Ipplis di Premariacco (UD), 7 Luglio 2017
Chiesa di San Giovanni BattistaGrande festa per i 100 anni di Don Giovanni Nimis
Messa Solenne presieduta da S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato
con la presenza di numerosi sacerdoti della Forania cividalese
e accompagnata dalla Corale Graziano Coceancigh
...per il servizio fotografico ci siamo avvalsi della
collaborazione di Andrea Podorieszach, che ringraziamo...
...il festeggiato
in attesa del corteo...
...che tralasciamo per passare direttamente al canto di apertura...
CANTO ALL'INGRESSO
...benvenuto del plevan Mons. Pietro Moratto e saluto
dell'Arcivescovo...
...immagini alle
Letture...
...la navata ripresa dai due lati... e gli alpini a presidio di San
Luigi...
...l'Arcivescovo all'omelia...
...alla liturgia eucaristica...
..prima della conclusione sono
intervenuti per gli auguri e gli omaggi a Don Giovanni i rappresentanti
del locale CPP, del Gruppo Alpini, delle Suore Rosarie, del Coro "G.Coceancigh",
delle Parrocchie di Premariacco-Orsaria e del Sindaco per il Comune di
Premariacco...
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
...è ancora grazie ad Andrea Podorieszach che possiamo proporvi queste immagini riprese dopo la Messa...
...in chiesa con i chierichetti, con il Coro e con vari ex parrocchiani...
...e nella palestra dove i festeggiamenti sono proseguiti...
FESTA CON L’ARCIVESCOVO PER IL DECANO DELLA DIOCESI
(VALENTINA ZANELLA E PATRIZIA ZAMPARUTTI - La Vita Cattolica del 5 Luglio 2017)UNA «ROCCIA». Uomo e prete tenace, di quelli che oggi non ci sono più. Così il parroco di Ipplis, don Pietro Moratto, tratteggia il profilo del suo predecessore, don Giovanni Nimis, il sacerdote più anziano della Chiesa udinese, parroco della frazione di Premariacco per ben 43 anni. Venerdì 7 luglio, il decano della Diocesi raggiungerà il bel traguardo del secolo di vita e l’intera comunità si stringerà a lui per festeggiarlo ed esprimergli riconoscenza. Sarà l’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato a presiedere la S. Messa, alle ore 19.
Una vita, quella di don Nimis, vissuta «senza risparmiarsi – insiste don Moratto –. Prete esigente, prima di tutto da se stesso, poi dagli altri, don Giovanni non si è mai voltato di fronte ad una difficoltà» e ovunque è andato ha lasciato un segno: abile muratore e artista, ha curato, tra l’altro, la ristrutturazione delle canoniche di Spessa e della chiesa di Cialla, della Chiesa di Ipplis, della sala parrocchiale e del campanile.
Nato a Nimis il 7 luglio 1917 da una famiglia povera come tante negli anni della guerra, Giovanni era un bambino spensierato e come i suoi amici «padrone delle strade». Sempre attaccato alla Chiesa, giovanissimo chierichetto, a 11 anni entra in seminario a Castellerio. Prosegue poi gli studi di Liceo e Teologia a Udine. Il 9 giugno 1940 viene ordinato sacerdote con un mese di anticipo a causa della dichiarazione di guerra. La sua prima destinazione è Forni di Sopra, come cappellano. Tempi di ristrettezze, quelli. Per salutare la famiglia scende a Nimis in bicicletta, pedalando per 80 chilometri. Poi è la volta di Monteprato dove vive il dramma della seconda guerra mondiale: i partigiani, i garibaldini, i titini, i rastrellamenti dei tedeschi e – anche se di questo parla con fatica – il suo massimo impegno in quegli anni è salvare vite dai campi di concentramento. Finita la guerra viene destinato a Spessa di Cividale, poi a Liessa, Cialla e Purgessimo. È il 1 maggio del 1972 quando fa il suo ingresso a Ipplis, dove continuerà il suo ministero per ben 43 anni, fino a febbraio 2015, quando l’arcivescovo Mazzocato gli affiancherà don Pietro Moratto (parroco moderatore) per la cura pastorale della parrocchia.
In tutte le comunità che ha guidato come pastore, don Giovanni si è prodigato nella cura delle anime dei parrocchiani guidandole a Cristo, ma ha anche lasciato ovunque segni tangibili del suo passaggio, non solo in Friuli. Negli anni ‘90 ha infatti preso contatto con il mondo delle missioni, in Bolivia, dando anche qui sfogo naturale alla sua passione di costruire: piccole cappelle nei centri missionari delle suore Rosarie a Santa Fè, il campanile a Charabuayto, la grotta e la cappella con il pozzo a Sacaba. Tutti luoghi destinati a centri di incontro per tante bambine e tanti giovani che trovano accoglienza nel centro missionario. Tre anni fa l’inaugurazione della sua ultima opera: la costruzione a Ipplis della fontana con l’immagine della Madonna e il piccolo campanile, anche se, alla bella età di 97 anni ha dovuto arrendersi a chiedere l’aiuto di altre mani esperte per completare l’impresa. Oggi, ancora in buona salute, con l’aiuto della fidata Weronika, don Nimis continua a fare le sue passeggiate quotidiane per ammirare le meraviglie della natura, le sue adorate colline con i vigneti e le piante che tanto ama e di cui a lungo si è occupato, recandosi spesso di casa in casa per offrire aiuto e consigli per le potature.
Per la comunità di Ipplis è un vero dono del Signore: un pastore che, seppur schivo e non avvezzo a «smancerie », continua a lasciare l’esempio di chi ama Dio incontrando la felicità più autentica. La Santa Messa solenne di ringraziamento di venerdì 7 luglio sarà accompagnata dalla Corale Graziano Coceancigh di cui don Giovanni è stato fra i fondatori e di cui ha fatto parte attiva fino ai 90 anni. Seguirà un brindisi con il taglio della torta e i festeggiamenti continueranno domenica durante le celebrazioni per il Santo Patrono, S. Luigi.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
stiamo lavorando...