Orsaria di
Premariacco
(UD), 20 Gennaio 2020
Chiesa di Sant'Ulderico Vescovo
Santa Messa
Per l'ultimo saluto
all'amico e Socio del nostro "natisone"
Giovanni Maria Basso "Miùt dai
Bundins Disòt"
INTRODUZIONE
PREGHIERE D'APERTURA
...immagini alle letture, alla preghiera dei fedeli...
...e all'omelia di Mons. Pietro Moratto...
...riprese anche dal fondo della magnifica chiesa di
Sant'Ulderico...
FRADIS MIÊI
...immagini dalla liturgia eucaristica al Padre Nostro...
...panoramica lungo
le navate dopo la Comunione...
...sono seguiti gli interventi di saluto a
Miùt da parte di...
S.O.M.S.I. E DEL GRUPPO ALPINI DI ORSARIA E DELLA "CLAPA DE CJARANDA"
...l'omaggio cristiano al feretro...
...un'ultimo sguardo ai fedeli...
...e dall'alto della scalinata...
Giovanni Maria Basso
Giovanni
Maria Basso e nato a Premariacco il 14/01/1933 ed è ivi residente
in fraz. Orsaria, via Cerneglons n.11. Ha frequentato positivamente
la scuola elementare ed ha svolto il servizio di leva quale graduato
nell'Ottavo Reggimento Alpini.
Nell'ambito della vita civile, si è ritrovato interessato alla realtà ed
alla cultura locale e pertanto si è sempre prestato nelle diverse attività
siano esse popolari che culturali, sociali che parrocchiali, impegnandosi
in prima persona e ricoprendo cariche nelle diverse associazioni.
Fu socio fondatore della sezione comunale Donatori di Sangue, come pure
della locale Associazione Sportiva "Azzurra"; ex Capo-Gruppo
dell'Associazione Nazionale Alpini del luogo, è stato per quattro lustri
presidente della Società di Mutuo Soccorso ed Istruzione tra gli Operai di
Orsaria.
Cultore e raccoglitore delle memorie storiche locali nei più svariati
settori, (in particolar modo per ciò che riguarda l'ultra centenaria
Mascherata di Orsaria, i cui primi cenni risalgono al 1621) dette pure il
suo contributo all'amministrazione del territorio quale consigliere
comunale. E' stato insignito del Cavalierato il 27/12/1993.
L'attività in cui si è distinto in maniera particolare è la poesia, le cui
composizioni in lingua friulana hanno trovato molto spesso risalto in
concorsi regionali e nazionali,e che vengono riportate in molte riviste e
giornali. Ricco di pubblicazioni, viene di seguito riportato il suo lavoro:
PUBBLICAZIONI
1972 - Sul or del Nadison (poesia)
1974 - Orsaria mosaico di lettere (raccolta di scritti tra i più vari
argomenti nell'ambito della parrocchia di Orsaria)
1977 - Vos di Orsaria (raccolta dei migliori versi di otto autori
compaesani)
1978 - Bugadis (poesie Ediz. Grillo)
1979 - Cronistoria della Società Operaia di Orsaria
1979 - Poesis di Jacun Bisot (breve biografia di Confin Giacomo con le
migliori poesie)
1983 - Orsarla; scritti e documenti della prigionia 1940/45 (elenco e
luogo di prigionia)
1983 - Mans ruspiosis (poesie Ediz. Filologica)
1988 - Int nestra (poesie Ediz. Chiandetti)
1989 - Società Operaia di Orsaria - 110° di fondazione (tra storia e
cronaca)
1990 - Spinis e rosis (poesie Ediz. Juliagraf)
1994 - Sulle strade del mondo (raccolta di lettere, documenti e foto degli
emigranti della parrocchia di Orsaria)
1995 - I nostri Caduti (foto ed elenco di tutti i Caduti, sempre in ambito
parrocchiale, delle guerre 1915/18 e 1940/45)
1997 - Pinsiers e Preeris (poesie a soggetto religioso)
1999 - Società Operaia di Orsaria - 120° di fondazione. Ricerca
cronistorica in campo sociale
1999 - Sbuliga di mindusiis (poesie).
2003 - Tarmagnò di Sgrisui
Altre poesie sono pubblicate su: Ce
Fastu, La Panarie, Quaderni della
Face, Stele di Nadâl, Agenda Friulana, Strolic Furlan, Lingue Diverse, Antologia di
Poeti Contemporanei, Il Turcli, Li' Campanelis, La Gnove Cjarande, Antologia della Letteratura Friulana,
Poeti per il Friuli, Il Pignarûl, La Patrie dal Friûl, Friuli nel Mondo,
Stelutis Alpinis, Il Manzanese, Prospettiva, Il Paese e altri.
Non mi pare inutile
dire come io ricordi lo stupore dei suoi versi che mi occorreva di
leggere tra quelli presentati ai concorsi della Società Filologica
Friulana. Colpivano perché scritti in un linguaggio aspro e faticato
(che si mantiene tale attraverso qualche tocco di raffinamento che non
sempre giova), un linguaggio che mi faceva pensare a un campo dove, tra
le erbe dure, apparivano, come fiori, versi, preziosi, segno di un dono
di poesia nativo e autentico.
Giovanni Maria Basso usa un lessico (varietà di Orsaria di Premariacco)
arcaico a cui attinge con gusto e con un abuso metaforiso spesso
scoperto, quindi spontaneo. È tuttavia capace di raggiungere momenti di
nettezza severa e di fare sentire sempre l’uomo che è, che vive
lavorando la terra e conservando intimamente un costume di cui si
avverte il pregio e la semplicità.
Prof. Novella Cantarutti
Giovanni Maria Basso è
vissuto e vive in una terra profondamente religiosa. Quella terra che ci
ha dato l’anima poetica e patriarcale di Paolino di Aquileia. È Paolino
che canta che “dove l’amore è vero, lì c’è Dio”. La lirica di
argomento religioso nella letteratura friulana non è molta, ma nemmeno
poca. Se la preghiera è invocazione fiduciosa, lamento accorato,
colloquio d’amore, contemplazione delle cose e dell’Universo, uscito
dalle mani di Dio, tutto questo si riflette nelle liriche religiose nel
nostro poeta. È presente anche la voce del ringraziamento, della
grandezza di Dio, della miseria e della finitezza dell’essere umano. È
come se la notte venisse sbrecciata e abbagliata dai lampi e la volta
scura del cielo illuminta da stelle nuove. Tutto lo sforzo di un mondo
materialistico e freneticamente terrestre si sgretola di fronte a
semplici, ma intense, rivelazioni di un’anima. Giovanni Maria Basso
avverte il senso biblico e cristiano del peccato nella dimensione umana.
E questa poesia è anche domanda di perdono e respiro di penitenza, che
apre all’infinito della misericordia. Il messaggio religioso è
universale per se stesso, ancorato com’è alle radici dello spirito
umano. Giovanni Maria Basso nella solitudine degli affetti umani, che
dolorose circostanze hanno strappato, si inchina alla volontà celeste e
approda a quegli affetti divini che sono la nostra indissolubile
compagnia e certezza e in cui anche i nostri cari sono compresi e
amati.E il suo grido può diventare un inno, la sua prova finale tronfo.
Prof. Don Domenico Zannier
Dopo numerosis
publicazions vignudis fûr a partî dal ’72, Zuan Marie Bas autôr di
Orsarie di Premariâs, nus presente “Pinsìers e Preèris” une
ricolte di puisiis religiosis par tante part dedicadis a Madone di Mont,
venerade dal autôr come Mari e risultive di salvece. Vincjesîs
composizions che a pàndin inmò une volte la vocazion poetiche dal autôr,
compagnade a une fede inlidrisade tal profont de sô anime.
Lis sôs puisiis ’a pàssin da l’implorazion al ringraziament, dal lament
induliât e ingussît ae sperance, de comozion ae gjonde pandude cun
umiltât. Insieme a lis puisiis-prejeris ufiartis ae Madone, altris a son
dedicadis al timp liturgjic: Messa di Madins par Nadâl: “Cui no
sìntiel / la granda mindûsia di pâs / che spampana chista Fiesta”;
pal Crist risurît, dulà che il poet al torne a “sintî e gjoldi, / sot
una gnova lûs / la bardela des / cjampanis”; altris ancjemò
dedicadis a Chel che dut al môf e che Bas lu pree par vê inmò un “pesenâl
” di timp par tamesâ lis zornadis che j rèstin, stant che “tantis
e’ son / li’ anadis che no’n butin / sul rocul di una vita”.
Maestro Luciano Verona
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