Manzano (UD), 19 Marzo 2016
Chiesa di Santa Maria Assunta
SCAMPANATA
...alle 18:58 don Nino è arrivato in piazza ed è salito sul sagrato
accolto dai fedeli, dalle Autorità...
...e da una rappresentanza dei bambini...
...al suo ingresso
in chiesa Mons. Nino Rivetti è stato accolto con il canto "Tu Es
Sacerdos",
eseguito dal Coro "Virgo Melodiosa" di Latisanotta...
...preghiere e
saluti iniziali...
...lettura della
Passione e Morte di Gesù Cristo...
...Mons. Nino Rivetti all'omelia...
...anche in questa panoramica ripresa dal fondo...
PREGHIERE DEI FEDELI
...dopo la Consacrazione ed il Padre Nostro, il canto alla
Comunione... Fradis miei vegnit a
viodi la potence dal amôr: ce che nus invide a crodi la peraule dal Signôr. In te sere dolorose biel c’al stave par partì il Signôr nus clame a cene
duc’ insieme nus ûl vê. Su la crôs za preparade La sô
vite al pierdarà Ma in te cene che nus lasse cun nô
simpri al restarà.
...dopo la
Comunione...
...interventi vari e consegne degli omaggi al festeggiato...
...il commosso intervento e ringraziamenti di Mons. Nino Rivetti...
...benedizione dell'ulivo e dei fedeli...
...la foto ricordo prima di uscire sulla piazza della chiesa...
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...dove don Nino è
stato accolto dalla banda...
...tanti
auguri...
...e dopo la proiezione di un breve video, il lancio dei palloncini
al suono delle campane...
SCAMPANATA
I 40 anni di sacerdozio
di don Nino
(Davide Vicedomini -
Messaggero Veneto del
Quasi come un imprenditore edile se non fosse che
prima di tutto don Nino Rivetti è il parroco di Manzano. Un’istituzione, o, come lo definisce il
sindaco Mauro Iacumin, «un punto fermo e una vedetta
dell’intera comunità».
Oggi monsignor Giovanni
Rivetti festeggia i 40 anni di sacerdozio. Lo farà
semplicemente portando la parola del Signore ai suoi
fedeli a Case di Manzano alle 9 del mattina. Domani,
invece, sarà festa grande a Manzano. Al termine
della Santa messa delle 19 la comunità omaggerà il
parroco di un dono. Era il 18 marzo 1976
quando alle ore 19 arrivò la consacrazione al
sacerdozio nella chiesa di Torviscosa, paese che gli
ha dato i natali, alla presenza di monsignor Alfredo
Battisti, allora vescovo di Udine. Una vocazione
nata fin da bambino che lo porta al seminario, prima
a Castellerio e poi a Udine dal ’64 al ’74, e poi al
diaconato a Latisana.
Ed è proprio nella
cittadina della bassa che inizia il suo lungo
viaggio di sacerdozio, che lo vede cappellano a
Latisana dal ’76 all’84, poi a Buia dal 14 luglio
’84 a novembre ’94, quando ritorna di nuovo a
Latisana, questa volta con il titolo di parroco
monsignore.
Si impegna soprattutto
nell’educazione dei giovani, nell’insegnamento nel
liceo e in tutte le sue comunità. Potenzia i centri
di aggregazione e di accoglienza: dall’asilo
all’ospedale, ai poli sportivi, con particolare
attenzione per il calcio, come quando a Latisana è
protagonista dell’inaugurazione del palasport. A
Madonna di Buia e Urbignacco è in prima linea nella
ricostruzione del terremoto. Giunge a Manzano il 27
ottobre 2002 e viene accolto dalla Chiesa di Case.
È un momento di grandi
stravolgimenti per la capitale della sedia,
costretta a ripiegare su se stessa dopo gli anni
d’oro, spazzata dalla globalizzazione e della
concorrenza. Don Nino, però, funge da guida dinanzi
alle nuove povertà e al disorientamento giovanile.
Dalla parrocchia di Case assume la conduzione della
parrocchia di Manzano e poi di Manzinello, S.
Lorenzo, Oleis e la direzione della Forania di
Rosazzo. A seguirlo nella sua opera di rinnovamento
300 collaboratori parrocchiali, che lo aiutano anche
nella gestione delle parrocchie nel restauro di
tutte e cinque le chiese della comunità. Durante i
tredici anni di sacerdozio a Manzano completa anche
il centro giovanile e ricostruisce l’ Oasi di
Manzano, con la pietra benedetta da Papa Giovanni
Paolo II.
«Con don Nino - spiega il
presidente della Pro Loco, Gastone Piasentin – c’è
sempre stata una profonda collaborazione nella
ristrutturazione dei punti principali di
aggregazione della comunità. È sempre stato attento
al sociale e ai giovani», «una persona aperta e
collaborativa – dice ancora il sindaco Iacumin – un
punto fermo per l’educazione dei giovani cittadini»