Villacaccia di Lestizza (UD),
25 Luglio 2012
Agriturismo Ai Colonos
avostanis 2012 signumjonae
AD INFERA
Presentazion-dibatit dal gnûf libri dai Colonos
Apertura di Avostanis 2012 con i saluti
Geremia Gomboso
Nel
dibattito che è seguito alla presentazione del
libro,
coordinati da
Con la
presentazione-dibattito del nuovo libro “Ad
infera” curato dall’associazione culturale
Colonos si aprirà la ventunesima edizione di
Avostanis, un percorso in 17 appuntamenti
intitolato “Segnum Jonae”, con l’intento di
scandagliare gli aspetti più originali e
innovativi della storia della chiesa
aquileiese dei primi secoli dopo Cristo.
La gran parte degli
appuntamenti sarà dedicata proprio
all’approfondimento del patrimonio
aquileiese, il primo dei quali è la
pubblicazione “Ad infera”: una ricerca
interdisciplinare, diretta da Gian Paolo Gri,
che esplora dal punto di vista teologico,
antropologico e letterario, uno dei punti
salienti dell’esperienza religiosa della
comunità di Aquileia, che trova la sua
rappresentazione visiva più efficace proprio
nella suggestiva scena di Giona, nel
pavimento musivo della basilica.
Parteciperanno all’incontro
don Pasquale Pressacco, Remo Cacitti, Gian
Paolo Gri, Stefano Morandini, Mario Turello
e Massimiliano Santarossa. L’ultima parte
della serata sarà animata da un breve
concerto di percussioni nell’esecuzione di
U.T. Gandhi accompagnato dai giovani
“crasoladôrs” di Enemonzo, che nella propria
comunità hanno dato nuova linfa all’antica
tradizione popolare “ad infera” del venerdì
santo.
...gli
applausi del pubblico...
Inferi e salvezza:
dall'antica Aquileia almondo d'oggi di Silvano Bertossi (nella foto)
Negli ultimi quarant'anni, grazie
soprattutto alla libertà di pensiero, al
coraggio e alle feconde intuizioni di alcuni
pionieristici studiosi friulani, come
Guglielmo Biasutti, Gilberto Pressacco e
Renato Jacumin, che hanno operato
ereticamente al di fuori del sistema della
cultura ufficiale, è emersa, dalle nebbie
del passato, l'antica chiesa di Aquileia
nella sua straordinaria ricchezza e
originalità offrendo una visione religiosa e
teologica dell'antica comunità cristiana. Le
immagini del grandioso racconto del
pavimento musivo della Basilica ne sono una
chiara dimostrazione. La prima serata
di Avostanis 2012, 21a edizione,
all'insegna del “Signum Jonae”, è stata
dedicata a “Ad Infera” con presentazione e
dibattito
su una pubblicazione, dallo stesso titolo.
Un motivo, come ha precisato il professor
Giampaolo Gri che ha coordinato il progetto,
per riflettere sulla vecchia Aquileia, però
anche per toccare il contemporaneo e,
rispetto all'inferno dei teologi, anche i
tanti inferni che sono presenti nella
realtà. Questa per gli autori, che sono,
oltre a Gri, Remo Cacitti, Sabino Chialà,
mons. Pasquale Pressacco, Stefano Morandini,
Mario Turello, Massimiliano Santarossa, è
stata la sfida, cioè coniugare ieri e oggi
rispetto al discorso storico e teologico,
agganciando una riflessione comparativa. Nel
dibattito è emerso che l'uomo subisce questi
inferni di oggi e ha l'aspirazione di essere
in qualche modo redento. E' anche l'ansia
del tema di Aquileia: il Cristo che scende
agli inferi. Per un altro verso chi sta
negli inferi canta l'inno del “Cum Rex
glorie” che è una invocazione struggente di
salvezza. Era l'inno processionale che si
cantava durante il Sabato santo ed è una
invocazione ad essere salvati. Questo
anelito di salvezza lega Aquileia a tutte le
aspirazioni religiose più serie. E'
stata un riflessione molto intensa,
partecipata e coinvolgente. Il numeroso
pubblico ha seguito gli interventi
sull'argomento, dedicato al richiamo alla
radice dell'identità di Aquileia, per un
paio d'ore con molto interesse. Mons.
Pasquale Pressacco ha ricordato lo scomparso
fratello Gilberto, uno dei massimi studiosi
di quel patrimonio musivo di fede, arte e
cultura riconosciuto come uno dei tasselli
più significativi del cristianesimo dei
primi secoli. Turello ha fatto
riferimento ad uno scritto di Giuseppe
Ellero che ricorda come Odorico da Pordenone
abbia descritto una valle infernale simile
alla Selva oscura di Dante. Morandini,
antropologo, ha parlato della tradizione dei
crasoladôrs della Settimana Santa di
Enemonzo, Santarossa ha ricordato la morte
di un amico nell'inferno di una fabbrica,
Cacitti ha sostenuto che la discesa agli
inferi è presente in molte culture non solo
in quella occidentale e che, in questa
nostra contemporaneità c'è un bisogno di
salvezza. La serata si è conclusa con la
lettura alcune pagine di “Viaggio nella
notte della Chiesa di Aquileia” di
Gilberto Pressacco e Raffaella Paluzzano,
voci di Fabiano Fantini e Massimo Somaglino,
percussioni di U.T. Gandi e
l'accompagnamento di 9 ragazzi di Enemonzo
con le loro rumorose crasulis.
...il
cortile dei Colonos nel corso della
serata...