Si è spento a 93 anni don Riccardo Floreani
Era per tutti un padre, un fratello, un punto di
riferimento. Lo era soprattutto per le comunità di
Straccis e di Bugnins. Due comunità che erano
cresciute con don Riccardo Floreani e insieme a lui
avevano stretto un legame profondo, unico. Due
comunità che si stavano preparando a festeggiare, il
prossimo 10 agosto, i 60 anni alla guida delle
parrocchie e che ora piangono la sua scomparsa. |
...Mons. Andrea
Bruno Mazoccato all'omelia...
...la foto ai fedeli dopo la Comunione...
...vari interventi
in ricordo di Don Riccardo...
...e dopo le ultime
preghiere e la benedizione, il canto di chiusura...
Suspîr da l'anime, dôlce Marie,
par me ligrie, ca jù no jè
che vinci il gjubilo, che 'o sint e 'o brami,
quant che ti clami, Marute me!
Marute me, Marute me,
quant che ti clami, Marute me!
Marute, o tenare, peraule a dile,
cussì zintile, s'ingrope il cûr
e di dulcissime, pâs mi s'inonde
l'anime monde, d'afiet impûr.
Marute me! Marute me,
quant che ti clami, Marute me!
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
In cielo le nozze di diamante con Bugnins
(Roberto Pensa -
La Vita
Cattolica del 07/03/2016)
Lo ha ricordato l'Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato,
nell'omelia delle esequie celebrate questo pomeriggio nella
parrocchale di Bugnins (frazione di Camino al Tagliamento). «Con la
nostra preghiera, intrisa di tanto affetto e riconoscenza, noi tutti
vogliamo partecipare a questa festa a cui siamo certi che Gesù ha
già accolto don Riccardo: "Beati quei servi che il padrone al suo
ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le
vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli".
Lungo tutta la sua esistenza sacerdotale - ha proseguito
l'Arcivescovo - don Riccardo, guidato dalla fede e da Maria, ha
tenuto il cuore aperto sull’Invisibile, ora contempli a faccia a
faccia Gesù, suo Signore».
Don Floreani è spirato
alla casa Fraternitas di Udine, dov’era da circa un anno, venerdì 4
marzo. Nato a Maiano il 2 novembre del 1922, don Riccardo venne
ordinato
sacerdote
nel 1947. Dopo un periodo come cooperatore a Biauzzo, il 19 luglio
del 1956 fece il suo ingresso nella parrocchia di Bugnins, che ha
retto fino alla morte. È stato per un periodo anche amministratore
di Biauzzo, e, dal 1991 al 1998, parroco di Iutizzo. Da un anno e
mezzo aveva lasciato la parrocchia alla guida di mons. Ivan Bettuzzi,
vicario foraneo e parroco di Codroipo, il quale però aveva assunto
l’incarico di amministratore parrocchiale, lasciando a don Riccardo
il titolo di parroco “emerito”. «Desiderava morire parroco, fedele
alla sua comunità cristiana come lo sposo alla sposa, e Dio lo ha
esaudito» ha osservato mons. Mazzocato: «Si era rassegnato a
staccarsi dalla sua comunità cristiana solo quando la malattia e la
debolezza dell’età avevano piegato anche la sua fibra robusta e la
sua forte volontà. Al momento di entrare alla Fraternità Sacerdotale
di Udine, don Riccardo mi aveva confidato un unico desiderio:
rimanere ancora, a pieno titolo, parroco di Bugnins e Straccis,
anche se doveva essere assente per motivi di salute; desiderava,
infatti, tornare tra i suoi cristiani per festeggiare con loro lo
straordinario traguardo di 60 anni di ininterrotto ministero
pastorale. Si era rasserenato, pur nella sofferenza del distacco,
quando lo avevo confermato parroco. Ero rimasto colpito e commosso
dalla richiesta di don Riccardo perché sentivo che esprimeva tutto
il suo cuore. Era il cuore del buon pastore che non ha altro posto
in cui vivere se non in mezzo al suo gregge e che rimane fedele ai
suoi fedeli fino alla fine. Desiderava morire parroco, fedele alla
sua comunità cristiana come lo sposo alla sposa, e Dio lo ha
esaudito».
L'Arcivescovo ne ha
tratteggiato gli elementi fondamentali della testimonianza
sacerdotale: «Don Riccardo ha vissuto fino in fondo con il suo
popolo e per il suo popolo avendo come prima preoccupazione la vita
spirituale dei cristiani a lui affidati e di tutta la comunità. Ci
lascia in eredità una profonda testimonianza di fede e di
spiritualità che ha cercato di trasmettere a tutti. È stato vicino
alla persone e alle famiglie cercando di aiutarle, anche, nelle loro
necessità materiali come poteva essere il lavoro, la pensione per
gli anziani e altri bisogni che si creavano nei momenti di
difficoltà. Con la sua intelligenza viva aveva capito che una
comunità cristiana e un paese non deve perdere la memoria del
proprio passato, dove stanno le radici della propria fede e cultura.
Si è dedicato, per questo a varie ricerche storiche con particolare
attenzione al passato della chiesa madre di Pieve di Rosa».
Il legame con la Madonna
è uno dei segreti della vita sacerdotale di don Floreani, ha
ricordato l'Arcivescovo: «Ad essere servo del Signore don Riccardo
lo ha imparato, prima di tutto, da Maria per la quale ha nutrito una
straordinaria devozione e che è stata suo modello di vita. Lourdes,
Pieve di Rosa, Straccis sono stati i luoghi prediletti in cui ha
vissuto, testimoniato e insegnato la devozione alla Madre di Dio e
Madre nostra. Ella è stata per lui la vera “stella del mattino” che
lo ha orientato nel lungo pellegrinaggio della sua esistenza. Come
Maria, “serva del Signore” anche don Riccardo non ha mai perdere la
direzione che era il suo Signore e l’incontro finale con lui». E
proprio come Maria si è fatto servo del Signore: «Non possiamo
dimenticare nella nostra preghiera un altro suo merito: è stato per
tanti anni parroco generoso perché aveva l’animo del servo fedele di
cui ci ha parlato Gesù nel Vangelo - ha concluso l'Arcivescovo -.
Questo, mi sembra, il segreto più profondo della vita sacerdotale di
don Riccardo. Ha dato la vita per le comunità cristiane di Bugnins e
Straccis, guidandole con passione e anche con fermezza; ma non come
un capo che cerca un qualche suo potere e successo, bensì come il
servo fedele che mai dimentica che il gregge è di Cristo e non suo».
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Note di viaggio - Non posso chiudere questa pagina senza aggiungere alcune note di carattere personale, e di rimorso nei confronti di don Riccardo che mi ha obbligato ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio terreno. Avevo incontrato don Riccardo Floreani a Camino nel lontano 18 Febbraio 2001 (lo vediamo nella prima foto orrendamente bruciata dal flash), in occasione di uno dei primi "Concerti di San Valentino", quando i servizi della rubrica "Ascoltato per voi" era ancora in fase sperimentale. L'ho rivisto in 26 Agosto 2005 in occasione di una sua concelebrazione alla Messa in suffragio del Maestro Davide Liani, e per la seconda volta don Riccardo con discrezione peronava la mia partecipazione ad una Messa in quel di Bugnins, illustrandomi il valore storico e artistico di quella chiesa. Ancor oggi mi domando coma mai in tutti questi anni non abbia avuto occasione di recarmi nella parrocchia di Bugnins e Stracis se non ora che ormai è troppo tardi...
Partito da Via Pasubio che cominciava a piovigginare...-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Bugnins di Camino al Tagliamento, 7 Marzo 2016 |
||
01 | 0.55 | Campane |
02 | 1.42 | Canto di apertura |
03 | 0.48 | Saluto dell'Arcivescovo |
04 | 1.49 | Kyrie |
05 | 1.39 | Lettura |
06 | 2,42 | Il Signore è il mio Pastore |
07 | 1.30 | Gloria a Te |
08 | 12.01 | Omelia di S.E. Mons. Andrea Bruno Mazoccato |
09 | 2.27 | Preghiere dei Fedeli |
10 | 2.27 | Canto all'Offertorio |
11 | 1.54 | Sanctus |
12 | 1.27 | Agnus Dei |
13 | 4.11 | Canto alla Comunione |
14 | 1.15 | Letture di Mons. Ivan Bettuzzi |
15 | 2.31 | Intervento di un parente dell'estinto... |
16 | 3.42 | ...rappresentante del C.P. |
17 | 3.36 | ...del Comune di Codroipo |
18 | 2.02 | Canto funebre |
19 | 0.55 | Preghiere e Benedizione |
20 | 3.53 | Suspîr da l'Anime |
21 | 2.59 | Suspîr da l'Anime "accorciato"... con campane |