Nuova emigrazione, dal secondo
Friuli altre opportunità di sviluppo
(Tratto da:
Il Popolo)
Il mondo dell’emigrazione, in
questi ultimi anni, sta radicalmente cambiando. I discendenti degli
emigranti si sono affrancati dallo stereotipo dell’emigrante. Molti
di loro si sono affermati in diversi settori di attività nei
rispettivi paesi di residenza. Nel contempo assistiamo a un nuovo
tipo di emigrazione rappresentata da tanti giovani laureati che
vanno nelle università, nei centri di ricerca e nelle grandi società
multinazionali estere alla ricerca di migliori opportunità di lavoro
che a casa nostra faticano a trovare. E saranno proprio loro, i
discendenti e i nuovi emigranti, i protagonisti del convegno che si
svolgerà sabato 28, a Fiume Veneto, nel 35° incontro dei
corregionali all’estero. Un confronto aperto fra due realtà che
hanno molte cose in comune, fra tutte la loro origine friulana.
Fotografare statisticamente la recente evoluzione dell’emigrazione è
molto difficile, ci sono poche informazioni disponibili e talvolta
discordanti fra loro. Ma ciò nonostante, incrociando i dati di
diversi istituti di ricerca, si riesce a ricostruire con sufficiente
approssimazione l’ampiezza del fenomeno. Questi dati ci dicono che
sparsi nel mondo, assieme agli oltre 60 milioni di oriundi italiani,
ci sono almeno 4 milioni di discendenti dei primi emigranti
friulani. I dati Aire (Registro Italiani Residenti Estero) sono
molto più precisi e da questi balza subito all’occhio il fatto che i
corregionali residenti all’estero, in questi ultimi 10 anni, sono in
costante aumento. Sono passati da 112 mila 435a 144 mila 223 con un
aumento del 22%, così come dalla Provincia di Pordenone sono passati
da 39 mila 236 a 46 mila 421, pari a + 15%. Numeri al saldo di nuovi
iscritti per nascita, cancellati per decesso e nuova emigrazione,
quindi abbastanza difficili da interpretare ma gli studiosi in
materia sostengono che circa il 60% di questi siano da considerare
veri emigranti. Questi dati ci dicono che nel mondo la presenza dei
nostri corregionali che si muovono, vivono, lavorano e studiano sono
un patrimonio culturale ed economico enorme al quale le istituzioni
regionali e gli operatori economici stanno guardando con interesse.
Con questo convegno l’Efasce si propone di dare il proprio
contributo alla conoscenza del fenomeno e fare proposte concrete per
valorizzare questo secondo Friuli all’estero che rappresenta un
immenso patrimonio e un’incalcolabile ricchezza morale oltre che
economica che può diventare fattore di sviluppo della regione nel
mondo. |