Manzano (UD), 20 Gennaio 2024
Ultimo saluto ad una persona cara
in
una cerimonia di condivisione tra culture e fedi religiose diverse

...sullo sfondo i ruderi
dell'antico castello...
In una gelida ma luminosa giornata di metà gennaio, ero presente
nel Cimitero di Manzano per l'estremo
saluto alla signora Zenepe Rustani.
Per la prima volta avevo l’occasione di assistere alla sepoltura di una
persona di fede diversa dalla nostra Cattolica, essendo l’estinta nata e
cresciuta in Albania,
fin da bambina era stata istruita con gli altrettanto
rispettabili insegnamenti del Corano.
Formalmente, nel cimitero di Manzano abbiamo assistito ad un
esempio di integrazione, rispetto e condivisione tra culture e religioni diverse,
gestito con tatto ed intelligenza dalla impresa “Onoranze Funebri Bernardis”.
Per quanto riguarda le cerimonia in cimitero, posso dire che non è stata
molto diversa dai riti che normalmente assistiamo, ad eccezione dell’assenza
di cerimonieri, simboli, croci, acquasantiere o altro…
Grande la partecipazione alla mesta cerimonia con tanti parenti e
amici giunti da varie parti d’Italia ed anche dal paese d’origine
dell’estinta e numerosissimi anche i presenti di Manzano e dintorni,
riconoscenti per l’amore che la cara Zenepe e le figlie, hanno e stanno
dedicando ai loro famigliari sofferenti… anche a quelli che purtroppo non ci sono più…
Puntualmente alle ore 11 il carro funebre ha fatto il suo ingresso
nel corridoio centrale dell’ala ovest del cimitero per fermarsi all’altezza
del corridoio laterale, in attesa che parenti e amici abbino il tempo di
parcheggiare sulla piazzetta ed entrare. Dopo alcune brevi istruzione del
titolare della “Bernardis”, preceduto dal carrello con la bara il corteo si
è incamminato verso lo scavo predisposto nella normale zona delle altre
tombe già presenti in quello spiazzo.
Senza entrare nei particolari dello straziante e commovente
momento, si è poi svolto l’ultimo e intimo contatto dei famigliari con la
bara, accompagnato da brevi strazianti lettura in albanese e in italiano per
l’ultimo addio delle quattro figlie e numerosi nipoti, alla loro cara mamma e
nonna…
La bara è stata
quindi stata lentamente calata nel profondo scavo, seguita poi da una lunga serie
di simbolici lanci di terra a mani nude verso la fossa, accompagnate anche da
varie e personali espressioni d’addio alla cara estinta… che tradotti potrebbero equivalere alla
frase… che il peso della terra ti sia lieve…!

...la tomba di Zenepe al
termine della cerimonia e due giorni dopo...
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La cara Zenepe come tutti i suoi famigliari, in varie epoche aveva
attraversato il basso Adriatico per venire in Italia nella ricerca di
una
vita migliore (sfidando tutti i pericoli che queste avventurose traversate
comportavano), e su indicazioni di amici o parenti che li avevano preceduti,
si erano stabiliti nel manzanese e/o dintorni. Sia la mamma che le sue quattro
figlie, erano seriamente impegnate in servizi di assistenza domiciliare alle
persone
anziane o invalide, in modo diretto o tramite le varie organizzazioni
assistenziale che operano nel FVG. Ed è in questo ambito che ho conosciuto
Zenepe, quando la fortuna ha voluto che miracolosamente venissi in contatto
con una delle sue figlie (che ha accettato di prendersi cura del povero Aldut…), particolare che ha dato inizio al periodo più lieto e sereno della mia travagliata
esistenza … (ma questo particolare mi riservo di approfondire in un servizio
che sto preparando e che pubblicherò prossimamente in queste pagine …)
In questi ultimi tempi, numerose sono state le occasioni di
incontro con Zenepe, nei lieti momenti
passati insieme per
grigliate o festini organizzati nel nostro giardino. Ricordo ancora il suo
incedere leggermente claudicate, quando mi ha accompagnato e guidato lungo i
reparti dell’ospedale di
Palmanova, in occasione di una mia visita per una
ferita al naso provocata da una banale caduta dentro le mura domestiche di
casa mia.
Cara Zenepe, in questi ultimi tre o quattro anni numerosi sono
stati i momenti di incontri e condivisioni assieme ai tuoi diversi gruppi
famigliari, in allegre grigliate estive o nelle varie ricorrenze che di
solito si festeggiano in vari momenti dell’anno. Ora ci mancherai
moltissimo, ma dobbiamo rassegnarci al destino ed andare avanti.
Qualsiasi “Giardino dell’Eden” tu abbia ricevuto come premio per
il bene che hai profuso tra le nostre genti, sono sicuro che sarai accolta
dai tantissimi amici che tu hai aiutato e che ti ringrazieranno per averli
sostenuti nei momenti di grandi sofferenze patite in questa nostra valle di
lacrime…
Mandi Zenepe e
grasie par l’afièt che tu nus
âs
dimostrât…
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