Frittata con
l'erba salamaria
Testi e foto di Devis Macor
Presso i locali del palazzo delle
associazioni di Orsaria (ex-asilo), questo sabato è stato molto
particolare. Da giorni circolavano in paese le “voci” di questa
iniziativa, cui si è avuto riscontro con i manifesti appesi, con
l’invito a gustare l’inimitabile e tradizionale “Frittata con l’erba
Salamaria”, offerta a tutti gli abitanti di Orsaria, Paderno,
Leproso e Casali.
Ovviamente, non poteva mancare almeno
un rappresentante dell’associazione “di ca e di la dal nadison”,
quindi ho partecipato molto volentieri a questa bella festa, assieme
anche al vice-presidente dell’associazione, Jenco.
La materia prima
per una buona frittata con la "erba salamaria":
uova, salame, e più modernamente... carne suina macinata e drogata.
Devo ammettere che ero molto
incuriosito: essendo laureato in agraria e avendo abbastanza
dimestichezza con la botanica sistematica, da qualche giorno mi
stavo chiedendo che erba potesse mai essere questa “erba Salamaria”,
arrivando a pensare che potesse trattarsi di un curioso soprannome
di qualche erba “autoctona”, magari dei nostri prati stabili a
confine con il fiume natisone. Il mistero l’avevo comunque risolto
qualche giorno fa, parlando con Aldo, il nostro presidente “dal
nadison”, che mi ha spiegato il “trucco”, dove ho scoperto che la
fantomatica erba era invece carne da insaccati: dopo un attimo di
incredulità, ovviamente, ci siamo fatti una bella risata.
...cuochi e camerieri non badavano tanto alla forma quanto alla
sostanza...
Parlando con i cuochi che hanno
preparato la frittata, ho avuto naturalmente la conferma di questo.
Mi è stato spiegato come per la preparazione di una frittata,
fossero state utilizzate ben 15 uova e un “panetto” formato da carne
tritata, salame, polmona, ardiel e cipolla.
Nel manifesto era stato scritto che
sarebbe stata offerta la “famosissima, buonissima, straordinaria
frittata con l’Erba Salamaria”, e buonissima lo era veramente, tanto
è vero che io stesso non ho potuto fare a meno di mangiarne ben 2
porzioni nel corso della serata, accompagnate da un buon taglio di
vino rosso, naturalmente.
...tanto che i
commensali non hanno sollevato proteste...
Già alle 17, è cominciato l’afflusso
degli invitati, che dopo aver trovato posto nella tavole imbandite,
hanno visto arrivare sui vassoi le porzioni di frittata,
accompagnate da vino, bibite e panini al latte. L’afflusso di gente
è continuato senza sosta nelle ore successive, quando all’animato
chiacchiericcio delle tavolate, si è aggiunta la musica suonata e
cantata da due volenterosi intrattenitori del posto. Man mano che il
tempo passava, sui tavoli hanno fatto la loro comparsa anche le
buonissime focacce del panificio Devoti di Orsaria, accompagnate da
un ottimo verduzzo di produzione locale portato da Arbeno Silvestri,
mentre la buona anita e altri volonterosi, giravano instancabilmente
tra le tavolate a “sostituire” bottiglie di vino, e a portare nuovi
piatti ai commensali.
Grazie ai tagli a
cultura e spettacolo praticata nel nostro paese,
con "cuatri carantans" si sono ingaggiati due solisti di fama
internazionale...
Questa magnifica iniziativa è stata
realizzata grazie all’impegno del “club voe di fa nie”, del gruppo
alpini di Orsaria e della SOMSI di Orsaria, che hanno patrocinato
l’operazione, fornendo le materie prime e l’abilità dei cuochi per
la preparazione di queste ghiottissime frittate, che ringrazio
veramente di cuore per l’ottima idea che hanno avuto e per la
bravura nel preparare questo piatto unico.
Parlando con cuochi e organizzatori,
sono cosi venuto a sapere come la “frittata con l’erba salamaria”
fosse una radicata tradizione, dove successivamente alla mascherata
di Orsaria, nella settimana della prima domenica di Quaresima,
veniva offerta e mangiata con toni “goliardici” da quanti avevano
contribuito alla realizzazione della Mascherata stessa. Davanti
l’ingresso nel palazzo delle associazioni, inoltre, erano esposte le
foto di queste serate, a partire dai primi anni ’50. Dalle foto
traspariva la genuinità della festa e l’allegria dei partecipanti,
compresi personaggi molto noti quali Don Dino Mattiussi. Tutti hanno
potuto ammirare queste foto esposte, che hanno suscitato molta
curiosità nel pubblico presente, mentre molti altri si sono
soffermati a guardare le foto storiche delle mascherate appese alle
pareti. Io stesso mi sono “visto” nella foto di fine anni ’80, nella
mascherata avente come tema “pinocchio” quando, da bambino, ero sul
palcoscenico vestito da “marinaretto”…
..."il natisone"
oltre ad essere rappresentato dal segretario fotoreporter Devis
e dal vice presidente Jenco, poteva contare sulla presenza dei Soci
Miut, Bruno e Almeo, altre a tanti altri amici e simpatizzanti...
Concludendo questo servizio, non
posso che ritenermi soddisfatto per come si è svolta questa bella
iniziativa, che, oltre a permettere la riscoperta di antiche
tradizioni, ha permesso un bel momento di aggregazione nella nostra
comunità. Questo è quanto ho pensato quando, uscendo dall’ex asilo,
ho guardato una enorme luna piena, che ricordava appunto la
frittata, con lo sfondo di un bel cielo stellato. Un grazie a quanti
hanno permesso la realizzazione di tutto questo. |