Grions di Sedegliano
(UD), 25 Gennaio 2015
CAMPANE
Santa Messa in onore di pre Tite
presieduta da mons. Dario
Savoia
accompagnata dalla
Cantoria "San Martino" di Nespoledo
...canto di
apertura e benvenuto del parroco don Paolo Budai...
...immagini riprese
durante la liturgia della Parola...
...omelia di mons. Dario Savoia
...preghiere dei fedeli...
SANTUS
...dalla
liturgia eucaristica al Padre nostro...
...i fedeli dopo la Comunione...
PREGHIERE E
BENEDIZIONE
CANTO DI CHIUSURA CON
SCAMPANATA
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...più tardi sulla
piazzetta accanto alla chiesa...
...dopo i discorsi delle autorità si è provveduto allo scoprimento e alla
benedizione delle targa...
...mentre tutti i presenti
si recavano al luogo del rinfresco...
...ho atteso che i scampanotadôrs Alfredo ed Elci terminassero il loro
concerto
per riprenderli con i loro attrezzi da lavoro...
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INTITOLAZIONE DELLA PIAZZA A
MONS. COMPAGNO, PARROCO PER 52 ANNI
(La Vita Cattolica del 22 Gennaio 2015))
Domenica 25 gennaio alle 11.00 la Santa Messa, presieduta da mons.
Dario Savoia. A seguire, scoprimento della targa commemorativa e
intitolazione della piazza a mons. Compagno, a lungo parroco di
Grions, scomparso 11 anni fa a Udine.
È stato guida spirituale
della comunità cristiana di Grions di Sedegliano per ben 52 anni
(dal 1945 al 1997). Al suo fianco ha «scritto» una delle pagine più
importanti della storia di quella che nel 1954, proprio per suo
volere, da Vicaria subordinata a quella di Sedegliano è diventata
una vera e propria parrocchia, intitolata a San Andrea Apostolo.
Oggi, le vicende che hanno visto protagonista mons. Giovanni
Battista Compagno, da tutti conosciuto come «pre Tite», si
arricchiscono di un nuovo capitolo. Domenica 25 gennaio, infatti,
campane a festa nella piccola frazione sedeglianese per
l’intitolazione della piazzetta adiacente alla chiesa, proprio al
sacerdote, morto il 20 gennaio 2004 all’età di 97 anni, da tutti
conosciuto come «pre Tite».
La cerimonia si apre alle
11.00 con la Santa Messa presieduta da mons. Dario Savoia, canonico
onorario del Capitolo Metropolitano, allietata dalla Cantoria «San
Martino» di Nespoledo; quindi, dopo i saluti di rito, alle 12.15 è
previsto lo svelamento della targa commemorativa e la benedizione a
cui farà seguito, nell’ex asilo parrocchiale, un momento conviviale
comunitario.
Duplice l’obiettivo
dell’iniziativa, come sottolinea l’attuale parroco, don Paolo Budai.
Da un lato l’intitolazione vuole rappresentare un segno di profonda
gratitudine verso un pastore che ha camminato a fianco della sua
gente, rendendosi protagonista di molte opere che hanno favorito la
crescita della comunità, dall’altro vuol essere «un’occasione unica
per ravvivarne il ricordo in quanti lo hanno conosciuto» e
soprattutto per farlo conoscere alle nuove generazioni.
A 11 anni dalla sua morte
(avvenuta alla Fraternità sacerdotale di Udine), è ancora viva la
memoria di quello che è stato un pastore conosciuto da tutti – «con
la sua inconfondibile tonaca nera» –, e che conosceva tutti, capace
sempre di una parola di conforto per chiunque e ricordato pure per
la sua «incondizionata disponibilità, anche economica, oltre che
spirituale e morale», nei confronti di chi si trovava nel bisogno.
Nato nel 1906 a Basagliapenta, ha poi vissuto la sua giovinezza a Nespoledo di
Lestizza dove, fin da piccolo, ha maturato il desiderio di
consacrarsi a Cristo; ordinato sacerdote nel 1935, per un anno è
stato cooperatore a Sammardenchia di Tarcento, ruolo che ha poi
ricoperto a Flambro, dal 1936 al 1941. Scoppiata la guerra, dall’8
aprile 1941 al 23 settembre 1943, è stato cappellano militare e, in
seguito, collaboratore con le formazioni di liberazione fino al 24
giugno 1945.
Quindi, è stato destinato
come Vicario alla guida di Grions di Sedegliano; in paese ha voluto
fortemente la costruzione dell’asilo parrocchiale – ogni anno, fin
da allora, frequentato da circa cento bambini –, resa possibile
anche grazie al contributo e all’aiuto di molti compaesani.
Non solo: mons. Compagno
è stato anche protagonista dell’arricchimento – grazie ad affreschi
e numerose opere d’arte – delle decorazioni della chiesa
parrocchiale, della realizzazione del progetto di consolidamento
della torre campanaria e della sistemazione della cappella del
cimitero, dove «pre Tite» ha scelto di essere sepolto. Nel 1975 è
stato nominato arciprete «ad personam» e nel 1982 canonico del
Capitolo Metropolitano di Udine; nel 1971 aveva ricevuto
l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica e nel 1979 anche quella
di Commendatore.