nuove dal friuli e dal mondo

Lione (Francia), 17 Febbraio 2025

Italiani nel mondo
Riflessioni di Daniel Vezzio del Fogolar Furlan di Lione

Il mondo è pronto a perdere l’associazionismo italiano?

          Leggevo con interesse l’articolo del carissimo Carmelo Vaccaro membro CGIE che pone la domanda con una stupefacente ingenuità. Da mezzo secolo sono presidente di associazioni italiane all’estero, e naturalmente la domanda mi interpella, e la risposta è semplicissima : il mondo se ne infischia dell’associazionismo italiano e la morte delle associazioni italiane è naturalmente ineluttabile. Per essere brevi ci sono state due ondate di emigrazione post guerra cioè nel 1920 poi nel 1948, la massa di emigrati è stata importantissima, sono questi emigrati che hanno creato le associazioni italiane, ne avevano bisogno per ritrovarsi tra compaesani. Sappiamo che gli italiani non esistono, ci sono i siciliani, i ciociari, i vicentini, i friulani, i valdostani, i sardi, i pugliesi ecc. mi fermo qui perché la lista è infinita. Tutta questa brava gente partita nel mondo, ha fatto onore all’Italia che è una Regione Europea, una specie di ’’mosaico di popoli’’ messi in uno stivale, gli emigrati usciti dallo stivale muoiono e logicamente portano via con loro le associazioni e la loro cultura. Tutto questo è, naturale, ineluttabile, porre la domanda è infantile! Attualmente alcune associazioni applicano l’accanimento terapeutico e vediamo qua e là, delle riunioni dove si parla in dialetto Pugliese, Siciliano, di Sora o Roccasecca, sono delle terapie chiamate cure palliative di fin di vita, certo, sono encomiabili ma l’estinzione è certa.
          Carissimo Carmelo del CGIE su questa terra tutto nasce, cresce, invecchia e muore; quindi, non sono domande da farsi a livello di CGIE, certo conosci la realtà, ma non puoi, non vuoi, affermarla, sarebbe tagliare il ramo su quale sei seduto, è meglio essere prudenti. Certo nelle Americhe ed in Australia resistono ancora associazioni italiane! Si chiamano ‘’Club’’ hanno anche il ristorante dove puoi mangiare piatti tipici come ‘’quails with polenta-quaglie con polenta’’ ma non sono più associazioni, sono ristoranti associativi dove sopravvive un raggio di cultura regionale italiana, finalmente come nelle pizzerie! Più di venti anni fa, sono stata create due splendide leggi, CGIE e COMITES, due organismi praticamente sconosciuti dagli italiani in Patria, come pure all’estero, e di conseguenza è sconosciuta l’enormità del loro costo, ed l’assenza di risultati visibili; è così, ma se siamo onesti dobbiamo pur dire che i soldi, le tasse degli italiani in questo caso sono veramente sprecati.
          Un solo esempio, siamo circa sei milioni di italiani all’estero, in periodo di elezioni Comites, si spediscono sei milioni di buste con le schede di voto, il cui costo gira su 100euro a pezzo, quindi 600milioni di euro, nulla da criticare, ma c’è un problema ! Solo il 2 o 3% vota! Ma allora a cosa serve?! Non parliamo poi dei fondi per il funzionamento che andiamo fuori di testa.
          Venti anni fa, come presidente di associazioni, speravo che il CGIE e COMITES aiutassero-sviluppassero la rete associativa italiana all’estero, ma la realtà è completamente diversa, è un fallimento totale, e gli italiani in Patria continuano a pagare, per delle leggi parassite, inefficaci, devo dire che mi vergogno di questa situazione. Sono anni che segnaliamo il problema alla Farnesina, ai deputati, ma solo evocare l’abrogazione o sospensione di questi leggi fa ridere le autorità responsabili…miliardo su miliardo giù, ma di che mi lamento…fatti i caz..tuoi!
          Ora intendiamoci bene! I membri ‘’eletti’’ dei Comites sono dei volontari di assoluto rispetto, questi devono lavorare senza nessun stipendio, i fondi che ricevono devono essere spesi all’interno di regole rigidissime chiamate ‘’capitoli’’, controllati da commissari amministrativi pignoli, insomma ,un sacerdozio forzato, e non si deve pretendere nulla da questa brava gente, eletta dal solo 2% degli elettori, ma non è colpa loro! Malgrado questo I migliori Comites riescono addirittura a fare la festa della Befana o le maschere di Carnevale per i bambini, ma è eccezionale ! Tutti gli altri fanno ‘’riunioni’’ sono annunciate sui notiziari.
          Francamente, mi dispiacerebbe che un Musk italiano, arrivi al suono di una Trumpinetta, e con l’aiuto della motosega di Milei, venga a tagliare gli innumerevoli Enti, Organismi inutili, che abbiamo in Italia ed in Europa, si avrebbe dovuto farlo da soli con intelligenza prima del suono della Trumpinetta! A Venezia abbiamo già avuto il Doge non ci serve il DOGE americano (Department of Government Efficiency) siamo adulti. Adesso non diamo la colpa ai Comites o al CGIE, se le associazioni muoiono, è cosa naturale, ma forse possiamo rimproverare loro, la mancanza di coraggio di fronte alle realtà e non chiedere l’abrogazione di queste leggi costosissime, senza alcun risultato in proporzione….ma è chiaro non possono segare il ramo che li sostiene! Cosa volete che il mondo si preoccupi di associazioni italiane? Lasciamole al loro destino hanno vissuto una bella vita di fraternità, però sarebbe bello se riusciste ad abrogare ed estinguere leggi che avrebbero potuto, dovuto, contribuire ad una più lunga longevità delle associazioni all’estero
           Un ultimo rammento, il CGIE è l’organismo di rappresentanza delle comunità italiane all’estero presso tutti gli organismi che pongono in essere politiche che interessano le comunità all’estero…tra cui le Associazioni! Comites: organismi di rappresentazione degli italiani all’estero nei rapporti diplomatici coi rappresentanti consolari (Consolati) e con le autorità locali….quindi rappresentando anche le associazioni Italiane! Ora pongo anch’io una domanda, quali sono i risultati utili alle associazioni, ottenuti dal CGIE e dal COMITES dopo decenni di esistenza? Se siamo onesti, dobbiamo dire che sono nulli, e le associazioni rassegnate, l’estinzione non è lontana ... COMITES CGIE ci seguiranno?
          Danilo Vezzio Presidente di associazioni italiane all’estero.