Spilimbergo (PN),
7 Agosto 2011
Chiusura della VIII Convention
organizzata da Ente Friuli
nel Mondo
La loggia in Piazza del
Duomo, dove si è conclusa la VIII Convention
Città di 12.00 anime ricca di monumenti
di un passato da ricordare
(Tratto da
"Friuli nel Mondo",
bimestrale a cura dell'Ente Friuli nel Mondo)
Il territorio della città di Spilimbergo è abitato da tempi assai remoti
grazie alla favorevole ubicazione del sito, ricco di acque e di boschi.
Infatti le prime testimonianze di vita nella zona fanno riferimento al
Castelliere di Gradisca, un insediamento dell'età del Bronzo. La storia
della città di Spilimbergo comincia con il Medioevo. Verso l'XI secolo, il
patriarcale aquileiese invia in questa zona una famiglia di nobili
carinziani, gli Spengenberg, che edificano un castello sopra un promontorio
a guardia del Guado sul fiume
Tagliamento. Il primo documento che riporta il nome del castrum de
Spengenberg è datato 1120.
Un periodo di grande
sviluppo economico e artistico segna la storia della città soprattutto nel
corso del Due e Trecento. Infatti Spilimbergo è un luogo di scambio
privilegiato per tutte le attività e le produzioni del territorio. Attorno
al Castello si sviluppa il Borgo Vecchio, con il suo splendido Duomo e la
grande piazza, centro delle attività amministrative ed economiche. Proprio
qui, sotto la Loggia, è tuttora, incisa la Macia, un'antica unità di misura
di lunghezza per stoffe, diventata oggi il simbolo storico della città. Tra
il XIII e il XVI secolo, come conseguenza dello sviluppo commerciale, il
piccolo abitato cresce a dismisura con numerosi palazzi, simboli, chiese e
conventi, tanto che vengono erette tre successive cinte murate.
Sorgono così il Borgo
Orientale e il Borgo Nuovo. Ai margini dei borghi principali, si sviluppano
anche il Broiluccio e il borgo popolano della Valbruna. Nel 1420 la città,
come peraltro tutta la Patria del Friuli, passa sotto il dominio della
Serenissima. Tra il XV e XVI secolo a Spilimbergo fiorisce anche la vita
culturale e sociale. Da tutta la regione giungono i maggiori artisti
dell'epoca, per impreziosire i luoghi di culto e palazzi privati. Sono
istituiti una schola cantorum e un'Accademia di lettere latine, greche ed
ebraiche, diretta da Bernardino Partenio.
In seguito la vita
cittadina fu caratterizzata dalla presenza di famiglie alto borghesi, quali
i Monaco, i Cisternensi, i Balzano, giunte da fuori, spesso in conflitto con
i Conti di Spilimbergo per il controllo della città. Col trattato di
Campoformido del 1797 Spilimbergo passa all'Austria. In quegli anni
tumultuosi alcuni Spilimberghesi sono tra i principali animatori dei moti
risorgimentali di resistenza contro gli Austriaci, come Gian Battista
Cavedalis e Leonardo Andervolti.
Dopo l'annessione della
regione all'Italia nel 1866, l'arrivo delle prime industrie e della ferrovia
determinano un radicale cambiamento nella città, che esce fuori dalle sue
secolari mura, apre nuove strade e richiama nuove famiglie dal territorio
vicino.
Spilimbergo, da
quell'umile borgo che era, attraverso graduali passaggi, è diventata "Città"
nel 1968 e attualmente conta oltre 12.000 abitanti. Vi fanno parte le
frazioni di Barbeano, Baseglia, Gaio, Gradisca, Istrago, Tauriano e Vacile.
Così, assecondando il lento fluire dei secoli, Splimbergo continua ad andare
avanti anche se il suo volto vero è quello che quotidianamente si rispecchia
in quei monumenti che attestano un passato degno di memoria.
In
Piazza Garibaldi tutto era pronto per la partenza del corteo per
depositare la corona d'alloro al Monumento ai Caduti, con in
testa la Banda Musicale di Valeriano, che nell'attesa ha
eseguiti alcuni brani tra cui la classica rapsodia furlana...
BANDA
...la partenza del
corteo preceduta da majorettes, banda, labari, autorità...
...e dalle tante persone tra cui emigranti giunti dai cinque
continenti...
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Subito dopo la messa e dopo aver assistito alle esibizioni degli Sbandieratori del "Leon
Coronato"...
...Pietro Pittaro, Presidente di Ente Friuli nel Mondo
ha dato inizio all'ultima sessione...
PIETRO PITTARO
....è seguito l'intervento del Sindaco di Spilimbergo Renzo Francesconi...
...per la Provincia di Udine Daniele Macorig, per la Provincia di Gorizia
Gennaro Falanga,
per il Comune di Gorizia l'Assessore Devetag e per la Regione FVG Elio De
Anna...
Foto ricordo con le Autorità e con alcuni Sindaci...
Concluso il tradizionale congresso
annuale dedicato agli emigranti. Dopo la messa celebrata da monsignor Brollo
cerimonia in piazza Duomo. Sulle note di "Oh ce biel cjscjel a Udin",
suonata dalla banda musicale di Valeriano, si è aperto l'incontro annuale
dell'Ente Friuli nel mondo, secondo atto della due giorni che ha costituito
l'ottava edizione del meeting internazionale che, anno dopo anno, riunisce
centinaia di emigranti provenienti dai Fogolârs furlans di tutta Italia e
sparsi nei vari continenti. Poco più di mille le persone che ieri mattina si
sono date appuntamento a Spilimbergo, città che quest'anno ha ospitato la
kermesse. Tante le autorità civili, politiche e militari presenti in
rappresentanza, in particolare, di alcuni degli enti sostenitori del
sodalizio presieduto da Pietro Pittaro: la Regione con gli assessori Elio De
Anna e Claudio Violino, le Province di Udine, Pordenone e Gorizia,
rappresentate rispettivamente dagli assessori Daniele Macorig e Giuseppe
Bressa e dal presidente del consiglio provinciale Gennaro Falanga, nonché i
sindaci di diversi comuni di destra e sinistra Tagliamento e del Goriziano
che, secondo indiscrezioni, dovrebbe ospitare la convention nel 2012,
probabilmente proprio nel capoluogo.