Udinese in Champions
(La
Vita Cattolica - Edizione del 27 maggio 2011
Certo che se non
ci fossero stati i 28 gol di Di Natale o le prodezze di
Sanchez, forse l’Udinese non sarebbe arrivata a
qualificarsi per i preliminari di Champions league,
tuttavia il segreto di questo storico traguardo –
conquistato grazie al pareggio casalingo (0-0) con il
Milan domenica 22 maggio – sta nel collettivo, nel
gruppo. E di questo il merito non può che andare al
tecnico Francesco Guidolin, che lo ha forgiato con
consigli tecnici, ma anche con umanità. Lo si è capito
dalle parole dell’allenatore, nella festa in piazza
Libertà a Udine, lunedì 23 maggio. Ha ringraziato i
tifosi, la squadra («se siamo arrivati a 66 punti il
merito è solo loro, prima di tutto loro»), i
collaboratori, la famiglia Pozzo, ma un pensiero
particolare l’ha rivolto ai tre giocatori «che non hanno
mai giocato», gli infortunati Basta e Ferronetti e il
terzo portiere Koprivec, gli «ultimi» della squadra si
potrebbe dire, che «hanno sofferto più di tutti per
esserci e comunque ci hanno dato la loro spinta». Una
vittoria del gioco, quindi, ma anche dell’umanità, in un
calcio che sembra averne poca. |