Campanili e campane del Cividalese e delle Valli del
Natisone
Associazione Scampanotadôrs Furlans
(Tratto da:
www.beniculturali.regione.fvg.it/)
L’edizione di questo volume, che mette in luce il
patrimonio culturale delle foranie di Cividale del
Friuli e di San Pietro al Natisone, approfondisce i
risultati di un sistematico lavoro di documentazione che
ha preso avvio con il censimento dei campanili dell’
Arcidiocesi di Udine.
Per realizzare il progetto sono state poste in campo
risorse e competenze integrate, all’interno di una
proficua collaborazione tra l’associazione
“Scampanotadôrs Furlans - Gino Ermacora” e il Centro
regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali
del Friuli Venezia Giulia.
Cogliamo l’occasione per ricordare come è nato il
censimento ideato dall’associazione nel 2008. I
primi contatti furono avviati dal presidente Renato
Miotti, dal segretario Ilario De Vittor e
dall’architetto Michele Tuti che vennero a Villa Manin,
assieme da don Giordano Cracina, responsabile de “La
Polse di Côugnes” di San Pietro a Zuglio, il cui Centro
ecumenico ospita la sede del sodalizio.
Da loro ci furono
illustrate le finalità dell’ associazione volte al
mantenimento della tradizione dello scampanio manuale e
il piano di rilevamento dei dati relativi ai campanili e
alle campane.
Un’attività di conoscenza
quindi a supporto del mantenimento di antiche abilità
che, se non valorizzate e tramandate, rischiano di
perdersi.
Nell’incontro i
rappresentanti degli Scampanotadôrs Furlans riuscirono a
trasmetterci la vivacità e le motivazioni che animano i
volontari, ma anche la chiarezza degli obiettivi da
perseguire: documentare con immagini e notizie
sintetiche le circa 600 torri campanarie che
appartengono a chiese utilizzate dalle comunità delle
foranie dell’Arcidiocesi di Udine.
Concordarono con noi sulle potenzialità della diffusione
della conoscenza in rete, aperta alla consultazione di
tutti e ravvisarono l’importanza dell’inserimento nel
sito dell’associazione (www.scampanotadôrs.org)
delle immagini derivanti dal censimento. Con
lungimiranza espressero la volontà di aderire al Sistema
Informativo Regionale del Patrimonio Culturale
impegnandosi a rendere disponibili i dati nel portale
regionale che si occupa della schedatura delle diverse
tipologie di beni.
Il Centro colse questa opportunità di partecipazione a
un progetto che prevede non solo l’incremento della
banca dati regionale e del suo apparato fotografico, la
redazione e l’aggiornamento delle descrizioni, ma anche
l’inserimento dei suoni attraverso file audio a corredo
delle stesse e le coordinate per la georeferenziazione
dei campanili.
Creare sinergie richiede
apertura, flessibilità e fiducia reciproche; e così,
come afferma il presidente
Miotti a proposito
dell’iniziativa intrapresa, “è cominciata l’avventura”
di cui l’architetto Tuti è diventato il referente
principale per il censimento. A lui si deve la
compilazione, on line secondo le modalità di lavoro del
Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale,
delle voci riguardanti oltre 600 schede...
(www.sirpac-fvg.org,
selezionando la sezione “Progetti”).
Nel 2009 sono stati
inserite oltre un centinaio di registrazioni che possono
essere ascoltate aprendo le schede. Alla fine di
quest’anno il lavoro sarà completato: il suono delle
campane evoca il paese, la chiesa, le feste religiose e
questa possibilità di ascolto nel web sarà
particolarmente gradita – immaginiamo - dalle comunità
di emigranti all’estero.
Il Centro collabora nella
gestione dei dati, dei materiali audio e iconografici,
offre la possibilità di una verifica costante sulla
metodologia, conforme agli standard nazionali, per
assicurare l’uniformità delle informazioni contenute
nelle schede seppure compilate in questo caso – data
l’ampiezza dell’indagine - non nella versione completa.
L’architetto Mabel
Englaro, che segue il progetto per il Centro,
confrontandosi anche con l’ingegner Francesco Chinellato,
docente presso l’ateneo udinese, ha accolto l’invito a
delineare nel volume un quadro di riferimento in cui i
campanili, considerati per alcuni aspetti
architettonici, vengono posti in relazione con i
multiformi paesaggi del Cividalese.
Franca
Merluzzi - Centro regionale di catalogazione e
restauro dei beni culturali del Friuli Venezia
Giulia, coordinatore
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