San Giovanni di Casarsa (PN), 19 Luglio 2020
Chiesa di San Giovanni Battista

          San Giovanni di Casarsa era già presente nelle pagine del nostro sito fin dal 3 Ottobre 2004, ma ho voluto spingermi di nuovo "fuori provincia", dopo la grande pausa per la pandemia e la ripresa delle celebrazioni con la partecipazione dei fedeli. Ero indeciso se puntare verso est, avendo già individuata la meta nella chiesa di Sant'Ignazio in Piazza della Vittoria di Gorizia, ed invece ho scelto l'opzione "e favore di sole" svoltando verso ovest per attraversare il Tagliamento inoltrandomi in Provincia di Pordenone, scegliendo una località senza avanzare troppo in profondità per fermarmi in zona Casarsa. Sono giunto nei pressi della Chiesa di Santa Croce del Capoluogo, quando i fedeli stavano uscendo al termine delle precedente celebrazione e dopo aver chiesta qualche informazione ho creduto non valesse la pena attendere 90 minuti per la successiva, per cui ho non ho nemmeno spento il motore della Clio, attraversando la SS13 e puntando a Sud verso la borgata di San Giovanni. Ho quindi avuto tutto il tempo per inoltrarmi nel centro storico dietro la Parrocchiale, per apprezzare la zona riqualificata con molta cura, attendendo nel verde la scampanata per la Messa delle 10.30. Nell'attesa, mi ha commosso l'intervento di un giovane che transitava nella pista ciclo-pedonale con una carrozzina attrezzata per l'handicap, che vedendomi appoggiato al deambulatore fermo e tutto solo, preoccupato mi ha chiesto se avevo bisogno di aiuto...! Spiegando che ero solo in attesa del suono delle campane, mi ha salutato allontanandosi tutto contento...



CAMPANE

A Messe di là da l'Âga (il Tiliment)
Celebrata da Don Giancarlo Pitton e accompagnata da canto dei fedeli

...osservando quello che succedeva nel venti minuti che precedevano la Messa, ho intuito che si prevedeva "une Messe pûare", come io uso definire "una cerimonia senza l'accompagnamento di un coro e di un organo". Avevo comunque piazzato i miei tre registratori: uno sulla cassa audio che si vede a sinistra della foto... uno sul banco a destra per riprendere il canto di eventuali fedeli... un terzo assolutamente fuori posto, comunque con risultati apprezzabili...


         
CANTO E PREGHIERE DI APERTURA


...immagini alle letture e elle preghiere...



CANTO


...all'omelia di Don Giancarlo Pitton...


...ripreso anche dal fondo...


...dalla liturgia eucaristica al Padre Nostro...


CANTO


...dopo la Comunione...



BENEDIZIONE



CANTO DI CHIUSURA

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 San Giovanni - La Chiesa, la Piazza, la Loggia
San Zuan - La Glesia, la Plasa, la Loza

         Centro friulano di rilevante importanza nella gerarchia ecclesiastica nell'Alto Medioevo, la pieve di San Giovanni Battista fu chiesa matrice di Prodolone, San Lorenzo di Arzene, Casarsa e della stessa San Vito al Tagliamento, Dal 1192 fu sede di placiti generali, ove dirimere controversie e liti, e nel 1349 fu aggregata dal patriarca Bertrando alla mensa vescovile di Concordia.
          In memoria dei fasti antichissimi, di cui in epoca moderna rimaneva solo il titolo pievanale su un paese divenuto ormai un umile borgo agricolo, sul sedime dell'antico edificio fu eretta la monumentale chiesa parrocchiale, costruita in stile neogotico su progetto dell'architetto Domenico Rupolo e completata nel 1908. Oltre alla maestosità architettonica, la chiesa vanta interessanti testimonianze pittoriche e scultoree di artisti e artigiani locali del primo Novecento. Dell'antica chiesa si conservano importanti tele del Cinquecento sanvitese, un antico crocifisso ligneo del XV secolo, la cattedra del Vicario e due altari del 700.
          Sulla piazza, a fianco al duomo, si erge l'antica loggia comunale a tre arcate gotiche, databile al XV secolo e sede delle riunioni civili della comunità sangiovannese sino al 1847. Questo edificio è strettamente legato all'impegno politico di Pier Paolo Pasolini, dopo che egli fu eletto segretario della sezione comunista di San Giovanni. In particolare, nello spazio coperto della Loggia venivano affissi i manifesti murali di propaganda e informazione, in italiano e in friulano, scritti a mano su sua dettatura dai militanti del partito. La frequentazione abituale di San Giovanni da parte di Pasolini risale alla fine del 1943, quando assieme ad alcuni amici egli cercò di organizzare una scuola privata per gli studenti cui la guerra impediva la frequenza regolare alle lezioni. Ma è soprattutto negli anni del dopoguerra che San Giovanni, vivace comunità di contadini e mezzadri, animata da una gioventù che a Pasolini pareva impetuosa e spontanea, candida e ruvida divisa tra l'allegria chiassosa delle sagre paesane e l'adesione istintiva alle lotte contro i latifondisti diventa fondamentale per la formazione della coscienza civile e politica del poeta
 

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