Liessa di Grimacco (UD),
12 Novembre 2017
Chiesa di
Santa Maria
...come
già accennato nei nostri precedenti servizi
28 Luglio 2001 e
7 Febbraio 2015...
....anche
il suono delle campane, ripreso prima e dopo la messa, è diffuso attraverso altoparlanti...
Santa Messa per
l'ingresso del nuovo parroco
Don Michele Molinaro
accompagnata dal coro parrocchiale
con la presenza di Mons. Marino Qualizza
CANTO E
PREGHIERE DI APERTURA
...immagini
alle Letture...
...e all'omelia di Don Michele...
...coordinati dal cerimoniere Giacomo
Canalaz,
in italiano e in sloveno i rappresentanti della varie comunità
parrocchiali hanno recitato la...
PREGHIERA DEI FEDELI
...all'Offertorio i bambini hanno consegnato a Don Michele le chiavi del
tabernacolo di tutte le chiese della sua zona pastorale...
CANTO
...dalla liturgia
eucaristica al Padre Nostro...
...dopo la Comunione...
...hanno dato il benvenuto a Don Michele il Direttore del CPP, i
Sindaci di Grimacco e Drenchia...
...il Coro Reĉan "Aldo Clodic" con un canto...
ESTRATTO FINALE DAL SALUTO DI DON MICHELE
BENEDIZIONE E CANTO DI CHIUSURA
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...questa immagine
potrebbe essere cara a tante persone vicine e lontane...
Don Michele Molaro originario di
Coderno di Sedegliano
guiderà le comunità di San Leonardo, Stregna, Tribil
Superiore, Drenchia e Liessa
(Valentina Pagani e Valentina Zanella –
La Vita Cattolica del 8 Novembre 2017)
SCENDO «di mille metri d’altitudine,
ma so di trovare anche qui comunità che richiedono
un gran peregrinare. Lo faccio da tempo, non mi
spaventa».
Arriva da 17 anni come pastore in
montagna, a Chiusaforte e Resiutta, prima, poi a
Sappada. Le grandi distanze non scoraggiano don
Michele Molaro. Né quelle fisiche, in termini di
chilometri da percorrere in auto, né quelle
immateriali, «ovvie quando si tratta di comunità
contraddistinte ciascuna da un’identità radicata,
con la propria storia e un ricco patrimonio di
tradizioni». Risorse preziose, da mettere in
risonanza l’una con l’altra, in un unico gregge,
composto da tante unicità.
Don Michele farà il suo ingresso a San
Leonardo sabato 11 novembre, in occasione della
festa del Patrono, con una solenne eucarestia alle
ore 16 nella chiesa del Sacro Cuore a Merso di
Sopra. Inizierà così il suo mandato alla guida di
cinque parrocchie distribuite su quattro comuni:
oltre a S. Leonardo, anche Stregna e Tribil
Superiore, Drenchia e Liessa (quest’ultima nel
comune di Grimacco). Il rito sarà presieduto
dall’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno
Mazzocato. Vi prenderanno parte i sacerdoti delle
Valli del Natisone e delle convalli limitrofe, i
sindaci dei vari comuni coinvolti e i rappresentanti
delle associazioni e circoli attivi sul territorio.
Alla celebrazione seguirà un momento conviviale nel
plesso delle scuole. Il giorno successivo, domenica
12 novembre, don Molaro celebrerà la prima messa a
Liessa alle 11. Alle 10.45 sarà accolto nella piazza
del paese, intitolata a don Rino Marchig, e dopo
l’Eucaristia la comunità si riunirà per un momento
di incontro e di festa nella palestra.
46 anni, originario di Coderno di
Sedegliano, paese nativo di padre David Maria
Turoldo, don Michele ha prestato servizio come
seminarista per tre anni nella comunità di Castions
di Strada, poi a Codroipo, da diacono, per iniziare
il suo ministero sacerdotale a Gemona, nella
parrocchia di S. Maria Assunta. Parroco di montagna,
si diceva: il primo incarico è stato infatti a
Chiusaforte e Resiutta, per 10 anni, poi a Sappada,
fino a pochi giorni fa.
Salutando la comunità che ha guidato per 7
anni, don Michele ha evidenziato che è proprio nei
momenti in cui ci si deve lasciare che emerge
l’animo più genuino della gente, e questo vale in
modo particolare per la gente di montagna. «È in
quei momenti che anche chi solitamente non è
abituato a farlo riesce ad esprimere a modo suo
sentimenti che normalmente non è portato a
comunicare». Lasciare Sappada non è stato facile.
«Interrompere dei rapporti non lo è mai – commenta
il sacerdote –. Ho sentito forte, soprattutto negli
ultimi tempi, la riconoscenza e la gratitudine di
quella gente. Ma ora affronto con fiducia questo
nuovo impegno confidando nella possibilità di creare
legami altrettanto saldi».
Cinque parrocchie, distribuite lungo una
valle intera, tante piccole borgate, tante chiese da
raggiungere. «Bisognerà muoversi molto». Il
sacerdote si prepara ad affrontare il suo impegno
con serenità, ma anche con una certa ansia di
conoscere le sue nuove parrocchie. A Sappada ha
operato in una comunità con cultura di origine
germanofona, ora vivrà l’incontro con la cultura
slovena: «Mi incuriosisce molto», confida.
«All’inizio avrò bisogno di un po’ di tempo per
ambientarmi – spiega –, confido sulla pazienza e
sulla collaborazione di tutti». Don Michele sa di
poter raccogliere un’eredità forte, ma anche di
dover colmare un vuoto, che inevitabilmente si è
creato, quello lasciato nel cuore della gente del
posto dal distacco da don Federico Saracino e don
Michele Zanon. «Salutare un parroco è sempre
difficile, soprattutto quando questo è stato parte
attiva della comunità per anni – commenta don
Michele –. Il disorientamento che talora traspare è
segno che la gente è ancora affezionata ai pastori,
nonostante debbano dividersi tra tante comunità».
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