Camino al Tagliamento (UD),
25 Giugno 2010
Museo Militare di
Pieve di Rosa
Pieve
di Rosa - Il piccolo insediamento di Pieve di Rosa, a
sud-ovest del capoluogo ed in prossimità della sponda sinistra
del fiume tagliamento, si è sviluppato attorno all’omonima
Chiesa di Santa Maria di Pieve di Rosa, la prima chiesa eretta
in questo territorio dai monaci di Sesto al Reghena.
Anticamente, il territorio era formato da
boscaglia con adiacenti paludi; la Pieve si trovava in
prossimità di un bivio importante formato da due strade romane:
la Crescenzia, che da Latisana passava per
Belgrado-Pieve-Codroipo e la Flaminia, o Augusta, che da
Concordia passava per Sesto-Pieve-Codroipo. Pieve di Rosa,
trovandosi sulla biforcazione del Tagliamento, si rivelò uno dei
luoghi più adatti alla realizzazione di un guado per
l’attraversamento del fiume. Il borgo presenta delle
caratteristiche interessanti nell’aspetto ambientale e
paesaggistico, ma è senz’altro la chiesa l’elemento di maggior
pregio del nucleo insediativo. La chiesa di Pieve di Rosa è il
risultato delle trasformazioni architettoniche subite tra la
metà del ’600 ed i primi del ’700. |
In uno
spazio verde tra la chiesa e gli argini del Tagliamento, su iniziativa
di un privato è sorto questo "Museo Militare", raccolta di
cimeli militari ignota alla maggioranza
degli abitanti di Camino. Infatti è in questa occasione che per la prima
volta le porte del Museo si sono spalancate al pubblico.
E' in questo clima che Antonio Cortese ha
presentato una serata sul tema:
La Grande Guerra vissuta dai soldati
Speranze, dolori, illusioni affidate alla pietra graffita
Traendo spunto dai suoi
libri:
I GRAFFITI DELLA GRANDE GUERRA SULLE ALTURE DI MONFALCONE
e
LA PAGA DEL SOLDATO
Serata iniziata con il
saluto del Sindaco e dalla relazione di Antonio Cortese
...seguita dal pubblico
presente...
I GRAFFITI DELLA GRANDE GUERRA SULLE ALTURE DI MONFALCONE
Questa
pubblicazione presenta i risultati di un primo lavoro di censimento
e catalogazione sulle alture di Monfalcone. Un lavoro paziente e
metodico che ha portato gli autori a ripercorrere trincee e
camminamenti, caverne e postazioni per la gran parte ostruite,
diroccate o comunque invase dalla vegetazione, con la speranza di
intravedere tra il muschio un "segno" lasciato dall'uomo - soldato e
riportarne alla luce il messaggio. Ecco allora che diventa
importante offrire l'opportunità di vedere le prove di queste
sofferenze, di leggere i messaggi di dolore e di speranza dei tanti
giovani mandati al sacrificio. |
Durante il brindisi
fiale con del buon Tocai e Merlot,
l'appassionato custode di quei cimeli ha insistito per mostrarmi la perla
della sua raccolta:
La sclope di Garibaldi...!
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