PRIMA GIORNATA DIOCESANA DI FORMAZIONE
PER GLI
OPERATORI IN AMBITO LITURGICO
(Anna Piuzzi -
La Vita
Cattolica del 14 Febbraio 2013)
L’incontro è rivolto a tutti coloro che danno il proprio contributo
nelle tante dimensioni della celebrazione, dai cantori, lettori e
ministri straordinari della comunione, fino ai presbiteri e diaconi.
UN’OCCASIONE PREZIOSA per soffermarsi sulla liturgia come momento di
professione e esperienza della fede. È questo il significato del
primo «Incontro diocesano per gli operatori della liturgia» dal
titolo «Voi dite Amen a ciò che siete» che si terrà sabato 16
febbraio dalle ore 14.30 alle 18.30 nel Centro culturale «Paolino d’Aquileia»
a Udine.
Liturgia, espressione di fede
-
«Si tratta di un incontro – spiega don Loris Della Pietra, direttore
dell’Ufficio diocesano per la Liturgia, voluto per chiamare a
raccolta tutti gli operatori in ambito liturgico, nelle tante
dimensioni dell’esperienza celebrativa».
Quindi lettori, cantori, ministri straordinari della comunione,
senza ovviamente dimenticare coloro che presiedono
le nostre liturgie: i presbiteri e i diaconi. «Ci incontriamo –
continua don Della Pietra – innanzitutto per
guardarci in faccia e riscoprire la bellezza di questo compito così
importante e, quest’anno, anche per fissare la nostra
attenzione sul versante formativo su che cosa significhi celebrare
la fede. Questo perché siamo nell’Anno della fede
e la tentazione, anche giusta e comprensibile, è quella di pensare
soprattutto ai contenuti che si devono credere,
ma nella liturgia non si dicono soltanto i contenuti, ma si fa anche
esperienza di fede». Non a caso i vescovi italiani, negli
orientamenti per questo decennio, «parlano della liturgia come luogo
educativo e rivelativo, in cui la fede prende
forma e viene trasmessa». Da qui la scelta di partire da una frase
di Sant’Agostino «che con i suoi cristiani – sottolinea il presule –
commentava il momento in cui, nel rito di comunione, i fedeli si
accostano al pane eucaristico e rispondono
“amen” alla frase del presbitero “il corpo di Cristo”. Ebbene
Sant’Agostino dice loro “voi in quel momento dite
amen a ciò che siete, perché voi siete il corpo di Cristo”. Ecco che
cos’è la fede. La fede è riconoscere la presenza del Signore che ci
salva, ma anche riconoscere ciò che noi siamo: un popolo di salvati
proprio grazie ai misteri che celebriamo».
Il programma dell’incontro -
L’incontro di sabato si aprirà – dopo la preghiera iniziale – con la
relazione di mons. Sandro Piussi dal titolo «Il Simbolo di fede
nella tradizione cristiana: forme, contenuti e uso liturgico». «Un
momento significativo – spiega don Della Pietra – che ha l’obiettivo
di conoscere quella parte che, nella liturgia eucaristica in
particolare, ha il compito di esprimere i contenuti della fede: il
Credo, o detto meglio “Il simbolo di fede”, e che però non è
soltanto la rassegna dei contenuti, ma il momento in cui il credente
in comunità si assume la responsabilità personale nei confronti del
dono della fede».
A seguire sarà possibile partecipare a uno dei tre gruppi di
interesse: il primo r guarderà il canto del credo nella liturgia,
una realtà che negli ultimi anni si è un po’ persa per tante
ragioni; il secondo si focalizzerà sulla celebrazione delle
esequie dei funerali, momento in cui la fede viene anche messa alla
prova; mentre il terzo si soffermerà sulla liturgia
battesimale «che noi vogliamo chiamare – continua il sacerdote – la
“porta della fede”, sia vista in quanto tale, sia
coniugata con il suo spazio per capire come questo possa trasmettere
la fede e far suscitare la fede». Dopo un momento
di condivisione di quanto è emerso nei lavori di gruppo, ci si
sposterà nella chiesa di Santa Maria della Neve dove
saranno celebrati i Primi Vespri della Prima domenica di Quaresima,
presieduti dall’Arcivescovo di Udine, mons.
Andrea Bruno Mazzocato.
Quaresima, riconoscere Dio -
E la scelta dell’inizio della Quaresima non è casuale. «Spesso –
spiega don Della Pietra – associamo alla Quaresima
l’idea di un tempo di interiorizzazione. È il tempo del silenzio e
della sobrietà, in tanti aspetti della vita del credente. Ci
dimentichiamo però che prima di tutto la Quaresima è un tempo nel
quale celebriamo il dono di Dio che sempre ci precede e ci sorprende
e per questo possiamo rispondere a questo dono lavorando anche su
noi stessi». Quindi l’idea è anche quella di «aiutarci a capire e a
comprendere il valore originario del “fare Quaresima” che è
innanzitutto riconoscere che la salvezza di Dio in qualche modo ci
ha già incontrati e questo noi lo facciamo ogni volta che
celebriamo». L’obiettivo di lungo periodo è poi quello di riproporre
questo incontro annualmente,
anche cercando di affrontare la tematica liturgica da vari punti di
vista, «possibilmente incontrando anche il tema
pastorale che la Diocesi, in comunione con la Chiesa italiana,
affronta di anno in anno, questo perchè la liturgia
può contribuire a gettare un fascio di luce tutto particolare sui
temi che la pastorale è chiamata affrontare». |