«Sangue a
chiamata» Arriva la svolta per i donatori friulani
(Maristella Cescutti -
Messaggero Veneto del 16 settembre 2013)
SEDEGLIANO. «Donare quello che serve e quando serve affinché il dono
abbia maggiore efficacia», sangue “a chiamata”, insomma, la nuova
frontiera del dono. È la base del cambiamento radicale posta come
obiettivo futuro all’interno dell’Associazione Friulana Donatori di
Sangue e annunciata ieri dal presidente Renzo Peressoni nel corso
del 55esimo congresso provinciale.
Una rivoluzione che si
contrappone alle donazioni spontanee date nel recente passato «che
guarda alla qualità del dono e non solo alla quantità». «Il dono –
ha detto Peressoni - dovrà incentrarsi sul plasma, soprattutto per
estrarre farmaci salvavita e sulle piastrine. Se da parte nostra
siamo pronti al cambiamento abbiamo bisogno che vi corrispondano
anche i nostri naturali partners del sistema sangue; ad iniziare
dalla Regione Friuli Venezia Giulia per quanto di sua competenza
riguardo alle politiche sanitarie - ha sottolineato il Presidente
Afds nel suo applaudito discorso - per agevolare alcuni servizi
quali la prenotazione delle donazioni attraverso un numero verde che
copra l’intero territorio regionale».
Peressoni ha auspicato
che i medici trasfusionisti e il personale paramedico con i quali il
contatto è quotidiano valuti con considerazione il volontariato del
Donatore di sangue reputandolo una «risorsa insostituibile e abbiano
la capacità di elargire loro un sorriso in più. Le aziende
farmaceutiche, nuovo partner sinora non molto citato, abbiano la
disponibilità – ha aggiunto Peressoni - ad operare con volontari per
raggiungere l’autosufficienza nei plasmaderivati, in particolare le
gammaglobuline e per avviare la produzione del plasma master-file e
del plasma iperimmune».
La celebrazione del
cinquantacinquesimo congresso provinciale Afds e il cinquantesimo
anno della sezione di Sedegliano ha portato ieri nel capoluogo del
Medio Friuli un’aria di festa, composta impeccabile nella sua
organizzazione, dove il senso di appartenenza di migliaia di
donatori è stato scandito dai 250 labari solenni nel colore rosso e
nella forma; suggestiva la scenografia da loro formata all’interno
della chiesa parrocchiale nel momento culminante della messa ha
accolto in un ideale abbraccio tutti i donatori, come ha rilevato il
celebrante Nunzio Apostolico monsignor Don Diego Causero. Un lungo
corteo si è snodato lungo le vie di Sedegliano accolto con affetto
da tutta la comunità per raggiungere il luogo dove si è tenuta la
cerimonia ufficiale. Tante le autorità presenti. Leonardo Marigo
presidente Afds di Sedegliano nel dare il benvenuto a tutti ha messo
in evidenza la collaborazione e il coinvolgimento dei giovani, assi
portanti dell’Afds Sezione Risorgive portando in diretta dalla Cina
il saluto di una giovane donatrice di Sedegliano Marina Martin
presidente del Fogolar Furlan di Pechino. Il sindaco Dino Giacomuzzi
“padrone di casa” ha sottolineato i grandi valori che accompagnano
l’impegno del donatore ricordando l’esempio dato dai compianti Bruno
Cecchini e Corrado Olivo in una terra che ha dato i natali a
personaggi che hanno inciso la storia del nostro Friuli quali
Tessitori, Turoldo, Pressacco. «Orgoglioso di dire che il Friuli è
un grande esempio, popolo piccolo dai valori forti» ha detto il
presidente della Provincia Pietro Fontanini. «Una ricchezza che non
dobbiamo dare per scontata – ha rilevato l’assessore regionale alla
sanità Maria Sandra Telesca che ha portato il saluto anche della
presidente Debora Serraccbhiani - il coinvolgimento dei giovani è
essenziale, importante e determinante per il futuro per mantenere
intatta la cultura del dono». |