...la cerimonia
alle Letture...
...e all'omelia
dell'Arcivescovo...
...ha quindi avuto
inizio la Liturgia dell'Ordinazione con la Presentazione dei
candidati e le loro Promesse di Obbedienza...
...la prostrazione davanti all'altare al canto delle litanie dei
Santi...
...dopo la proclamazione e la vestizione gli
eletti si affiancano all'altare...
... per il prosieguo della cerimonia...
...con
l'Offertorio, la Liturgia Eucaristica fino al Padre Nostro...
ESTRATTO DAI CANTI DI COMUNIONE
RINGRAZIAMENTI
...a questo punto è mancata una
presentazione ufficiale dei quattro nuovi Diaconi
ai numerosi fedeli e amici presenti nel Duomo di Udine per rendere
loro omaggio ...
...E DOPO LA BENEDIZIONE...
CANTO DI CHIUSURA
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Quattro nuovi diaconi friulani
(Alessandra Ceschia –
Messaggero Veneto del 30 settembre 2017 )
Da oggi la Chiesa friulana è
più ricca, visto che alle 16 nella Cattedrale
quattro giovani saranno ordinati diaconi in vista
del sacerdozio, nella solenne celebrazione
presieduta dall’arcivescovo monsignor Andrea Bruno
Mazzocato. Si tratta di Michele Sibau, 24 anni, di
Ipplis di Premariacco, Nicola Zignin, 33 anni di
Campomolle di Teor, Francesco Ferigutti, 30 anni, di
Zugliano e Paolo Greatti, 38 anni, originario di
Pasian di Prato.
Un ex aspirante avvocato e consigliere comunale, uno
studente, un assistente sociale in pectore e un
frate: diversi per formazione e per età, ma uniti
dallo spirito di fratellanza, si apprestano a
pronunciare la loro promessa solenne. Da oggi
vivranno nel celibato, adempieranno all’impegno
della Liturgia delle ore e completeranno il percorso
che li porterà in capo ad alcuni mesi, a diventare
sacerdoti.
Michele Sibau, 24 anni,
di Ipplis, che presta servizio nella parrocchia di
Codroipo, è il più giovane del gruppo. «Mi sono
diplomato come ottico al Mattioni di Cividale –
racconta – e a 19 anni sono entrato in seminario. I
bagliori di una scelta che avevo intravisto sin
dall’infanzia mi hanno portato a incamminarmi su un
percorso con animo tranquillo nella speranza di
coronare il mio sogno: quello di diventare
sacerdote».
«La mia è una vocazione
maturata dopo un temporaneo allontanamento dalla
Chiesa nel periodo successivo alla Cresima – commenta
Nicola Zignin
–. Sono andato a confessarmi e mi sono sentito amato
dal Signore, così ho ripreso a frequentare
assiduamente la parrocchia, fino a capire che la mia
era un’esigenza spirituale che andava crescendo».
Oltre a fare l’arbitro di calcio e a sedere in
consiglio comunale a Teor, nonché a frequentare la
facoltà di Giurisprudenza, aveva una vita sociale
piena. «Andare in chiesa alla domenica non mi
bastava, né fare il catechista – ammette –. Il mio
parroco, don Paolo Brida mi consigliò di finire
prima i miei studi». È così che Nicola si è
laureato, ha avviato il praticantato, continuando ad
arbitrare le partite di calcio e poi è entrato in
seminario.
Per Francesco Ferigutti
la chiamata si è fatta sentire presto. «Avevo 8 o 9
anni quando lo compresi frequentando la parrocchia –
riconosce –.Dopo qualche anno di disorientamento
nell’età dell’adolescenza, sentii che quella era la
mia strada. Proseguii gli studi in un ramo
accademico che mi permettesse di dedicarmi agli
altri». Si è laureato in Scienze del servizio
sociale e ha prestato servizio in una comunità
protetta per minori in difficoltà. «Ma la mia strada
era un’altra – chiarisce – e da quando ho deciso, la
serenità accompagna le mie giornate».
Il più grande del gruppo
è Paolo Greatti. «Sono emozionato e pieno di
speranza – testimonia – la mia vocazione è giunta
durante l’adolescenza: sentivo il desiderio di
coniugare preghiera e stile di vita fraterno come in
una comunità religiosa». È entrato nell’ordine dei
Carmelitani scalzi e vi è rimasto per cinque anni.
Quindi, il percorso di discernimento lo ha
indirizzato verso un’esperienza di carattere
diocesano all’interno della sua chiesa madre. |