Festa
di San Giuseppe in Abbazia di Rosazzo
(di Valter Peruzzi - testi
e foto tratti dal libretto)

Il culto per San Giuseppe nell'Abbazia di Rosazzo si perde nella
notte dei tempi. I primi a celebrarla furono i Benedettini che qui
soggiornarono quando il monastero godette il suo massimo
splendore.
Dichiarato direttamente dipendente dalla Santa Sede l'11 agosto 1245
da Papa Innocenzo IV, all'Abate Raimondo e i suoi successori, furono
concessi particolari privilegi dal Patriarca di Aquileia Nicolò I
(abiti Vescovili, Benedizione e funzioni episcopali, giurisdizione
sul clero e scuole pari a quelle dei seminari benedettini). Nel
corso degli anni l'osservanza liturgica per San Giuseppe subì
cambiamenti. Due erano le feste riservate a San Giuseppe: quella del
19 Marzo e quella del Patrocinio della Chiesa, prescritta da Pio IX
per la terza domenica dopo Pasqua e spostata nel 1913 da Pio X al
mercoledì precedente e poi abolita da Pio XII nel 1956 per essere
sostituita con la festa di San Giuseppe lavoratore il 1° Maggio. Con
la riforma del 1969, voluta da papa Paolo VI e con la legge n. 54
del 1977, é stata ridotta al grado di memoria e l'antica data del 19
Marzo é rimasta la principale celebrazione in onore di
San Giuseppe.
In passato, qui in
Abbazia in questa giornata si celebravano due Sante Messe, Vesperi e
panegirico con Benedizione. Anche la Sagra di San Giuseppe qui trae
la sua origine come fatto religioso, simile ad un corso d'acqua di
una non definita sorgente convogliata in una storica espressione di
un incontro di uomini con la divinità e di uomini con altri uomini.
Infatti dopo le funzioni sacre i convenuti si scatenavano con
esuberanti manifestazioni sui prati e sulla collina circostante. Col
trascorrere del tempo l'aspetto sacro della giornata ha lasciato
sempre piú spazio allo svago e al divertimento.
La Sagra di San Giuseppe
rappresentava la prima festa di primavera, infatti si diceva: "San
Giuseppe é arrivato, e l'inverno se ne é andato". Certe volte pero
il freddo non voleva lasciare il campo e si divertiva a far fioccare
la neve proprio il 19 Marzo e cosi la troviamo nel 1929, nel 1940,
nel 1955 e nel 1958. Qualche anno il g iorno di San Giuseppe
coincideva con la seconda domenica di Quaresima, festa di San
Valentino a Manzano e il Parroco si lamentava della poca gente
partecipante alla processione del Santo, perché preferiva accorrere
dove si celebrava con pompa San Giuseppe e per consolarsi
concludeva: "Meglio cosi, più devozione".
San Giuseppe era un
appuntamento atteso che offriva cose semplici, un momento di
distensione senza pensieri, solo festa e divertimento e cosi le
strade che portavano all'Abbazia si riempivano di interminabili
gruppi di persone a piedi, provenienti da San Giovanni, Manzano,
Case, Oleis, Corno di Rosazzo, Noax, Dolegnano, SanťAndrat,
praticamente da tutti i paesi del circondario.
Tutti, uomini e donne,
rigorosamente vestiti con l'abito della festa, cravatta,
fazzolettino nel taschino, calze fini e tacchi per le donne
abbinati al miglior vestito. Alle ragazzine, per l'occasione, si
acquistavano le scarpe bianche da indossare con i calzini bianchi e
da portare per tutta la stagione fino all'autunno. La meta da
raggiungere per la scampagnata era la "Mont dal Neri", il Colle di
Santa Caterina dove, dall'alto del monte, un tempo accanto alla
cappella dedicata alla Santa, per un antico privilegio, un insigne
prelato in nome del Papa, impartiva la Benedizione papale al popolo,
ai paesi, alle campagne, ai ronchi ed a tutti i luoghi del
circondario. Privilegio cessato con la soppressione del Patriarcato
nel 1751. Ora testimone del sacro manufatto festa solo qualche
misero rudere.
Mutati i tempi la "Mont dal
Neri" attendeva chiassose compagnie piene di brio e che accorrevano
in massa da tutto il circondario e in breve si riempiva di tanti
colori, di tanti odori, di tanti sapori. Tutti arrivavano con le
sporte, piene di salame, uova sode, formaggio, giardiniera, focacce,
pane, vino e altro. Qualche spavaldo, con un compagno, portava una
stanga di legno sulla spalla con appesi salami e fiaschi di vino.
Sul prato si stendeva una tovaglia e si esponevano in bella mostra
tutte le delizie culinarie portate
da casa; si condivideva, si
gustava il salame dell'uno e dell'altro, facendo a gara quale era il
migliore e intanto il vino scivolava copioso giù per il "gargàť. Il
suono di qualche fisarmonica accompagnava le solite canzoni e
villotte che tutti conoscevano a memoria e tutti si sentivano vicini
in una collettiva allegria. Li nascevano e si consolidavano amori e
amicizie, li si prendeva la prima indimenticabile sbornia.
Sulla piazza dell'Abbazia
ti aspettava la giostra a catena, montata al mattino presto con
ľaiuto di qualche ragazzo locale che, in cambio del lavoro e della
spinta offerta durante il giorno, la sera godeva di qualche giro
gratis. C'erano anche le gondole, il tiro a segno, il palo della
cuccagna, il chiosco che vendeva gazzose e l'immancabile Teresina
che offriva: caramelle, bagigi, carrube, pevarìns, luvìns, sucar di
Galizie e sucar di vuardin. Il banco che attirava tutti era quello
di Vittorio Brusàt con i suoi "sivilots" e le sue "cjampanutis" di
terracotta, che erano il ricordo che ognuno portava a casa. Al calar
del sole l'atmosfera euforica si smorzava e ci si avviava al
rientro, piú o meno sobri cantando e ridendo, erano tempi dove la
vita scorreva con meno traumi, meno complicata e tormentata e la
gente sapeva divertirsi con cose semplici che culminavano in una
popolare esplosione di allegria.
Tornerà quell'allegria?
Monsignor Giacomo Cappellari, vicario arcivescovile in questa
Abbazia dal 1915 al 1934, si pronunciava: "Quale contrasto fra le
belle e sante feste del tempo passato, continuate fino a mezzo
secolo fa nella festa di San Pietro, e la profanazione mondana, anzi
pagana delle feste ai giorni nostri! Oh, se si risvegliasse lo
spirito di fede e di pietà del tempo dei Padri Agostiniani,
Benedettini e Domenicani! Quanto bene ne avrebbero le anime! Quali
sante e da vero belle feste si vedrebbero da nuovo!".
E noi, intanto,
continuiamo a ben sperare e buon San Giuseppe a tutti! |