ferro-Valcanale inaugurato nel 1990. Le sei sale al pianterreno sono dedicate alla geologia, alla paleontologia, alla preistoria del territorio, alla storia delle miniere di Raibl, all'etnografia relativa alla Val Canale, mentre al primo piano è illustrata la storia del palazzo veneziano ed al secondo quella delle attività imprenditoriali databili dal XVI al XIX secolo. Una saletta dedicata agli aspetti naturalistici della Foresta di Tarvisio conclude l'itinerario espositivo.
     Poco distante dal paese, monumento (piramide in marmo con un leone accosciato) a Federico Hensell, eretto nel 1847 a ricordo dell'eroico capitano che per tre giorni (14-16 maggio 1809) difese il forte di Malborghetto dall'esercito di Napoleone.

Informazioni tratte da: 
 GUIDA ARTISTICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 
(
a cura di Giuseppe Bergamini )
dell'Associazione fra le Pro Loco del Friuli-Venezia Giulia
http://www.prolocoregionefvg.org