40°
Pellegrinaggio Diocesano a Madone di Mont
con Santa Messa accompagnata dal Coro
del Duomo di Udine
diretto dal M° Gilberto Della Negra con Gianluca Micheloni
all'organo
Ad integrazione di questo servizio fotografico ho potuto contare sulla preziosa collaborazione di Oddo Lesizza (nella foto con il Sindaco di Prepotto), cominciando dalla immagine da me ripresa a Carraria alle ore 13:21 e più tardi da Oddo alle ore 13:49...
...che ha ripreso
anche le ultime fasi della salita che termina sul piazzale...
...mentre i pellegrini in attesa stavano terminando la recita del Santo
Rosario...
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La Santa Messa presieduta
dall'Arcivescovo Mons. Andrea Bruno Mazzocato,
è iniziata con
l'omaggio alla Madre del Signore delle Litanie
Lauretane, della quali vi proponiamo una parte...
BENVENUTO
ALL'ARCIVESCOVO ED INIZIO MESSA
... LITURGIA DELLA PAROLA NELLE VARIE LINGUE...
...durante questa fase delle cerimonia,
dall'alto delle roccia che domina il piazzale Oddo riprendeva questa
grandangolare,
mettendo poi in risalto tutta la potenza del suo
obiettivo EF
55-300mm...
...mentre la cerimonia proseguiva con...
PREGHIERE DEI FEDELI
(in lingua slovena, friulana, tedesca di Timau,
twi del Ghana e italiana)
...i canti della vasta Assemblea, coordinati da Don Loris Della Pietra e sostenuti da una sezione del Coro del Duomo di Udine con il M° Gilberto Della Negra, erano accompagnati da Gianluca Micheloni, organista titolare del Santuario di Castelmonte. Delle tre tracce audio catturate dai miei registratori predisposti in diverse posizioni, ne ho utilizzata anche una quarta inviatami la sera stessa via E-mail dal titolare della Media-Service di Premariacco, che aveva curato anche l'impianto audio sul piazzale...
...anche se ripetuto negli anni, è sempre piacevole ascoltare
all'Offertorio questo Canto a Maria in lingua slovena...
Lepa si, lepa si, roža Marija, tebe časti vsa nebeška
družina;
Angelci lepo pojejo, tebe, Marija, hvalijo.
Kar nam je Eva nesrečna zgubila, roža Marija nam je zadobila:
ki je rodila Jezusa, milega nam Zveličarja.
Vodi, Marija, po pravi nas poti, da nas nobena skušnjava ne
zmoti
varuj in brani nas vse dni, da nas sovražnik ne dobi.
Kadar pa morali bomo umreti, daj nam, Marija, še enkrat prejeti
v Rešnjem telesu Jezusa, milega nam Zveličarja.
...prima e dopo la
liturgia eucaristica e la Comunione...
...numerose sarebbero le immagini che testimoniano l'amore dei tanti
pellegrini giunti a Madone di Mont,
ma per ragioni di spazio siamo costretti ad ignorarle e passare
direttamente ai riti di conclusione...
BENEDIZIONE E CANTO DI CHIUSURA
Ave o Vergjne, us saludi,
come l’agnul ancje jo;
ave, o plene d’ogni gracie il Signôr al è cun vô!
Daimi, daimi une cjalade, cun chel vôli plen d’amôr;
o gran Mâri inmacolade, o colombe dal Signôr.
Biele l’albe matutine, biel un agnul dal Signôr;
ma vô, Vergjne divine, o sês biele plui di lôr.
Faisi dongje, cjare mâri, cun chel uestri biel bambìn;
che’o lu cjali, che’o lu tocj, che’o lu bussi, chel ninìn.
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40° Pellegrinaggio diocesano a
Castelmonte dedicato ai temi del Giubileo della Misericordia
(La
Vita Cattolica)
Davanti all’«inarrestabile corteo degli
esuli e dei richiedenti asilo», nessuno «può chiudere gli occhi.
Davanti alle tragedie da cui fuggono può assalirci un senso di
impotenza o possono smuoversi nell’animo paure che ci spingono a
metterci sulla difensiva. Ma non è tempo di cedere al panico o ad
ingiustificabili strumentalizzazioni. Siamo chiamati, piuttosto, ad
offrire un’accoglienza intelligente e concreta per la quale tutti
possiamo fare qualcosa»: così l'Arcivescovo di Udine nell'omelia del
40° Pellegrinaggio diocesano a Castelmonte, conclusosi in serata con
la solenne celebrazione eucaristica al termine dei 7 chilometri di
salita a piedi da Carraria di Cividale. Un appuntamento dal duplice
significato: il ricordo del prossimo quarantennale del sisma (il
pellegrinaggio nacque proprio in quel contesto, per chiedere alla
Vergine la grazia della ricostruzione materiale e morale del Friuli)
e la vicina apertura dell'Anno Santo della Misericordia, tema
quest'ultimo che sarà al centro della vita della Chiesa Udinese nei
prossimi mesi.
Un tema, quello della
misericordia, che mons. Andrea Bruno Mazzocato ha voluto affrontare
a partire dall'attualità del dramma dei profughi, rispondendo
direttamente e rilanciando l'appello lanciato domenica all'Angelus
da Papa Francesco: «La nostra Chiesa diocesana, attraverso la
Caritas e tante iniziative delle parrocchie e di generosi volontari
sta, da tempo, adoperandosi molto. Ma non basta e la misericordia
del buon samaritano ci spinge a ad allargare ancora di più il cuore,
le comunità e gli spazi delle nostre case ai profughi che continuano
ad arrivare e ci ricordano la parola di Gesù: "Ero forestiero e mi
avete ospitato"».
«Qui da Castelmonte,
sotto gli occhi misericordiosi di Maria, ci avviamo verso l’Anno
giubilare della Misericordia, in comunione con Papa Francesco e con
tutte le Chiese cattoliche del mondo - ha aggiunto il Pastore della
Chiesa Udinese -. In questa S. Messa invito tutti a chiedere, per
intercessione della Vergine, la grazia di essere toccati, durante
questo Anno Santo, dalla misericordia di Gesù. Chiediamo la stessa
grazia anche per le persone che conosciamo e per tutti i cristiani
della nostra diocesi.
Abbiamo estremo bisogno
di questa grazia perché, come osservo nella lettera pastorale di
quest’anno: «Siamo, infatti, figli di un’epoca in cui l’esperienza
del perdono e della misericordia “si fa sempre più diradata”. Papa
Francesco ammonisce che a chi percorre questa strada “rimane solo
una vita infeconda e sterile, come se si vivesse in un deserto
desolato”. L’uomo e il mondo contemporaneo hanno estremo bisogno di
misericordia; ma spesso non lo sanno o non vogliono saperlo».
Proprio a Castelmonte,
«grazie all’encomiabile disponibilità dei padri cappuccini», Dio
distribuisce la sua misericordia a coloro che, pentiti dei loro
peccati, si confessano e invocano umilmente il perdono nel
sacramento della Riconciliazione. «Già da ora invito i sacerdoti, i
religiosi e religiose e tutti voi fedeli a riscoprire durante questo
anno il sacramento della Riconciliazione vivendolo con regolare
frequenza qui a Castelmonte, negli altri santuari e nelle tante
chiese sparse sul territorio friulano - ha esortato l'Arcivescovo -.
Con le parole dell’apostolo Paolo ripeto a me e a voi: "Vi
supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio".
Riconosciamo umilmente che il nostro cuore è incrostato di
indifferenza che solo la grazia dello Spirito Santo può frantumare
ridonandoci un cuore di carne, capace di vivere la stessa
compassione, pazienza, delicatezza, misericordia di Gesù. Con questo
cuore guarito diffonderemo tanto bene alle persone che incontriamo.
Quante di esse hanno bisogno di trovarsi accanto un buon samaritano
che le accoglie tra le braccia, che condivide con loro la sua vita e
tutto ciò che ha! "Quante persone – scrivo sempre nella lettera
pastorale – stanno camminando lungo le strade della vita col cuore
ferito da sofferenze, solitudini, delusioni! La loro speranza è
trovare un’oasi di misericordia in cui si sentano accolti da
fratelli con la compassione del buon samaritano, sorretti nella loro
debolezza, aiutati a guarire e a ritrovare speranza".