Plasencis di Mereto di Tomba (UD), 30 Aprile 2016
Chiesa di San Leonardo
CAMPANE
Santa Messa
preceduta dal Rito della
Dedicazione dell'Altare e Benedizione del Nuovo Ambone
presieduta da S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato
accompagnata dal coro
parrocchiale e da un'organista molto ben preparati
CANTO E RITI
INIZIALI
Benedizione dell'acqua e aspersione
Terminato il rito d'ingresso, l'Arcivescovo benedice
l'acqua per aspergere il popolo in segno di
penitenza e in ricordo del Battesimo e l'altare.
L'Arcivescovo invita tutti alla preghiera.
CANTO DEL GLORIA
Benedizione
dell'ambone
Due lettori, uno dei quali reca il Lezionario della Messa, si
presentano davanti all'Arcivescovo. L'Arcivescovo, in piedi, riceve
il Lezionario, lo mostra al popolo e pronunzia queste parole:
Risuoni sempre in questo luogo la parola di Dio; riveli e proclami
il mistero pasquale di Cristo e operi nella Chiesa la nostra
salvezza.
R.
Amen.
Quindi l'Arcivescovo consegna il Lezionario al primo lettore. I
lettori si recano all'ambone, portando il Lezionario, in modo che
tutti lo possano vedere.
...seguono le letture comprese quelle del Vangelo...
...l'omelia
dell'Arcivescovo ripresa dal fondo...
...il diacono canta
le litanie dei Santi (si nota uno dei miei registratori), seguite
dalle preghiere di dedicazione dell'arcivescovo...
Viene portato il vasetto con il sacro Crisma che viene
versato sull'altare ungendo tutta la mensa. Si colloca sull'altare un braciere per farvi ardere
l'incenso. L'Arcivescovo incensa l'altare con il turibolo. Il
diacono incensa poi i presbiteri e il popolo. Viene ripulita la mensa, ricoperta con la tovaglia e
adornata con i fiori ed accese tutte le candele.
(nella prima foto si nota a malapena il vaso di fiori
dietro la colonna di destra che poi sarà collocato
sull'altare.
Al mio arrivo tra quei fiori avevo celato
un mini registratore, non prevedendo che nel corso della
cerimonia
avrebbe assunto un collocazione molto più
favorevole per una buona ripresa audio)
...dalla
Consacrazione al Padre Nostro...
CANTO ALLA COMUNIONE
...i fedeli dopo la Comunione...
...l'intervento del parroco
Don Giovanni Boz,
di Massimo Moretuzzo
Sindaco di Mereto di Tomba e di mons. Sergio Di Giusto...
BENEDIZIONE E CANTO FINALE
Plasencis, un nuovo altare
(Monika Pascolo -
La Vita Cattolica del 27 Aprile)
Le porte della Chiesa parrocchiale di Plasencis,
intitolata a San Leonardo, si aprono per accogliere
un nuovo altare. L'opera, firmata dal maestro Poli
della ditta «Progetto Arte Poli» di Verona, verrà
consacrata dall'arcivescovo di Udine, mons. Andrea
Bruno Mazzocato, sabato 30 aprile, a partire dalle
18.30, insieme alla benedizione del nuovo ambone,
collocato sempre nel presbiterio. A seguire
l'Arcivescovo celebrerà la Santa Messa.
I due pregevoli manufatti
- realizzati in marmo biancone di Verona -, sono
frutto di una donazione voluta da mons. Sergio Di
Giusto -parroco di Grions del Torre e Ziracco e
direttore dell'Ufficio amministrativo diocesano -, e
dalla sorella Graziella, per ricordare i propri
genitori, morti qualche tempo fa. «Abbiamo voluto
lasciare un segno tangibile del passaggio di mamma
Cesarina e di papà Igino su questa terra - spiega
mons. Di Giusto-; come luogo abbiamo scelto quella
chiesa che li ha visti pregare insieme, che per
tanto tempo hanno frequentato assiduamente in
occasione dell'Eucarestia domenicale e nei momenti
importanti della vita della comunità. Lo stesso
luogo dove noi figli siamo stati battezzati e dove è
cresciuta e si rinforzata la nostra fede, fino al
momento in cui sono diventato prete e mia sorella si
è sposata ed è andata a vivere in un altro paese».
L'altare - che va a
sostituire un semplice manufatto in legno -,
«simbolo del Cristo Risorto», presenta il basamento
spazzolato fine, mentre la mensa è lucidata; sul
davanti, illustra il sacerdote, è stata inserita
un'incisione dorata con rappresentato il Cristo nel
simbolo dell'agnello pasquale; dalla parte del
celebrante è raffigurata la Croce di Aquileia; anche
per la base dell'ambone - che riporta una incisione
verticale con delle piccole tessere di mosaico
dorato -è stato utilizzato marmo spazzolato fine,
lucidato nella parte del leggio.
«Abbiamo scelto quelli
che sono due segni fondamentali in una chiesa,
donandoli in ricordo dei nostri cari dai quali tutto
per noi ha avuto origine, in sintonia con quella che
è la tradizione delle nostre comunità dove la gran
parte degli oggetti artistici conservati nelle
chiese, che siano croci, calici o manufatti,
derivano da donazioni», afferma mons. Di Giusto,
aggiungendo che i due oggetti «daranno dignità e
sistemazione definitiva al presbiterio secondo i
dettami del Concilio Vaticano II, con l'altare fisso
che significa la centralità del Cristo all'interno
della chiesa, punto convergente dell'intero spazio
circostante».
Le prime testimonianze
scritte della Chiesa Parrocchiale di Plasencis
-riportate in un atto testamentario -risalgono al
1462 (mentre le prime notizie si collocano nella
seconda metà del 1200); l'edificio è stato distrutto
una prima volta dal terremoto del 1511; in seguito,
per i notevoli danni causati da un fulmine, la
popolazione ha deciso di ricostruire la chiesa e a
gennaio 1771 c'è stata la benedizione della prima
pietra, mentre i lavori si sono conclusi nel 1782.
All'interno sono conservate pitture di Leonardo Rigo
(fine 1800) e alcuni dipinti d'arte sacra moderna di
don Edoardo Furiano. La costruzione del campanile -
alto 64 metri -, è andata avanti per 46 anni, a
partire dal 1806.
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