Filologica, il congresso ricompatta il Friuli «Uniti si vince la
crisi»
(Nicola
Cossar - Messaggero Veneto del 29 settembre 2014)
LIGNANO - Il segnale è forte e chiaro, compatto e corale. E viene
dalla Filologica: si rinasce insieme. Allora, corale deve essere la
reazione della nostra regione di fronte alla crisi, non solo
economica e occupazionale, ma anche di fiducia, valori e
prospettive. Non bastano le idee e non è più il tempo del "fasìn di
bessôi": la reazione vincente - e lo sarà, anche se non
nell'immediato - va costruita sul collante dell'identità,
sull'orgoglio di un'appartenenza, sulla lingua e la cultura di una
gente, ma ancor di più sulla capacità di fare «pensieri lunghi»,
sulla forza della visione e sul coraggio del sogno. Sono le
fondamenta poi poggeranno poi i discorsi di programmazione politica
ed economica per uno sviluppo che nella nostra regione manca da
troppo tempo. Se non seguiamo questa strada, non c'è futuro. Ecco il
clima - non negativo, bensì propositivo e convinto - che si è
respirato ieri in riva al "Mare nostrum", il mare friulano di
Lignano, dove la Filologica ha celebrato per la prima volta il suo
congresso, il numero 91. Alla Terrazza a mare, luogo simbolo della
lungimiranza e dell'intraprendenza friulana (e non solo), l'incontro
ha assunto i contorni di un momento storico - parole del sindaco
Luca Fanotto nel suo appassionato intervento -. Storico non per i
cento anni e poco più della località balneare (i cui inizi sono
stati ricordati con affettuosa eleganza da Gianfranco Ellero), ma
perché da qui, dove il settore turistico ed economico incontra la
cultura, deve partire la risposta alla crisi. E la via da imboccare
- ha detto durante la messa l'arcivescovo emerito monsignor Pietro
Brollo - si chiama coesione, capacità di pensieri lunghi, di darci
prospettive e progetti condivisi, di camminare insieme e insieme
abbattere muri ideologici e idiomatici, privilegiando sempre il
dialogo e la condivisione. Parole forti e chiare, riprese al
congresso dal vicepresidente della giunta regionale Sergio
Bolzonello, il quale ha confermato che «il percorso della Filologica
è esattamente quello della Regione: vicino alla gente, alla cultura,
alla scuola. Lingua significa identità, identità significa coesione
e forza di una comunità, motore di ripresa e sviluppo». Nessuno farà
un passo indietro. Lo ha detto il presidente di Friuli nel mondo,
Piero Pittaro, giovanissimo ottantenne, ricordando la "fame" di
Friuli che i nostri corregionali all'estero (tre milioni)
manifestano spesso, suggerendo anche interessanti percorsi economici
comuni. In sintonia anche l'assessore provinciale Carlo Teghil (lignanese
doc) e, da prospettive diverse ma con lo stesso spirito, il
presidente dell'Arlef Lorenzo Fabbro e il vicepresidente della
Fondazione Crup Oldino Cernoia. Così, la Filologica ha fatto da
catalizzatore per le tante anime del Friuli arrivate qui a Lignano a
riflettere. Il presidente Federico Vicario: «La comunità friulana ha
la capacità di programmare e progettare collaborando - come sta
facendo - con molte realtà (palazzo Mantica è la Casa della cultura
friulana). Non è il momento del "fasìn di bessôi", ma di ragionare
in una prospettiva inclusiva. Alla Regione la Filologica non chiede
di essere giudicata per la propria storia, bensì per quello che fa
ogni giorno per la sua gente. Noi non abbiamo paura delle difficoltà
del presente e invitiamo tutti a lavorare uniti per lasciare un
mondo migliore ai friulani di domani». |