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San Giorgio di Nogaro (UD), 14 Giugno 2015

Prima Santa Messa di Don Daniele Bonavolontà
dopo l'ordinazione in Polonia



...tra la prima e la seconda parte del canto di apertura, sostenuto dal gruppo vocale e strumentale della parrocchia,
i genitori di Don Daniele hanno benedetto il figlio con l'imposizione della mani sul suo capo e recitando una breve preghiera...



...saluto e benvenuto di Mons. Igino Schiff...



 SALMO 


...immagini sulla navata dal fondo e da un lato...


...all'omelia di Don Daniele Bonavolontà...



Frutto della nostra terra, del lavoro di ogni uomo:
pane della nostra vita, cibo della quotidianità.
Tu che lo prendevi un giorno, lo spezzavi per i tuoi,
oggi vieni in questo pane, cibo vero dell’umanità.
E sarà pane, e sarà vino nella mia vita,
nelle tue mani. Ti accoglierò dentro di me,
farò di me un’offerta viva,
un sacrificio gradito a Te.
Frutto della nostra terra, del lavoro di ogni uomo:
vino delle nostre vigne, sulla mensa dei fratelli tuoi
Tu che lo prendevi un giorno, lo bevevi con i tuoi,
oggi vieni in questo vino e ti doni per la vita mia
E sarà pane, e sarà vino nella mia vita,
nelle tue mani. Ti accoglierò dentro di me,
farò di me un’offerta viva,
un sacrificio gradito a Te,
un sacrificio gradito a Te.


...famigliari e parenti di Don Daniele...


...dopo la Comunione..
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...con l'imposizione delle mani Don Daniele ha benedetto nell'ordine: i Presbiteri, i suoi famigliari e parenti, i religiosi e le Suore presenti in chiesa,
 i componenti del coro con i chierichetti ed i bambini con le loro mamme... La cerimonia si è conclusa con la benedizione di tutti i fedeli...



 BENEDIZIONE 


...non potevano mancare le foto ricordo...

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La fede supera i confini
(Flavio D’Agostini – La Vita Cattolica)

          Comunità parrocchiale sangiorgina in festa, domenica 14 giugno, per la prima Santa Messa di don Daniele Bonavolontà, che ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale lo scorso 30 maggio nella Cattedrale di Varsavia. 30 anni, don Daniele, studente di meccanica al Malignani di San Giorgio e di sassofono al Conservatorio di Trieste, ha intrapreso nel 2005 il periodo di formazione nel seminario di Varsavia al quale è stato destinalo dopo un biennio di incontri bimensili a Porcia presso il centro di orientamento vocazionale del Cammino catecumenale.
          Una vocazione cresciuta all'interno della comunità sangiorgina del Cammino catecumenale e scoperta nel corso di una giovinezza «già piena di mille progetti di carriera, di successo, di divertimento, tutto in funzione di me stesso», come racconta lo stesso don Daniele Bonavolontà. «Una situazione in cui – confida ho potuto sperimentato i primi fallimenti dei miei progetti di felicità, perché i successi non bastano mai, e alla fine ti accorgi di non amare nessuno; e così, dando ascolto all'orecchio interiore, ho capito che Dio mi ama così come sono, come un egoista cronico, ed ho cominciato a cercare la sua volontà per la mia vita: finché nel corso della Giornata mondiale della gioventù a Colonia nel 2005 ho pubblicamente espresso la mia decisione di risponder alla chiamata di Dio per il Presbiterato; ho lasciato il "mio mondo", il Conservatorio..., e sono entrato nel seminario Redemptoris Mater di Varsavia per intraprendere la mia formazione al sacerdozio». Una formazione durata 10 anni: un anno per lo studio della lingua e sei, inframmezzati da tre anni di pratica missionaria, per lo studio della Teologia, disciplina nella quale don Daniele si è laureato quest'anno, fino alla consacrazione al Diaconato nell'ottobre 2014, e culminata con la consacrazione, assieme ad altri 22 chierici, lo scorso 30 maggio per le mani del Cardinale di Varsavia: un evento al quale ha voluto essere presente, per far sentire a don Daniele l'affetto e la vicinanza di tutta la comunità, un numeroso gruppo di sangiorgini assieme al parroco, mons. Igino Schiff, e a Suor Beatrice, Superiora della comunità delle Suore di Maria Bambina.
          Don Daniele presterà almeno per 3 anni servizio come vicario in una parrocchia dell'Arcidiocesi di Varsavia, nella quale è incardinato, restando a disposizione per altre missioni.
          I sentimenti della comunità sangiorgina per l'importante evento sono ben espressi dal parroco di San Giorgio. «La nostra comunità cristiana è felice per l'evento che sta per vivere -afferma mons. Igino Schiff , poiché il prete  è il frutto di una famiglia e di un paese cristiani, ed è un bene per  la Chiesa intera, poiché il ruolo presbiterale è uno dei carismi strutturali della Chiesa stessa. Noi eravamo abituati al fatto che ogni Diocesi avesse i suoi preti formati nei suoi seminari, ma il prete - continua mons. Schiff - non è legato a un seminario o a una Diocesi, ma è tale per tutta la Chiesa, e oggi abbiamo anche questo segnale di superamento di confini, lingua e mentalità. Rimane sempre valido che il presbitero sia espressione di una comunità cristiana, ma il senso missionario non è un fatto marginale, ma essenziale, e vale per tutti, chierici e laici. Assistiamo - conclude - a un bellissimo scambio di doni nella fede: San Giorgio potrà essere orgogliosa di quel legame di fraternità che si costituisce con comunità diverse per mezzo di questi presbiteri che qui hanno assaporato le primizie della fede».
          Venerdì 12 giugno, alle 20.30, si terrà nel Duomo di San Giorgio un incontro di preghiera aperto a tutti i fedeli della Forania, con la testimonianza di don Daniele sulla sua scelta presbiterale. Domenica 14, in Duomo, alle 11, celebrerà la prima Santa Messa, che terminerà con la benedizione da parte del novello sacerdote con l'imposizione delle mani a tutti i partecipanti. Farà seguito un incontro amichevole presso la Casa della gioventù.

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