Duomo di Udine (UD),
24 Giugno 2018
Cattedrale
di Santa Maria
Annunziata
...prima che le
porte del Duomo di aprissero, intorno alle 13.30 il Gruppo dei "Scampanotadôrs
Furlans" provenienti da varie zone zone del Fiuli era pronto per
le sue esibizioni in onore dei nuovi sacerdoti. Prima di entrare
in chiesa abbiamo registrato una breve sequenza, anche se il
tono grave dei campanoni del Duomo non producano un suono
particolarmente armonioso...
...alle 14.43 la Cattedrale di Santa Maria Annunziata si stava
riempiendo come mai, come si vede in questa panoramica,
"strisciata" sulle prime file dei banchi occupati dai genitori e
parenti dei sacerdoti ordinandi...
...che qui vediamo durante la recita del Santo Rosario...
...e in queste panoramiche riprese dai due lati delle navate,
che mostrano l'interno del Duomo strapieno di fedeli...
...ai piedi della statua di sinistra si intravede la luccetta di uno dei miei
quattro registratori piazzato
vicino alla postazione del Coro del Duomo, semicoperto dalla
marea di persone presenti per l'importante evento...
...estratto del
canto d'ingresso che ha accompagnato l'entrata del lungo
corteo...
NEL NOME DEL PADRE
...i sei giovani "quasi sacerdoti" che hanno preso posto davanti
ai banchi dei loro famigliari...
LETURE PAR FURLAN E SALMO RESPONSORIALE
...sono stati
presentati all'Arcivescovo i sei aspiranti presbiteri, che hanno
risposto con un "Eccomi !" (non microfonato)...
...è seguita
l'omelia di S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato...
...gli eletti si portano innanzi all'Arcivescovo per la Promessa di
Obbedienza...
...e poi si prostrano ai piedi del presbiterio mentre il cantore
intona le Litanie dei Santi,
partecipata dall'intera assemblea guidata dalla Schola Cantorum,
semicoperta dalla moltitudine di persone...
...il rito
di ordinazione è proseguito con l'imposizione delle mani sul
capo degli eletti dall'Arcivescovo e dei presbiteri
concelebranti e si è conclusa con la vestizione con gli
abiti sacerdotali e l'abbraccio di pace. Sarebbe stato
carino se a quel punto i neo sacerdoti si fossero presentati al
centro della scalinata per un sorriso di saluto ai tanti
fedeli giunti dalle varie zone del Friuli...
...la celebrazione
è proseguita con l'offertorio, la liturgia eucaristica e la
preghiera del Padre Nostro...
...uno dei tre
canti di Comunione...
...prima della
chiusura della celebrazione, i ringraziamenti di uno per tutti i sei
neo presbiteri...
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...il recupero dei
miei registratori nella ressa che ne è seguita,
non mi ha permesso di arrivare in tempo per cogliere a foto di
gruppo davanti al'entrata del Duomo...
...immagine che abbiamo in qualche modo recuperata direttamente
dalla versione cartacea del
Messaggero Veneto...
Da tutto il
Friuli l’abbraccio ai nuovi pastori
(Flavio Zeni e Valentina Zanella -
La Vita Cattolica del 27 Giugno 2018)
DALLA BASSA FRIULANA alla Carnia, in tantissimi
domenica 24 giugno hanno voluto non mancare alla
grande festa della Chiesa friulana che in Cattedrale
ha accolto con gioia e commozione sei novelli
sacerdoti. Un’ordinazione così numerosa non si
viveva da anni. C’erano parenti e amici di don
Francesco Ferigutti, don Paolo Greatti, don Michele
Lacovig, don Alberto Paschini, don Michele Sibau,
don Nicola Zignin, e parrocchiani giunti in gran
numero dalle comunità di origine e da quelle che
hanno accolto i giovani nelle loro prime esperienze
pastorali. In tanti, al termine della celebrazione,
si sono spostati per un brindisi e per prolungare la
festa negli spazi del Seminario di viale Ungheria,
dove, sciolta la tensione, non sono mancati
applausi, calorosi abbracci e naturalmente le foto
ricordo nel tanto atteso giorno del «sì» più grande.
Già durante la celebrazione era
impossibile non notarlo, accalcato sui gradini della
cattedrale, il numeroso e colorato gruppo
proveniente dalla forania di Porpetto, con in prima
fila animatori e ragazzi del grest «San Zorz», dove
ha prestato servizio negli ultimi tempi
don
Alberto Paschini, 25 anni, di Illegio.
«Un carnico nella Bassa! All’inizio lo prendevamo in
giro per l’accento –ammette Tommaso Zane, 17 anni,
di San Giorgio –. Oggi siamo qui per festeggiare
tutti i nuovi sacerdoti e lui in particolare». Per
la stessa ragione non ha voluto mancare anche il
sindaco di Forni Avoltri, Clara Vidal. «Sono stata
l’insegnante di italiano di don Alberto al liceo
classico – racconta –, oggi ho l’onore di gioire con
lui». Ci sono anche i compagni di scuola di don
Alberto. «Era l’anima della classe – esclama Sara
Morocutti –. Ci ha fatti divertire tanto ma anche
riflettere. Io lo ringrazio e sono contentissima di
essere qui oggi e anche emozionata». Mamma e papà di
don Alberto, seduti in prima fila in Cattedrale,
sono felici ma tranquilli. Rientrati da pochi giorni
da Lourdes dove hanno prestato servizio come
volontari con l’Unitalsi, raccontano, nella grotta
di Massabielle hanno affidato il figlio alla volontà
del Signore. «Tutto è nelle sue mani».
Anche a festeggiare
don Paolo
Greatti, 39 anni, di Santa Caterina, una
nutrita delegazione dalla collaborazione pastorale
di Caporiacco, Lauzzana-Colloredo di Monte Albano,
Vendoglio e Treppo Grande, dove il giovane ha
prestato servizio da diacono. «Don Paolo ha fatto
catechismo a mio nipote. Quando è arrivato abbiamo
capito subito che era un dono, un uomo di grande
fede», esclama raggiante Salvatore Viscardi di
Lauzzana. «Una persona squisita, molto delicata. Ha
saputo subito farsi apprezzare da tutta la comunità
– gli fa eco la catechista Giovanna Caldiron –. Non
nego che ci piacerebbe se potesse rimanere con
noi!».
Rita Pasini, animatrice, ha conosciuto in
parrocchia, a San Marco a Udine,
don
Nicola Zignin. «È sempre una grande gioia
quando arriva nella comunità parrocchiale un giovane
che si prepara a vivere il sacramento dell’Ordine, è
una Benedizione per tutti! Abbiamo sempre più
bisogno in questo tempo di testimonianze che ci
aiutino a tenere lo sguardo fisso su Gesù e per me
Nicola è stato un prezioso testimone». Per Simona e
Claudio Maranzana, anche loro della parrocchia di
San Marco, don Nicola è diventato anche un amico. «I
nostri figli con lui hanno iniziato e proseguito
l’impegno come ministranti e noi quando ci siamo
sposati gli abbiamo chiesto di farci da testimone»,
racconta Simona. «Con la sua scelta – aggiunge il
marito Claudio – don Nicola rappresenta un segno che
il mondo è pieno di positività e di belle persone,
con cui condividere il progetto di Dio». 34 anni, di
Campomolle, don Nicola è figlio unico. Perciò, non
stupisce che papà Renato parli della vocazione del
figlio come di «uno stravolgimento della nostra
vita, ma anche della sua, perché aveva già iniziato
a lavorare come avvocato quando tutto è stato messo
sotto sopra». Una sorpresa meno impattante per mamma
Susi, emozionatissima «per il grande affetto e il
grande calore umano che ho visto oggi in tante
persone nei confronti di Nicola». E l’emozione è
stata ancor più intensa perché condivisa con le
famiglie di don Francesco Ferigutti e don Michele
Sibau. «Sono entrati insieme in seminario, si
vogliono bene come fratelli e auguro loro di
continuare così».
Don Michele Sibau, 24 anni, di Ipplis è
il più giovane tra i nuovi sacerdoti. Mamma Maria,
emozionatissima poco prima dell’ordinazione lo
sottolinea con orgoglio e commozione. «È pronto. Fin
da piccolino mi portava di chiesa in chiesa»,
ricorda. «Vedere mio fratello così giovane prossimo
all’ordinazione è una gioia enorme – aggiunge la
sorella, Elena –. È molto determinato, ha a cuore i
più piccoli. Farà senz’altro del bene». Da Codroipo,
dove don Michele ha prestato servizio negli ultimi
anni, sono giunti in tanti. «Nella nostra comunità e
nel nostro bell’oratorio si è impegnato molto con i
bambini e ragazzi – osserva Dario Roger Masotti,
dirigente scolastico –. Una bellissima esperienza di
fede. Siamo felicissimi per lui». «Ha portato qui
un contributo importante – confermano Chiara Varnier
e Giuliano Ziraldo, animatori in parrocchia –. Agli
inizi era un po’ più timido, poi si è aperto e nella
comunità si è reso presto disponibile e prezioso in
tante attività».
Così è stato anche per l’amico
don Francesco Ferigutti, a Basiliano. Suor
Nicole, ha da poco fatto la professione religiosa e,
nella Pastorale giovanile della parrocchia ha
condiviso con lui un tratto del cammino di
formazione. 31 anni, di Zugliano, don Francesco «è
più razionale, io più creativa – racconta –. Ci
completiamo e ci siamo subito intesi bene. Oggi sono
felicissima per lui». «Don Francesco è pieno di
iniziative ha contribuito tanto ad aggregare i
giovani, per tutta la nostra comunità oggi è un
giorno di festa», aggiunge Marco Monai, consigliere
comunale a Basiliano, presente in Cattedrale con la
moglie e il figlio Davide, chierichetto, che
aggiunge: «È molto simpatico, a Basiliano sono
diventati tutti suoi amici!». Anche da Pozzuolo in
tanti hanno voluto partecipare all’ordinazione. Il
vicesindaco Massimiliano Pozzo racconta di essere
cresciuto nella stessa via di don Francesco, a
Zugliano. «Abbiamo passato insieme tanti anni di
giovinezza. Francesco è una persona seria, di grande
sensibilità, sempre costruttiva nelle relazioni.
Sono convinto che farà benissimo».
Una feconda amicizia ha rappresentato il
terreno fertile in cui è progredito il cammino di
fede di
don Michele Lacovig, 37 anni, di Gonars.
«Parafrasando la nota canzone di Gino Paoli, potrei
dire che eravamo quattro amici in Università a
Udine, impegnati a vivere l’amicizia cristiana
incontrata nel movimento di Comunione e Liberazione,
coscienti che Cristo ha il potere di cambiare il
mondo, perché cambia i nostri cuori – racconta Ester
Pevere, di Udine –. Ora due di loro sono sacerdoti.
Oltre a don Lacovig anche don Michele Baggi, pure
lui di Udine, che sabato 23 giugno, in San Giovanni
in Laterano a Roma, è stato ordinato sacerdote della
Fraternità sacerdotale missionaria di S. Carlo
Borromeo. Il terzo, Giorgio Lauretta, domenica 21
gennaio ha fatto la professione temporanea nel
Monastero Benedettino della Cascinazza a Gudo
Gambaredo, a pochi chilometri da Milano, e io da
novembre 2014 sono una consacrata laica e vivo a
Firenze». «Di Michele mi hanno sempre colpito la
semplicità, il desiderio di servire gli altri, la
fedeltà all’amicizia. Pur vedendoci raramente –
conclude Ester – siamo sempre grandi amici».
«Indescrivibile» la gioia della giovane. E con la
sua quella di tanti altri che l’hanno voluta
condividere domenica 24 giugno con i nuovi
sacerdoti. Preti che ora si apprestano a muovere i
primi preziosi passi come «servi del Signore» nella
Chiesa friulana.
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