Carlino (UD),
1 Aprile 2012
3 di AVRÎL
FIESTE dal
FRIÛL
O sin
Talians.
Ma o sin stâts Celtics, Romans, Langobarts, Slâfs, Todescs,
Venezians...
E par tancj secui, a tacâ dai 3 di Avrîl dal 1077, ancje e nome
Furlans.
Ricuardìn dutis chestis nestris storiis fasint fieste.
Siamo
Italiani.
Ma siamo stati Celti, Romani, Longobardi, Slavi, Tedeschi,
Veneziani...
E per tanti secoli, a partire dal 3 aprile 1077, anche e solo
Friulani.
Ricordiamo tutte queste nostre storie facendo festa. |
Dopo la celebrazione della messa nella chiesa
parrocchiale
vedere il
servizio>>>
... è seguita la cerimonia
della posa di una corona d'alloro e di fiori con i colori del Friuli
al Monumento ai Caduti a fianco della chiesa...
...una seconda corona è stata posta al sacello davanti al Municipio...
...il corteo ha poi raggiunto la sala parrocchiale per la Celebrazione
Ufficiale...
Celebrazion uficiâl
cu le leture de Bole
dal Imperadôr Indrì IV
Grazie alla
cortesia delle persone stipate all'entrata della sala, sono riuscito
a portarmi all'inizio del corridoio centrale, in tempo a riprendere
l'intervento del Sindaco di Carlino...
...ma questa distanza non era ottimale per svolgere il mio lavoro...
Leture de Bole dal
Imperadôr Indrì IV
...pur consapevole
che la mi azione avrebbe "disturbato" le riprese di alcuni operatori
video presenti in sala, con il mio preziosissimo e indispensabile
supporto a rotelle ho percorso l'intero corridoio per portarmi nella
parte destra a fianco del palco da dove ho operato per quasi
l'intera cerimonia...
...da quella
posizione ho ripreso questa panoramica traversale, che se non è
un'immagine ad alta risoluzione, da comunque un'idea della massiccia
partecipazione all'edizione 2012 della Fieste de Patrie dal Friûl...
...la disposizione
degli altoparlanti dell'impianto di amplificazione della sala, non
mi ha permesso di effettuare una buona registrazione degli
interventi in voce, per cui non ritengo opportuno l'utilizzo
dell'audio catturato con il mio sistema mobile... mi permetto però
di proporre dei brevi estratti dell'intervento della banda e del
coro...
BANDA
...una veduta sul folto
pubblico...
...e le foto ricordo sul palco...
...dopo la consegne dal
Premi “Britule di Arint”
promovût de Clape Culturâl di Cjarlins e Sarvâs
CORO
Perché
festeggiare ancora?
Perché ci stiamo perdendo, stiamo dimenticando chi siamo e
annegando in un mondo di informazioni che, dovendo accontentare
tutti, non rispondono alle richieste di nessuno.
Di conseguenza stiamo
perdendo l’amore per la nostra terra, per la bellezza del nostro
territorio, per la nostra lingua originale, per le tradizioni,
la nostra storia, la nostra musica...
E con ciò tutte le
prerogative che ci facevano unici e che ci facevano riconoscere
nel mondo anche a livello produttivo. Non solo. Corriamo il
rischio che anche la nostra autonomia veda sminuita la sua
essenza e perda progressivamente di forza davanti agli attacchi
che periodicamente subisce.
Allora, è bene
ritrovarci. Darci una data importante come tutti i popoli del
mondo fanno e, con essa, un punto di riferimento esemplare.
Gli elementi storici
proponibili ci sono tutti: la nascita di una forte volontà
politica che si esprime in un Parlamento avanzato, la forte
europeizzazione della nostra terra dove personalità di più
popoli concorsero ad accrescerla socialmente ed economicamente
(dai patriarchi tedeschi ai banchieri fiorentini), gli intensi
sviluppi culturali che l’hanno resa sede delle grandi correnti
della cultura cortese medioevale...
Il grande artista
catalano Antoni Gaudì (quello della Sagrada Familia di
Barcellona) affermava che la modernità è la capacità di
ripensare il passato.
Quanta modernità potrà
rinascere per il Friuli se solo i friulani si riscoprissero e
ritrovassero la voglia di appropriarsi della loro storia, della
loro lingua!
Non solo per coscienza o
amore verso di esse ma anche per opportunità: i mercati
internazionali, la stessa nostra autonomia richiedono sempre più
una precisa identità che aiuti a differenziare e a qualificare.
Inoltre, il confronto e
il dialogo con gli altri non può prescindere dalla coscienza di
sé, pena la subordinazione sociale e intellettuale.
Da ciò l’importanza di
una Festa del Friuli. |
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