Si è spento a 93 anni don Riccardo Floreani
(Viviana Zamarian - Messaggero Veneto del 05 marzo 2016)

         Era per tutti un padre, un fratello, un punto di riferimento. Lo era soprattutto per le comunità di Straccis e di Bugnins. Due comunità che erano cresciute con don Riccardo Floreani e insieme a lui avevano stretto un legame profondo, unico. Due comunità che si stavano preparando a festeggiare, il prossimo 10 agosto, i 60 anni alla guida delle parrocchie e che ora piangono la sua scomparsa.
          Don Riccardo è mancato a 93 anni alla casa Fraternitas di Udine dov’era da circa un anno. «Sottolineerei – afferma il vicario foraneo don Ivan Bettuzzi, parroco di Codroipo – la bellezza di una persona che pur superando i 90 anni non ha mai smesso di cercare e di essere curioso nei confronti della realtà e dei cammini delle persone. Un uomo profondamente innamorato del suo sacerdozio e della gente che il Signore gli ha affidato per 60 anni e che ha saputo coniugare l'attenzione spirituale a quella per i bisogni concreti delle persone e delle famiglie, quelle persone che ha mantenuto nel cuore anche nei mesi in cui è stato lontano da Straccis e da Bugnins». Il comune ha proclamato lutto cittadino per domani e lunedì, giornata in cui, alle 15, nella chiesa di Bugnins, saranno celebrati i funerali dall’arcivescovo Mazzocato.
          «Don Riccardo – spiega il sindaco Nicola Locatelli – è stata una figura importante di Camino, una persona che ha testimoniato con le parole e con le opere il suo sacerdozio accompagnandolo da approfondite ricerche storiche per esempio su Pieve di Rosa. Lascerà in tutti noi un segno indelebile». Durante i suoi quasi 60 anni di sacerdozio aveva creato una piccola filarmonica, ampliato l’oratorio e si era prodigato per ammodernare la chiesa. Don Riccardo, nato a Majano il 2 novembre del 1922, è stato ordinato sacerdote nel 1947. Dopo un periodo come cooperatore a Biauzzo, il 19 luglio del 1956 ha fatto il suo ingresso nella parrocchia di Bugnins, che ha retto fino alla morte. È stato per un periodo anche amministratore della frazione codroipese di Biauzzo e, dal 1991 al 1998, parroco di Iutizzo. Da un anno e mezzo aveva lasciato la parrocchia alla guida di monsignor Ivan Bettuzzi, il quale però ha assunto l’incarico di amministratore parrocchiale, lasciando a don Riccardo il titolo di parroco “emerito”. Un uomo intelligente e autore di ricerche sulle radici della sua comunità con nel cuore le famiglie di Straccis e Bugnins, quelle famiglie per le quali nel tempo si è sempre impegnato per aiutarle a vivere in condizioni di benessere, supportando – per esempio – chi ne aveva diritto nelle pratiche burocratiche per avere sostegni sociali.


...Mons. Andrea Bruno Mazoccato all'omelia...



PREGHIERE DEI FEDELI


...la liturgia eucaristica...


...la foto ai fedeli dopo la Comunione...


...vari interventi in ricordo di Don Riccardo...

...e dopo le ultime preghiere e la benedizione, il canto di chiusura...


Suspîr da l'anime, dôlce Marie,
par me ligrie, ca jù no jè
che vinci il gjubilo, che 'o sint e 'o brami,
quant che ti clami, Marute me!
Marute me, Marute me,
quant che ti clami, Marute me!

Marute, o tenare, peraule a dile,
cussì zintile, s'ingrope il cûr
e di dulcissime, pâs mi s'inonde
l'anime monde, d'afiet impûr.
Marute me! Marute me,
quant che ti clami, Marute me!

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In cielo le nozze di diamante con Bugnins
 (Roberto Pensa - La Vita Cattolica del 07/03/2016)

          Lo ha ricordato l'Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell'omelia delle esequie celebrate questo pomeriggio nella parrocchale di Bugnins (frazione di Camino al Tagliamento). «Con la nostra preghiera, intrisa di tanto affetto e riconoscenza, noi tutti vogliamo partecipare a questa festa a cui siamo certi che Gesù ha già accolto don Riccardo: "Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli". Lungo tutta la sua esistenza sacerdotale - ha proseguito l'Arcivescovo - don Riccardo, guidato dalla fede e da Maria, ha tenuto il cuore aperto sull’Invisibile, ora contempli a faccia a faccia Gesù, suo Signore».
          Don Floreani è spirato alla casa Fraternitas di Udine, dov’era da circa un anno, venerdì 4 marzo. Nato a Maiano il 2 novembre del 1922, don Riccardo venne ordinato sacerdote nel 1947. Dopo un periodo come cooperatore a Biauzzo, il 19 luglio del 1956 fece il suo ingresso nella parrocchia di Bugnins, che ha retto fino alla morte. È stato per un periodo anche amministratore di Biauzzo, e, dal 1991 al 1998, parroco di Iutizzo. Da un anno e mezzo aveva lasciato la parrocchia alla guida di mons. Ivan Bettuzzi, vicario foraneo e parroco di Codroipo, il quale però aveva assunto l’incarico di amministratore parrocchiale, lasciando a don Riccardo il titolo di parroco “emerito”. «Desiderava morire parroco, fedele alla sua comunità cristiana come lo sposo alla sposa, e Dio lo ha esaudito» ha osservato mons. Mazzocato: «Si era rassegnato a staccarsi dalla sua comunità cristiana solo quando la malattia e la debolezza dell’età avevano piegato anche la sua fibra robusta e la sua forte volontà. Al momento di entrare alla Fraternità Sacerdotale di Udine, don Riccardo mi aveva confidato un unico desiderio: rimanere ancora, a pieno titolo, parroco di Bugnins e Straccis, anche se doveva essere assente per motivi di salute; desiderava, infatti, tornare tra i suoi cristiani per festeggiare con loro lo straordinario traguardo di 60 anni di ininterrotto ministero pastorale. Si era rasserenato, pur nella sofferenza del distacco, quando lo avevo confermato parroco. Ero rimasto colpito e commosso dalla richiesta di don Riccardo perché sentivo che esprimeva tutto il suo cuore. Era il cuore del buon pastore che non ha altro posto in cui vivere se non in mezzo al suo gregge e che rimane fedele ai suoi fedeli fino alla fine. Desiderava morire parroco, fedele alla sua comunità cristiana come lo sposo alla sposa, e Dio lo ha esaudito».
          L'Arcivescovo ne ha tratteggiato gli elementi fondamentali della testimonianza sacerdotale: «Don Riccardo ha vissuto fino in fondo con il suo popolo e per il suo popolo avendo come prima preoccupazione la vita spirituale dei cristiani a lui affidati e di tutta la comunità. Ci lascia in eredità una profonda testimonianza di fede e di spiritualità che ha cercato di trasmettere a tutti. È stato vicino alla persone e alle famiglie cercando di aiutarle, anche, nelle loro necessità materiali come poteva essere il lavoro, la pensione per gli anziani e altri bisogni che si creavano nei momenti di difficoltà. Con la sua intelligenza viva aveva capito che una comunità cristiana e un paese non deve perdere la memoria del proprio passato, dove stanno le radici della propria fede e cultura. Si è dedicato, per questo a varie ricerche storiche con particolare attenzione al passato della chiesa madre di Pieve di Rosa».
          Il legame con la Madonna è uno dei segreti della vita sacerdotale di don Floreani, ha ricordato l'Arcivescovo: «Ad essere servo del Signore don Riccardo lo ha imparato, prima di tutto, da Maria per la quale ha nutrito una straordinaria devozione e che è stata suo modello di vita. Lourdes, Pieve di Rosa, Straccis sono stati i luoghi prediletti in cui ha vissuto, testimoniato e insegnato la devozione alla Madre di Dio e Madre nostra. Ella è stata per lui la vera “stella del mattino” che lo ha orientato nel lungo pellegrinaggio della sua esistenza. Come Maria, “serva del Signore” anche don Riccardo non ha mai perdere la direzione che era il suo Signore e l’incontro finale con lui». E proprio come Maria si è fatto servo del Signore: «Non possiamo dimenticare nella nostra preghiera un altro suo merito: è stato per tanti anni parroco generoso perché aveva l’animo del servo fedele di cui ci ha parlato Gesù nel Vangelo - ha concluso l'Arcivescovo -. Questo, mi sembra, il segreto più profondo della vita sacerdotale di don Riccardo. Ha dato la vita per le comunità cristiane di Bugnins e Straccis, guidandole con passione e anche con fermezza; ma non come un capo che cerca un qualche suo potere e successo, bensì come il servo fedele che mai dimentica che il gregge è di Cristo e non suo».

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          Note di viaggio - Non posso chiudere questa pagina senza aggiungere alcune note di carattere personale, e di rimorso nei confronti di don Riccardo che mi ha obbligato ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio terreno. Avevo incontrato don Riccardo Floreani a Camino nel lontano 18 Febbraio 2001 (lo vediamo nella prima foto orrendamente bruciata dal flash), in occasione di uno dei primi "Concerti di San Valentino", quando i servizi della rubrica "Ascoltato per voi" era ancora in fase sperimentale. L'ho rivisto in 26 Agosto 2005 in occasione di una sua concelebrazione alla Messa in suffragio del Maestro Davide Liani, e per la seconda volta don Riccardo con discrezione peronava la mia partecipazione ad una Messa in quel di Bugnins, illustrandomi il valore storico e artistico di quella chiesa. Ancor oggi mi domando coma mai in tutti questi anni non abbia avuto occasione di recarmi nella parrocchia di Bugnins e Stracis se non ora che ormai è troppo tardi...
          Partito da Via Pasubio che cominciava a piovigginare...

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Bugnins di Camino al Tagliamento, 7 Marzo 2016
Messa funebre per l'ultimo saluto a Don Riccardo Floreani
presieduta da S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzoccato
accompagnata dal Coro “Notis tra li calis” di Bugnins
 

01 0.55 Campane
02 1.42 Canto di apertura
03 0.48 Saluto dell'Arcivescovo
04 1.49 Kyrie
05 1.39 Lettura
06 2,42 Il Signore è il mio Pastore
07 1.30 Gloria a Te
08 12.01 Omelia di S.E. Mons. Andrea Bruno Mazoccato
09 2.27 Preghiere dei Fedeli
10 2.27 Canto all'Offertorio
11 1.54 Sanctus
12 1.27 Agnus Dei
13 4.11 Canto alla Comunione
14 1.15 Letture di Mons. Ivan Bettuzzi
15 2.31 Intervento di un parente dell'estinto...
16 3.42 ...rappresentante del C.P.
17 3.36 ...del Comune di Codroipo
18 2.02 Canto funebre
19 0.55 Preghiere e Benedizione
20 3.53 Suspîr da l'Anime
21 2.59 Suspîr da l'Anime "accorciato"... con campane