Premariacco (UD), 1 Aprile 2021

Cerimonia funebre per l'addio al nostro amato Don Pietro
presieduta da S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato
la presenza del S.E. Mons. Diego Causero e numerosi altri prelati



CAMPANE


...dopo la posa del feretro al centro del sagrato, la cerimonia è proseguita con la recita del Santo Rosario...


...con il supporto del Coro Interparrocchiale diretto da G
iulia Flebus
e in questa occasione con Gianluca Micheloni alla tastiera...




CANTO


...panoramica allargata sul sagrato e sui fedeli regolarmente distanziati lungo Viale Papa Giovanni...


SALVE REGINA


...corteo di accoglienza dell'Arcivescovo...


         
CANTO E PREGHIERE DI APERTURA


...immagini alle letture...



...riflessioni di S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato...

...dopo aver ripreso questa panoramica mi son dovuto ritirare per un precedente impegno presso il Gervasutta di Udine,
lasciando attivi due miei registratori per la ripresa audio dell'intera cerimonia. Le immagini che seguono, sono tratte dal video trasmesso dalla parrocchia di Premariacco su Facebook e foto tratte dal video gentilmente fornito da Gian Pietro Nadalutti della BackFilm che ringraziamo. Una manciata di ore dopo, quando il servizio poteva considerarsi completato, le provvidenziali foto tratte dalla Canon di Claudio Chiappo ci hanno convinto che valeva la pena rivedere il progetto della pagina ed integrarlo con altre immagini. Abbiamo così potuto dare visibilità a Coro Interparrocchiale diretto da Giulia Flebus con Gianluca Micheloni alla tastiera. Abbiamo anche ampliato la fase finale della cerimonia, quando la salma portata a spalla dai giovani si è incamminata per via Papa Giovanni verso il carro funebre per la benedizione finale prima di abbandonare per sempre Premariacco...


...sono seguite varie preghiere e ringraziamenti per Don Pietro...


                   
...con l'intervento del Sindaco Michele De Sabata, di un rappresentate delle Comunità e dei gruppi giovanili parrocchiali...


...dopo l'omaggio cristiano caro estinto, accompagnata da canto "Madonnina del mare", la salma è stata trasportata a spalla dai giovani presso il carro funebre, per il viaggio verso Canussio di Varmo paese natale di Don Pietro...



Al primo sole si desta la città della marina
e in un bel giorno, risuona la dolce campana vicina
mentre sul mare d'argento va il pescatore contento
passa e s'inchina alla sua Madonnina dicendole piano così:
"Madonnina del mare, non ti devi scordare di me,
vado lontano a vogare, ma il mio dolce pensiero è per te
"Canta, il pescatore che va, Madonnina del mare
con te questo cuore sicuro sarà!"
 
L'ultimo raggio di sole muore sull'onda marina
e in un tramonto di sogni, lontano la barca cammina
fra mille stelle d'argento va il pescatore contento
sente nel cuore un sussulto d'amore sospira pregando così:
"Madonnina del mare, non ti devi scordare di me,
vado lontano a vogare, ma il mio dolce pensiero è per te"
"Canta, il pescatore che va, Madonnina del mare
con te questo cuore sicuro sarà!"


...Don Pietro lascia per sempre Premariacco...

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Cinque comunità riunite e anche tanti sacerdoti
alle esequie dell’amato mons. Moratto.

          Sentirci tutti uniti attorno al corpo mortale di don Pietro, che onoriamo con la benedizione e l’incensazione, ci fa toccare con mano che il nostro presbiterio è veramente una comunità», «generata e sostenuta dall’amore di Gesù crocifisso e risorto e dal dono del suo Spirito». Così l’Arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato, in un intenso messaggio inviato a tutti i sacerdoti della diocesi all’indomani della morte dell’amato parroco di Premariacco, Orsaria e Ipplis, mons. Pietro Moratto; l’ennesima, dolorosa, ferita per la Chiesa friulana, inferta dal virus del Covid-19.
         Moltissimi i preti della diocesi che – accanto a tanti laici – non hanno voluto mancare alle esequie del confratello, deceduto lunedì 29 marzo a seguito dell’aggravarsi dell’infezione. Ed è significativo che la commossa e partecipata celebrazione funebre, svoltasi all’esterno della chiesa di Premariacco, si sia tenuta nella mattina del Giovedì Santo. Don Pietro, sacerdote amatissimo, ha così “chiamato a raccolta” i confratelli attorno alle sue spoglie mortali proprio nel giorno in cui i presbiteri sono normalmente soliti riunirsi in preghiera per rinsaldare la loro comunione e rinnovare le promesse sacerdotali (quest’anno non sarebbe stato possibile, perché la S. Messa crismale in Cattedrale è stata rimandata alla vigilia di Pentecoste per limitare al minimo i rischi di assembramento).

Un legame che non teme la morte
          Don Pietro e gli altri confratelli che, a causa del covid o di altri mali, hanno lasciato questo mondo, continuano ad essere in una comunione ancora più forte con noi – ha richiamato l’Arcivescovo – perché il legame, con cui Gesù crocifisso e risorto ci ha uniti nel battesimo e  ell’ordinazione presbiterale, non teme lo strappo della morte». Ed ecco che il funerale del parroco di Premariacco è stato anche l’occasione per ricordare «i volti di questi cari confratelli, perché continuano a far parte della nostra famiglia e, con amore purificato, pregano per noi. Noi, come abbiamo fatto nella Messa del Crisma di ogni anno – ha incoraggiato mons. Mazzocato – preghiamo per loro». L’Arcivescovo non ha mancato di ricordare i tanti funerali ai quali i sacerdoti si stanno dedicando con non poco sacrificio e ammirevole fedeltà in questo tempo, «sostenendo con speranza le famiglie molto provate delle nostre comunità». La nostra «grande e specifica missione, ricevuta da Gesù risorto», ha precisato, è quella «di annunciare e offrire agli uomini la speranza pasquale. Siamo ministri di quella speranza che Gesù ha acceso sul mondo nel suo Corpo crocifisso e risorto che ha affidato alla Chiesa». «Sappiamo per esperienza quanto le persone, in questo tempo di pesante prova, abbiano bisogno di respirare questa grande virtù che solleva gli animi e apre i cuori».

Prete attento, in punta di piedi
          51 anni di sacerdozio, un prete «semplice, umile, senza pretese di apparire, caso mai portato a mettersi al secondo posto», così è stato ricordato don Pietro nell’omelia. E «questo suo modo di porsi non era segno di debolezza, di ingenuità o di poca capacità – ha chiarito l’Arcivescovo – Don Pietro sapeva capire in profondità le persone e le situazioni; sapeva, però, accostarle senza sentimenti di durezza o di giudizio ma con disponibilità e fedeltà; sempre con un sorriso di accoglienza e bontà profonda». «Da Gesù aveva imparato ad essere “mite e umile”; lo aveva imparato anche attraverso le sofferenze fisiche e morali che non sono mancate nella sua vita e che egli ha sempre sopportato in modo silenzioso e paziente».
          Al termine del funerale è stato il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, ad esprimere il cordoglio e la gratitudine collettivi, non solo di Premariacco ma anche delle comunità di Canussio di Varmo, paese natale del sacerdote, e di Cividale, Muzzana del Turgnano e Biauzzo, dove don Pietro ha prestato servizio. «Perdiamo una persona di famiglia», ha affermato. «Un sacerdote che è “entrato in ogni casa e in ogni cuore».

          (V.Z. - La Vita Cattolica di Giovedì 8 Aprile 2021)

 

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