Capriva del Friuli
(GO), 1 Agosto 2021
SCAMPANATA
Santa Messa
nella XVIII Domenica
del Tempo Ordinario
...interno
della Chiesa del Santissimo Nome di Maria...
CANTO E PREGHIERE DI APERTURA
...immagini alle letture e alle preghiere dei fedeli...
...all'inizio dell'omelia Don Maurizio ha accennato anche al
lavoro di Aldo Taboga...
...veduta panoramica all'Offertorio...
SANCTUS
...dopo la Comunione...
...prima della benedizione e del canto di chiusura, applausi per
Aldo Taboga...
Chiesa Parrocchiale del Santissimo
Nome di Maria
La prima descrizione precisa della Chiesa viene
fornita nel resoconto della visita pastorale
dell'Abate di Moggio del 1570, anche se la sua
esistenza è citata già in un documento del 1521
assieme alla Centa. Tuttavia esistono indicazioni
precedenti, secondo le quali la
Chiesa sarebbe stata
costruita nel 776 sotto il patriarcato di S. Paolino
d'Aquileia. La Chiesa pare essere stata distrutta
dagli Ungari nel 954 per poi essere riedificata
soltanto nel 1369. Anche la seconda edificazione ha
alterne fortune, infatti, la Chiesa venne nuovamente
distrutta dai Veneti meno di tre secoli dopo. La
costruzione risultava inserita nella Centa,
quell'insieme di mura e di edifìci che recingono la
Chiesa, il campanile e il cimitero che, in
quell'epoca, costituivano un unico complesso
architettonico.
Nel 1853 visto il
regolare aumento della popolazione, si rivela
insufficiente ad accogliere i fedeli e nel contempo
necessita di lavori di manutenzione. La ricerca di
fondi per la ristrutturazione arriva a coinvolgere
persino la famiglia imperiale Austriaca. La Chiesa
assume la forma odierna nel 1882, secondo il
progetto dell'architetto Ruggero Berlam e si delinea
come un netto ampliamento, comportando la
demolizione di alcune case della Centra e lo
spostamento del cimitero. La Chiesa presenta
un'unica navata e il pavimento è in marmo di
Aurisina lucidato con fasce di marmo rosso di
Verona. Sulle pareti laterali si aprono otto
cappelle. Il presbiterio poligonale è separato dalla
navata da due gradini in pietra e da una balaustra
di marmo nero intarsiato.
L'abside della Chiesa
ospita l'opera più importante della parrocchiale,
l'altare maggiore intitolato alla Beata Vergine
Maria risalente al 1691. Questa pregevole opera
barocca si eleva su tre gradini in marmo rosato e le
sculture principali della nicchia sono realizzate in
marmo di Carrara e ritraggono la Madonna con Bambino
circondata da Cristo, dall'Eterno Padre e da due
angioletti su nubi.
Del campanile si fa
accenno nel 1570, ma si trattava probabilmente di
una modesta torre con due sole campane- la
costruzione attuale, invece, era ubicata
originariamente nel centro del cimitero che
circondava la parrocchia successivamente spostato
per far posto all'ampliamento della Chiesa.
...un saluto da Capriva, oggi...
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