Villacaccia di Lestizza (UD),
4 Agosto 2011
avostanis 2011
Le condizioni meteo erano ancora buone, quando sotto gli alberi
accanto al palco ero alle prese con un panino abbondantemente
imbottito di ottimo salame ed un buon taj di merlot. Ne
avevo consumato più della metà quando la
regista Daniela Zorzini ha
dato il via alle prove dello spettacolo, facendo ripetere più
volte la prima scena... Non mi avevano comunque per niente
turbato le frasi e le parole "forti" ripetute più volte dal giovane attore (che
ascolterete più sotto) ed avevo continuato a godere
degli squisiti sapori caserecci dell'insaccato e del "got di
chel bon". Inaspettatamente, da est si è fatto
improvvisamente avanti una formazione nuvolosa con le prime
gocce di pioggia, accompagnate da folate di vento da far cadere
alcune file di sedie, come i classici divertimenti con le carte
da gioco. I tecnici audio e luci, che avevano già tutto
predisposto per lo spettacolo, hanno fatto appena in tempo a
ritirare e mettere al coperto le loro apparecchiature, in attesa
dell'evolversi della situazione...
Man mano che il tempo passava e si facevano avanti le prime
ombre della sera, la gente che alla spicciolata entrava nel
cortile prendeva posto sotto la vecchia loggia...
Segue una
serie di foto che mostra il giornalista Silvano Bertossi, impegnato
con interviste alla regista
Daniela Zorzini,
a Daniele D’Arrigo
che ha scelto le musiche
e ad alcuni giovani
attori...
...serie conclusa con l'intervista a
Paolo Sartori, autore di un lavoro
che aveva già raccolto un notevole
successo alla
sua prima
del
15 maggio 2011 al
Palamostre...
FOLK A' TI
TRAI
Puçui,
trente di Otubar dal Disesiet
Spettacolo teatrale in friulano
Testo di Paolo
Sartori - Regia di Daniela Zorzini
Gruppo Teatrale “I CAVALLI IMPAZZITI” dei Licei Classico e
Scientifico del Bertoni
Elenco degli attori: Pietro Blasich, Maria De
Martino, Massimo De Sabbata, Marco Dri, Simona Dri, Giuseppe Fonti,
Jacopo Franzotti, Stefano Giacomuzzi, Piero Mansutti, Edoardo Milan,
Giulia Morano, Emilia Rizzi, Gabriele Zorzi.
L'introduzione di Paolo
Sartori seguito con attenzione dal pubblico...
La scena d'apertura...
BREVE ESTRATTO
Contenuto del testo - Il testo ripercorre le
vicende della storica ed eroica battaglia di Pozzuolo del 30 ottobre 1917;
subito dopo la rotta di Caporetto una fiumana di fuggiaschi, civili e
militari, si riversa sulle strade per raggiungere il Tagliamento. Un
manipolo di soldati italiani si concentra a Pozzuolo; il sacrificio compiuto
dai reggimenti 'Genova' e 'Novara' per arginare la marea nemica e dar tempo
alle divisioni della III° armata di raggiungere il Tagliamento, è visto con
gli occhi di due ragazzini poco più che tredicenni, che dalla finestrella
della stalla osservano e vivono in prima persona le vicende umane della
storica battaglia.
Note di regia di Daniela Zorzini - Dar voce e
corpo a quei giovani soldati morti nella prima guerra mondiale. Ricordarli.
Per sempre,giovani, con tutti i loro sogni. Per sempre. Nella nostra
memoria. Non dimenticarli mai. Far conoscere quei ragazzi ai ragazzi di
oggi, perché si prendano cura in prima persona di quei sogni spezzati dei
loro coetanei, perchè aprano il loro cuore all’amore fraterno, alla
solidarietà, attraverso le parole ed i gesti umanissimi del teatro. Perché
il teatro possa essere un bene per le loro giovani vite. Il pensiero non può
non andare a tutti quei giovani che continuano a morire ancora oggi, nelle
guerre sparse nel mondo. I soldati della prima guerra mondiale rappresentano
in questo spettacolo teatrale, anche tutti loro. Il bellissimo testo di
Paolo Sartori è in lingua friulana che qui, diventa lingua della memoria ed
evoca un tempo preciso, scandito dalla fatica, dal silenzio e dalla
preghiera di un puro e lontano mondo contadino. Un’esperienza umana,
profonda, per i tredici ragazzi dei licei Bertoni, che hanno lavorato
generosamente con grande coinvolgimento artistico ed emotivo.
L’idea di mettere in scena FOLC A TI TRAI Puçui trente di Otubar dal
Disesiet con i ragazzi del Bertoni, è scaturita da Daniela Zorzini che ben
conosce il testo avendolo interpretato come monologo, per Il Magazzino dei
Teatranti.
“
Un
tardo pomeriggio dei primi d’agosto di qualche anno fa, a S. Martino del
Carso, sulla piazzetta circondata da alberi e piccole case, mentre aspettavo
che calasse la sera per recitare il monologo Folc a ti trai, mi sono
incamminata per una passeggiata giungendo su fino alla chiesa. Sono entrata
per raccogliermi in silenzio. Quando sono uscita era già l’imbrunire e la
prima immagine che ho visto uscendo, è stata la fila delle sedie degli
spettatori illuminate dai fari, giù nella piazzetta. In quelle sedie, quelle
sedie, ho visto i soldati, allineati, pronti per ascoltare la loro storia.
Era da tanto che li cercavo, per una donna non è facile capire cosa vuol
dire soldato, guerra, uccidere…non è nel suo DNA. Ma quella sera mentre mi
incamminavo giù verso la piazzetta, il mio passo era leggero, andavo
incontro a quei ragazzi per raccontare a tutti la loro storia. Quando
L’AUTORE Paolo SARTORI mi chiese di seguire I RAGAZZI DEL BERTONI, sapevo
già che avrei fatto questo lavoro”. Così nella messa in scena le sedie
sono anch'esse veri personaggi diventando di volta in volta :carretto,
barricata, sedie da sagra, soffitta, soldati e cavalli morti, reggimento...
...il
luogo dello spettacolo... visto dal di fuori...
Dal diario del laboratorio - di Marco Dri - Il
tempo scorre inevitabile: sabbia in una clessidra. E alla fine si aprirà il
sipario sul lontano 30 Ottobre del '17: battaglia di Pozzuolo. Nel
drammatico e spietato episodio bellico la vicenda di due giovani civili
innamorati, quasi bambini, ai cui occhi appare la tremenda realtà della
guerra che sconvolge il tranquillo paese. Oggi succede pressapoco lo stesso
in Libia o in Siria e come star di fronte a questi fatti? Noi, i Cavalli
Impazziti, ci stiamo provando (letteralmente) attraverso le esperienze di
Toni e Mariute e dei soldati vivi o morti che siano. Non è facile
piagnucolare terrorizzati oppure comandare una carica o urlare disperati o
pregare se non si è coinvolti direttamente in situazioni simili. Può
sembrarci strano, quasi farci specie un teatro a tal punto fatto di sangue,
merda di cavallo e fango, ma anche di amore sincero, di solidarietà, di
coraggio, di buonsenso che ci racconta il popolo di Pozzuolo. Così a noi
tocca l'onore e l'onere di agire, recitare questa vicenda. Non è facile:
bisogna sempre decidere tra essere o non essere in scena. Poi pian piano si
costruisce lo spettacolo. Si lavora di voce, corpo e mente. Tutto è
incentrato sui personaggi: sulle ampie mani dei contadini, sui graduati che
guidano attacchi o ritirate, sui battiti del cuore di Toni, sulla
trepidazione di Mariute, sui gesti decisi e carichi d'esperienza di sua
madre. Siamo diretti da Daniela che continua a richiamarci a un teatro che
sia vero, vissuto, amato. Così continuiamo a cercare il senso di quello che
ci accade attraverso la lezione di quelli con più esperienza di noi, tenendo
presente che possiamo pensare che il teatro è tutta una fantasia di chi ha
scritto l'opera oppure possiamo fidarci di lui e di chi ci dirige per
crescere e capire.
...e dopo data
sepoltura ai morti, la vita continua...
Daniela Zorzini
daniela.zorzini@libero.it Diploma “Scuola civica di teatro” diretta da Nico Pepe - triennio
‘81-‘ 84. Laboratori teatrali: Carlo Boso, Claudio De Maglio, Giuseppe
Bevilacqua, Yves Lebreton, Claudia Contin, Ferruccio Merisi, Miriam Palma,
Elio De Capitani, Mamadou Dioume, Maria Horne, Emma Dante, Renata Molinari e
Paola Bigatto. Studia musica e canto con: Juris Gambini, Mirco De Stefani,
Gianna Visentin, Mirna Pecile, Giovanna Marini, psicofonia con Elisa Benassi.
Interpreta testi di: F.G.Lorca “La casa di Bernarda Alba” e “Yerma” -
friulano, Brecht (pantomima), Goldoni “La finta malata)” regia F. Macedonio;
Zanzotto – (musiche di Mirco De Stefani) - voce recitante nella
Trilogia-concerto per la Fondaz. Cini di Venezia, recitante-cantante
in“Replay” organizzato dal Teatro La Fenice di Venezia,voce recitante per
“Gabbiani”e per “Viandanti” nei teatri e nei conservatori del Friuli e del
Veneto; Pasolini (coro ne: I Turcs tal Friûl per il Teatro St.del FVG e il
Teatro dell’Elfo di Milano regia di Elio De Capitani, musiche di Giovanna
Marini); Testori (Mater Strangosciàs -monologo gramelot – spettacolo
presente a Bologna nel decennale delle celebrazioni per Giovanni Testori,
regia di Paolo Sartori); Karol Wojtyla “Il peso specifico dell’essere umano”
con Andrea Soffiantini; Paolo Sartori ( “Amor di Clara” e “Folc a ti trai”
monologhi – ital.-dialetto). Nel 2007 fa parte del cast nel cortometraggio
di Giovanna Zorzenon (iliariavalliproduzioni). Nel 2006, 2007, 2008 per
Calendidonna org. dal Comune di Udine, è regista dei concerti-teatrali con
le migliori singers del Friuli Venezia Giulia.(associaz. In Tantocanto). Nel
2007, per il Comune di Udine in collaborazione con l’Associazione Musicisti
Tre Venezie nella rassegna “No alla solit’udine d’estate” recita un pezzo di
Tiziano Scarpa da “Groppi d’amore nella scuraglia” in un linguaggio dove si
mescolano insieme vari dialetti del sud Italia e nel 2008 collabora ancora a
“Il carnevale Bambino” ed a “No alla solit’udine d’estate”. Inoltre è
lettrice in vari convegni e premi letterari, in particolare : Premio
letterario Novella dello Judrio, Premio letterario Caterina Percoto. Nel
2008 è animatrice delle letture per bambini nell’ambito dell’evento VICINO
LONTANO Premio Terzani. Nel 2008 e 2009 recita il monologo “La signora
SandoKan” per l’Associaz. SALGARI del FVG. Nel marzo 2009 è lettrice nel
convegno organizzato dall’ARLEF con l’Università di Udine, in memoria del
drammaturgo G.Gregoricchio. Nel sett.’ 09 Per il 25° del CROSS, nel salone
del Castello di Udine, recita “L’acqua, il sogno” di Massimo Somaglino. Nel
2009,’10,’11 per UDINE JAZZ nel laboratorio “Cantare, interpretare,
emozionare”con la direzione artistica di Barbara Errico, cura la parte
dedicata alla presenza scenica:comunicazione delle emozioni, contatto con il
pubblico, gestione dello spazio, gestualità. Nel marzo 2010 ha debuttato
come regista per il Teatro Nuovo Giovanni da Udine e l’Associaz. Teatr.
Friulana, nello spettacolo in friulano per bambini e famiglie “Mari Aghe”
con la partecipazione di Mauro Tubetti (DJ Tubet) ; il debutto ha visto
un’affluenza di 1.045 spettatori, risultando lo spettacolo per bambini più
visto in Italia in una sola volta. ( Dal Giornale dello Spettacolo AGIS).
Nel 2011, per il “40° Palio teatr. stud. Città di Udine-Ciro Nigris”, tiene
il laboratorio per i ragazzi dei Licei Bertoni e cura la regia del
lavoro “FOLC A’ TI TRAI” di Paolo Sartori. Da oltre dieci anni fa teatro
con e per i bambini e i ragazzi, tenendo laboratori con spettacolo finale in
alcune scuole della regione. In particolare con la Scuola elementare di
Pozzuolo del Friuli (progetto pilota in Italia).
Paolo
Sartori,
paol.sartori@libero.it Paolo Sartori, classe 1966, residente a Zugliano, architetto. Dal 1984
si occupa di teatro soprattutto come autore e regista. Dal 1989 al 1994 ha
curato e organizzato per centri culturali universitari rassegne
cinematografiche e teatrali presso l’Università di Udine. Dal 2000 collabora
con il Progetto Scuola Integrata con il Territorio presso la scuola primaria
di Pozzuolo del Friuli curando e organizzando laboratori teatrali e rassegne
di teatro per le famiglie. Alla XXII edizione del Premio Candoni Arta Terme
(anno 1991) un suo testo “A piedi nudi sul palco” viene segnalato e,
successivamente messo in scena, nel dicembre del 2000, dal “Magazzino dei
Teatranti” in collaborazione con la “Fondazione Bon” per la regia di Antonio
Syxty e l’interpretazione dell’attore Andrea Soffiantini. Ha curato la
riduzione teatrale di opere letterarie di diversi autori quali, i più
importanti: Peguy, Eschilo, Soloviev, Poe, Ionesco, Shakespeare. Alla V
edizione del premio teatrale in lingua friulana promosso dall’Associazione
Teatrale Friulana viene segnalato con il testo comico “Amlêt, comedie cun
vot muarts”. Il testo è stato messo in scena per la prima volta dalla
compagnia Bassilla di Aquileia, dalla Compagnie Teatrâl di Codroip, dalla
Filodrammatica di Sclaunicco e recentemente è stato messo in scena al Palio
Teatrale Studentesco dal Liceo Bertoni di Udine. Ha curato, inoltre la messa
in scena di “Oreste” da Le Eumenidi di Eschilo e “Le allegre comari di
Windsor” di Shakespeare per la compagnia Baraban di Udine. Ha tradotto in
lingua friulana e ridotto per il teatro “Il vecchio e il mare” (Il vieli e
il mâr) di Hemingway; lo spettacolo, da lui interpretato, ha debuttato nel
luglio del 2001 in occasione di Gnos furlanis al Mulin di Marchet, prodotto
da “Il Magazzino dei Teatranti”. Ha curato la regia di “Mater strangosciàs”
di Giovanni Testori con l’interpretazione di Daniela Zorzini e Danilo
D’Olivo e con le musiche originali di Renato Strukelj; lo spettacolo ha
debuttato nel marzo 2002, fuori abbonamento, presso il teatro Bon di Colugna
e ha partecipato alle commemorazioni ufficiali per i dieci anni dalla morte
di Giovanni Testori presso il teatro Palcoreale di Bologna a cura di Elsinor
Milano. Ha curato la messa in scena di un suo testo, “Amor di Clara”; l’atto
unico narra le vicende più significative di Santa Chiara d’Assisi; lo
spettacolo ha debuttato il 22 giugno 2002 presso il Mulin di Marchet
nell’ambito della rassegna Gnos Furlanis; con l’interpretazione dell’attrice
udinese Daniela Zorzini. Nel marzo del 2002 è uscito per i tipi de La Nuova
Base editrice di Udine il volumetto “Francesco e Chiara due monologhi” che
raccoglie i testi ‘A piedi nudi sul palco’ e ‘Amor di Clara’ con
un’introduzione critica di Gian Paolo Terravecchia. Ha curato una partitura
drammaturgica dalle opere di Shakespeare per realizzare lo spettacolo
“Loving Shakespeare” che ha debuttato presso la Scuola Elementare di
Pozzuolo del Friuli nel marzo 2003. Alla VII edizione del premio teatrale in
lingua friulana promosso dall’ Associazione Teatrale Friulana (edizione
2003) viene segnalato con il testo “Folc ‘a ti trai – Puçui trente di otubar
dal disesiet”; testo prodotto dal “Magazzino dei Teatranti” e recitato in
forma di monologo da Daniela Zorzini, che ha debuttato il 4 giugno 2004
presso l’atrio delle scuole elementari di Pozzuolo e replicato presso gli
SpaziOff di Fagagna. Ha curato la messa in scena di un suo testo in lingua
friulana “Storiis di tradiments, putanis e re” liberamente ispirato a Enrico
IV e Enrico V di William Shakespeare, interpretato dell’attore Gianni Nistri;
lo spettacolo ha debuttato presso gli SpaziOff di Fagagna il 18 giugno 2004.
Nel dicembre del 2005 è uscito edito dalla Biblioteca del Magazzino il suo
nuovo libro “Lory & Frank e altri racconti teatrati”. Nel marzo del 2006 ha
curato la messa in scena dello spettacolo “La parola, il gesto” dalle opere
poetiche e i drammi di Karol Wojtyla con Andrea Soffiantini e Daniela
Zorzini. Nell’ottobre del 2006 il testo Tre Madri è stato segnalato al
premio nazionale Alinari di Firenze. Nel dicembre del 2006, all’ 8°Concorso
per testi teatrali in lingua friulana, indetto dall’Associazione Teatrale
Friulana, ha vinto il primo premio sia nella sezione per il miglior testo
drammatico sia per quello comico. Nel dicembre del 2008, all’ 9° Concorso
per testi teatrali in lingua friulana, ha vinto il primo premio per il
miglior testo drammatico.
Daniele D’Arrigo
Insegnante dal 1976 di Scuola Media Superiore in vari Istituti friulani,
quindi dal 1984 al 2009 docente di Italiano e Storia nei Licei annessi al
Collegio Statale Uccellis di Udine, ha sempre coltivato la passione per il
teatro, collaborando (a partire dal 1982) con varie realtà culturali, come
direttore artistico ma soprattutto come conoscitore di musica, la più varia,
concepita come protagonista essa stessa dell’evento teatrale, capace di
accompagnare, sottolineare, evocare o anche rappresentare quanto avviene
sulla scena. D’Arrigo ha iniziato nel 1982 come attore e direttore artistico
nello spettacolo teatrale “Bottega dell’orefice” di Karol Wojtyla per la
regia di Paolo Patui, per poi continuare in una fruttuosa collaborazione con
Paolo Sartori (una ventina di allestimenti) che dura dal 1989, nella
funzione di consulente musicale per le realizzazioni del Teatro Erandi e del
Magazzino dei Teatranti. Per molti anni D’Arrigo ha collaborato al Palio
Teatrale Studentesco di Udine come referente teatrale per i Licei dell’Uccellis
e come consulente musicale per il Liceo Classico Stellini e per il gruppo
teatrale “Gli Stelliniani”. Nelle ultime edizioni del Palio è stato pure
consulente musicale per gli spettacoli dei Licei annessi al Bertoni di
Udine. Sempre nella stessa veste ha lavorato per il Teatro Maravee di Osoppo
e nello spettacolo “Mari Aghe” di F. Mainardis, per la regia di Daniela
Zorzini.
LESTIZZA Un'epica battaglia a Pozzuolo del Friuli, quella del
30 ottobre del '17, un cruento scontro tra italiani austriaci,
dopo l'altrettanto disastrosa ritirata di Caporetto, con
reggimenti di cavalleria e fanteria, 9 ragazzi e 4 ragazze,
studenti del liceo classico e scientifico del “Bertoni” di
Udine, un autore, l'architetto Paolo Sartori, premiato dall'Atf,
Associazione teatro friulano, per due anni, primo premio, come
autore, una regista, Daniela Zorzini e qualche secchiata di
pioggia, sono stati tutti questi gli ingredienti del quarto
appuntamento di Avostanis 2011 dei Colonos di Villacaccia di
Lestizza.
Cominciamo dagli studenti
che hanno recitato il testo in friulano di Sartori, dal
titolo Folc a ti trai, con molta partecipazione e
coinvolgimento. Curioso è sapere che dei tredici solo sei
conoscono il friulano quindi gli altri hanno dovuto fare un
certo sforzo per imparare le battute. I loro nomi: Pietro
Blasich, Maria De Martino, Massimo De Sabbata, Marco Dri, Simona
Dri, Giuseppe Fonti, Jacopo Franzotti, Stefano Giacomuzzi, Piero
Mansutti, Edoardo Milan, Giulia Morano, Emilia Rizzi, Gabriele
Zorzi. I due giovanissimi innamorati, Fonti nella parte di Toni
e De Martino in quella di Mariute, assistono impietriti
alla battaglia e fanno i conti con la tremenda realtà della
guerra.
Sartori è di professione
architetto però è impegnato, da vari anni, a scrivere testi
teatrali, fra i quali Amlet. Comedie cun vot muarts,
Tele di ragn e Un di mancul, questi ultimi due
premiati dall'Atf, e un testo in italiano recitato da Andrea
Soffiantini con la regia di Antonio Syxsti. La regista Zorzini
da tempo si dedica a mettere in scena testi teatrali e proprio
in occasione dello spettacolo a Villacaccia, con il gruppo
“Cavalli impazziti” ha improvvisato una ambientazione di grande
effetto sot la tiese, al riparo dalla pioggia. Com'è nato
questo spettacolo? “Nasce – ricorda Sartori – nella scuola media
di Pozzuolo dove ho tenuto un corso di drammaturgia e anche con
la consulenza del professor Giacomo Viola, che ha introdotto
storicamente la serata, e la consultazione di diari di anziani
di Pozzuolo”.
Come hanno accettato i ragazzi
questo progetto? Come gioco, come sfida? “E' stata una avventura
entusiasmante – sottolinea la regista Zorzini -. Li ho tenuti
alla briglia perché sono veramente dei … cavalli impazziti”.
Quella di Pozzuolo è
stata una battaglia importante soprattutto per la cavalleria,
tanto da essere chiamata la Balaclava della cavalleria italiana,
ma anche per la popolazione civile che ha cominciato un anno di
durissima occupazione fino alla fine della guerra.
Quante gente ha preso
parte a questa battaglia? C'erano due reggimenti di cavalleria,
quindi centinaia di uomini e nelle stime finali sono stati
calcolati circa cinquecento cavalleggeri uccisi e quasi
quattrocento cavalli morti, oltre a un alto numero di
prigionieri che furono portati nei campi di
lavoro in Austria e in Ungheria dove molti hanno perso la vita.
Sono storie poco
conosciute e i Colonos hanno voluto presentare, attraverso
questo lavoro di giovani, la cruda realtà della guerra, un
dramma ancora oggi di grande attualità.
Silvano Bertossi