Il mondo è pronto a perdere
l’associazionismo italiano?
Leggevo con interesse l’articolo del carissimo Carmelo Vaccaro
membro CGIE che pone la domanda con una stupefacente ingenuità. Da
mezzo secolo sono presidente di associazioni italiane all’estero, e
naturalmente la domanda mi interpella, e la risposta è semplicissima
: il mondo se ne infischia dell’associazionismo italiano e la morte
delle associazioni italiane è naturalmente ineluttabile. Per essere brevi ci sono
state due ondate di emigrazione post guerra cioè nel 1920 poi nel
1948, la massa di emigrati è stata importantissima, sono questi
emigrati che hanno creato le associazioni italiane, ne avevano
bisogno per ritrovarsi tra compaesani. Sappiamo che gli italiani non
esistono, ci sono i siciliani, i ciociari, i vicentini, i friulani,
i valdostani, i sardi, i pugliesi ecc. mi fermo
qui perché la lista
è infinita. Tutta questa brava gente partita nel mondo, ha fatto
onore all’Italia che è una Regione Europea, una specie di ’’mosaico
di popoli’’ messi in uno stivale, gli emigrati usciti dallo stivale
muoiono e logicamente portano via con loro le associazioni e la loro
cultura. Tutto questo è, naturale, ineluttabile, porre la domanda è
infantile! Attualmente alcune associazioni applicano l’accanimento
terapeutico e vediamo qua e là, delle riunioni dove si parla in
dialetto Pugliese, Siciliano, di Sora o Roccasecca, sono delle
terapie chiamate cure palliative di fin di vita, certo, sono
encomiabili ma l’estinzione è certa.
Carissimo Carmelo del
CGIE su questa terra tutto nasce, cresce, invecchia e muore; quindi,
non sono domande da farsi a livello di CGIE, certo conosci la
realtà, ma non puoi, non vuoi, affermarla, sarebbe tagliare il ramo
su quale sei seduto, è meglio essere prudenti. Certo nelle Americhe
ed in Australia resistono ancora associazioni italiane! Si chiamano
‘’Club’’ hanno anche il ristorante dove puoi mangiare piatti tipici
come ‘’quails with polenta-quaglie con polenta’’ ma non sono più
associazioni, sono ristoranti associativi dove sopravvive un raggio
di cultura regionale italiana, finalmente come nelle pizzerie! Più
di venti anni fa, sono stata create due splendide leggi, CGIE e
COMITES, due organismi praticamente sconosciuti dagli italiani in
Patria, come pure all’estero, e di conseguenza è sconosciuta
l’enormità del loro costo, ed l’assenza di risultati visibili; è
così, ma se siamo onesti dobbiamo pur dire che i soldi, le tasse
degli italiani in questo caso sono veramente sprecati.
Un solo esempio, siamo
circa sei milioni di italiani all’estero, in periodo di elezioni
Comites, si spediscono sei milioni di buste con le schede di voto,
il cui costo gira su 100euro a pezzo, quindi 600milioni di euro,
nulla da criticare, ma c’è un problema ! Solo il 2 o 3% vota! Ma
allora a cosa serve?! Non parliamo poi dei fondi per il
funzionamento che andiamo fuori di testa.
Venti anni fa, come
presidente di associazioni, speravo che il CGIE e COMITES
aiutassero-sviluppassero la rete associativa italiana all’estero, ma
la realtà è completamente diversa, è un fallimento totale, e gli
italiani in Patria continuano a pagare, per delle leggi parassite,
inefficaci, devo dire che mi vergogno di questa situazione. Sono
anni che segnaliamo il problema alla Farnesina, ai deputati, ma solo
evocare l’abrogazione o sospensione di questi leggi fa ridere le
autorità responsabili…miliardo su miliardo giù, ma di che mi
lamento…fatti i caz..tuoi!
Ora intendiamoci bene! I
membri ‘’eletti’’ dei Comites sono dei volontari di assoluto
rispetto, questi devono lavorare senza nessun stipendio, i fondi che
ricevono devono essere spesi all’interno di regole rigidissime
chiamate ‘’capitoli’’, controllati da commissari amministrativi
pignoli, insomma ,un sacerdozio forzato, e non si deve pretendere
nulla da questa brava gente, eletta dal solo 2% degli elettori, ma
non è colpa loro! Malgrado questo I migliori Comites riescono
addirittura a fare la festa della Befana o le maschere di Carnevale
per i bambini, ma è eccezionale ! Tutti gli altri fanno ‘’riunioni’’
sono annunciate sui notiziari.
Francamente, mi
dispiacerebbe che un Musk italiano, arrivi al suono di una
Trumpinetta, e con l’aiuto della motosega di Milei, venga a tagliare
gli innumerevoli Enti, Organismi inutili, che abbiamo in Italia ed
in Europa, si avrebbe dovuto farlo da soli con intelligenza prima
del suono della Trumpinetta! A Venezia abbiamo già avuto il Doge non
ci serve il DOGE americano (Department of Government Efficiency)
siamo adulti. Adesso non diamo la colpa ai Comites o al CGIE, se le
associazioni muoiono, è cosa naturale, ma forse possiamo
rimproverare loro, la mancanza di coraggio di fronte alle realtà e
non chiedere l’abrogazione di queste leggi costosissime, senza alcun
risultato in proporzione….ma è chiaro non possono segare il ramo che
li sostiene! Cosa volete che il mondo si preoccupi di associazioni
italiane? Lasciamole al loro destino hanno vissuto una bella vita di
fraternità, però sarebbe bello se riusciste ad abrogare ed
estinguere leggi che avrebbero potuto, dovuto, contribuire ad una
più lunga longevità delle associazioni all’estero
Un ultimo rammento,
il CGIE è l’organismo di rappresentanza delle comunità italiane
all’estero presso tutti gli organismi che pongono in essere
politiche che interessano le comunità all’estero…tra cui le
Associazioni! Comites: organismi di rappresentazione degli italiani
all’estero nei rapporti diplomatici coi rappresentanti consolari
(Consolati) e con le autorità locali….quindi rappresentando anche le
associazioni Italiane! Ora pongo anch’io una domanda, quali sono i
risultati utili alle associazioni, ottenuti dal CGIE e dal COMITES
dopo decenni di esistenza? Se siamo onesti, dobbiamo dire che sono
nulli, e le associazioni rassegnate, l’estinzione non è lontana ...
COMITES CGIE ci seguiranno?
Danilo Vezzio Presidente
di associazioni italiane all’estero. |