Premariacco,
11 Maggio 2016
Centro Aggregazione Giovanile della BCC di Manzano
Presentazione del volume di don Dino
Pezzetta
Terrae Motus
1976-2016 nella mia
anima,
nei miei paesi,
nella mia Chiesa
...dopo il saluto del
Sindaco Roberto Trentin e le testimonianze di Giovanni Paoloni (Jenco)...
...don Dino ha ripercorso i capitoli del suo libro e fatto rivivere ai
presenti i tragici momenti vissuti in quel periodo di quarant'anni fa
e gli strascichi che
hanno segnato gli animi dei sopravvissuti...
Un libro-testimonianza, una narrazione veritiera quella di
Don Dino Pezzetta come uomo, prete, teologo, soprattutto come uomo fra la
sua gente di Osoppo durante il terremoto del 1976 e negli anni successivi
della ricostruzione.
Un libro scritto in prima
persona e abitato da volti, da nomi, da storie di tante persone vive e
morte; attraversato da drammi, lacrime e ricerca di speranza e di futuro; da
interrogativi radicali sulla vita, sulla fede, su Dio; da una umanità molto
profonda, dalla vicinanza e dalla prossimità, da una autentica solidarietà,
dalla volontà personale e comunitaria di ripartire, di ricostruire.
Don Dino Pezzetta e
Claudio Marchetti hanno operato insieme per tre anni nei primi insediamenti
dopo la catastrofe (tendopoli e baraccopoli) e partecipato ai momenti più
significativi e decisivi delle prime scelte.
Don Dino Pezzetta curava le anime
perse
(Giacomina Pellizzari - Messaggero Veneto
«Lei è un prete? Crede in Dio?».
Di fronte a questa domanda che gli fu posta da una giornalista
tedesca dell’agenzia di stampa Reuters, don Dino Pezzetta, il
sacerdote nato e cresciuto a Osoppo, rispose: «Non lo so».
Quelle parole fecero
scalpore, alimentarono altre domande e forse anche qualche
rimprovero. Fu
una risposta dettata dal cuore stanco di vedere
centinaia di morti allineati nelle piazze prima di essere sepolti
nella fossa comune. Di assistere alla disperazione della gente che
non trovava più la voglia di vivere.
I quesiti si
sovrapponevano e il sacerdote cullandosi «all’idea che forse era
tutto un sogno», li schivava curando le anime perse delle persone
che stentavano ad andare avanti.
A quarant’anni di
distanza, don Pezzetta racconta il suo viaggio interiore nel libro
fresco di tampa “Terrae motus 1976-2016” (Olmis edizioni). Il 30
marzo, alle 18, a Osoppo, don Dino racconterà quei giorni alla sua
gente.
Quella di don Dino è una
riflessione maturata tra la necessità di seppellire i morti anche
quelli senza nome con il cartellino “sconosciuto”.
«Diverse persone - scrive
il sacerdote - sono state riconosciute perché sapevamo dov’erano
state raccolte, una per un grande anello che portava al dito, per
altre ci si è basati sulla testimonianza del familiare o del
conoscente».
Don Dino ha visto uomini
e donne piangere, disperarsi e tacere. Soprattuto quando ha dovuto
prendere il coraggio a quattro mani per districare i corpi delle
sorelline Genni di un anno e Sonia di tre, morte abbracciate sotto
il peso del solaio che le aveva investite.
Don Dino confessa:
«Questa situazione per me è stata fino a quel momento la più
difficile della mia vita. È quella che ha sconvolto nel profondo la
mia anima. Mi ha messo in discussione come uomo, come credente, come
prete. Mi sono sorte le eterne domande: Che cosa di male hanno fatto
queste bambine di uno e tre anni? Se tu Signore sei Padre e ci ami
di amore infinito, come puoi volere accadimenti del genere, e se non
li vuoi perché li consenti, e se li permetti sei ancora un Dio che
tutto può?».
Non era facile rispondere
alle domande che, in quelle ore, tutti si ponevano. Don Dino trovò
le risposte tra la sua gente, asciugando le lacrime delle mamme che
avevano perso i figli, confortando padri e figli rimasti senza
futuro, pregando per le vittime morte in una notte in cui la terrà
tremò.
Consta di centotrenta
pagine, introdotte da una
prefazione (Perché queste
pagine) e distribuite
in nove capitoli: Quella
notte, Il nuovo giorno, Il
tuo volto io cerco,
Accampati, La solidarietà,
La ricostruzione, Cantieri
aperti, Altri terremoti e
nuovi cantieri, Quale
futuro?
Don Dino Pezzetta e Claudio
Marchetti hanno operato
insieme per tre anni nei
primi insediamenti dopo la
catastrofe (tendopoli e
baraccopoli) e partecipato
ai momenti più significativi
e decisivi delle prime
scelte: attività
d'informazione, conduzione
del settimanale "Foglio
Notizie", organizzazione dei
servizi sociali, redazione
dello statuto del nuovo
Centro Sociale Caritas.
Ancora insieme ora vi
invitano alla presentazione
di uno scritto che ripropone
una memoria ancora viva nei
pochi superstiti e che corre
il rischio di venire
dimenticata nelle giovani
generazioni.
Il libro, cartonato, è in
vendita al prezzo di 10,00
Euro nelle cartolerie dei
paesi del Gemonese e nelle
principali librerie di
Udine. È possibile ordinarlo
presso