Testimonianza di
don Pierino del Fabbro
(sacerdote
Fidel Donum in Brasile)
ESTRATTO
In un momento in cui l'umanità intera, prende coscienza del
grido della nostra madre terra, pensiamo solo all'urlo del mare
inquinato del Golfo del Mexico, ci siamo riuniti per accogliere
il tuo grido e tentare di dare una risposta a questa terra che
sembra dirci: " Fai presto vieni a salvarmi, perché possa anche
per il futuro generare la vita, per i figli degli uomini".
Durante il nostro cammino di pace,
siamo stati accompagnati da una natura bella, amica, sollievo
dell'anima e della mente, fertile, matura di messi e di vigne,
pronte a darci il pane e il vino da dividere con amici e ospiti.
Altrove questa stessa natura è soggetta agli assalti, alle
ferite, alla morte, infertale da tanti che non rispettano il
progetto iniziale impressale dal Creatore. Memori che chi l'ha
creata, ce l'ha anche affidata, ecco che questa sera siamo qui
per prendere coscienza una volta di più di questa missione di
custodi e difensori, il Vangelo appena ascoltato ci richiama
all'impegno di essere nel mondo sale e luce. Luce, per cogliere
attraverso una viva, costante riflessione dei fatti della vita,
una risposta umana,cristiana alle realtà, sempre in attesa sulla
nostra porta, sale, ovvero agenti di trasformazione, con una
azione abrangente, essenziale, dentro un progetto che fa nuove
tutte le cose, in vista di un mondo comunque sostenibile,
solidale, una casa nuova per tutti.
Sono reduce dal Brasile,
dove ho lavorato come missionario e condiviso per 25 anni, pur
in mezzo a difficoltà e frustrazioni, la speranza di migliaia di
contadini, il cui sogno principale, era di possedere una terra e
chi l'aveva, difenderla e viverci in condizioni di dignità e
libertà.
Credo che i miei sforzi
maggiori in tutti quegli anni, siano stati orientati dalia
mistica della terra, acquisita dentro la CPT e in un convivio
diario, con la gente della terra e con la meditazione della
Parola di Dio. In fondo tutta la storia del popolo della Bibbia,
è caratterizzata fin dall'inizio, dalla conquista della terra.
La Commissione Pastorale
della Terra è un organismo, movimento, sorto negli anni
settanta, dentro le Comunità Ecclesiali di Base. Movimento
attento al grido della gente della terra, per mantenere la
memoria della sua cultura, e aiutarla nella organizzazione della
lotta in difesa della Terra, Acqua, Aria, dono di Dio per tutti.
E di lotta si tratta, fatta di resistenza fino al sacrificio di
se, fino al dono della vita. Lotta che conta numerosi martiri.
Ricordo Pe Josimo, Margherita, Chico Mendes, Irma Doroty, Eloy.
Richiamandomi all'ultimo
Congresso Nazionale della CPT tenutosi lo scorso mese di maggio
in Montes Claros MG, possiamo attraverso le dichiarazioni di
alcuni partecipanti scoprire l'azione della CPT in Brasile e
l'impegno del suo popolo, nel resistere a un processo di
distruzione e alienazione della terra, dono di Dio, fatto agli
uomini. Erano presenti a questo incontro 440 uomini, 320 donne,
51 sacerdoti e religiosi, 270 agenti della CPT da tutto il
Paese, per la maggioranza giovani.
"Continueremo a lottare
perché questo è il nostro luogo" dice il capotribù Odair Borari.
E' l'impegno degli indios di salvare i propri territori e
cultura, continuando a mantenere viva la relazione di rispetto e
fraternità con la Madre terra e con tutti gli esseri viventi,
minacciati dall'assalto delle imprese minerarie e agropecuarie.
"Continuano ancora ad
ucciderci a volontà" dice Sabrina di Montes Claros 19 anni.
Denuncia il potere sfrontato, feroce, di grandi imprese, che in
nome di un falso sviluppo economico, avanzano nell'Ammazzonia,
nel Cerrado, nel Campo, con progetti faraonici, uccidendo sul
loro passo lideranze, indios, posseiros, scacciando popoli
tradizionali dai loro territori, distruggendo l'ambiente con
idroelettriche, trasposizione di acque, con ferrovie,
irrigazione intensiva. Tutto in funzione del lucro e nella
assoluta impunità.
"Noi dobbiamo rispettare
le leggi, ma le leggi devono rispettare noi" Giovannina 55 MG.
E’ la denuncia a un legislativo sottomesso agli interessi
politici di grandi gruppi di imprese rurali, che tentano di
cambiare le leggi che limitano la monocultura, la
capitalizzazione della terra, la presenza di lavoro schiavo nel
campo o il riconoscimento dei biomi del Cerrado e dalla Caatinga.
"Resistere per esistere"
Zacaria do Fundo Baia. Molti sono minacciati sulla loro terra ma
non hanno paura di lottare per terra e vita. I Giovani, molti,
si mostrano audaci nel creare nuovi progetti, in sintonia con la
realtà camponese, sempre più assunta. Con la valorizzazione
della Agricoltura Familiare e Comunitaria, aiutati anche da
nuove politiche agricole del Governo, oppongono uno sviluppo
agricolo sostenibile, rispettoso dell'ambiente, in opposizione
all'individualismo mercantilistico delle imprese agroindustriali.
“Voi dovete aiutarci"
Justiniano di Souza 56 GO. Il nostro cuore, non può rimanere
muto, dinnanzi al grido di solitudine e di abbandono di questo
contadino. I contadini del Brasile. La società camponese
dell'America Latina, dell'Asia, dell'Africa, pagano il loro
tributo, anche col sangue, perchè la terra sia una ragione di
vita per tutti e non di lucro, un affare per pochi prepotenti.
"Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza"
dice Gesù.
Ed ora poniamoci due
domande: "Cosa facciamo per rispondere al grido di aiuto di
questo contadino?" Cosa facciamo per salvare la nostra acqua, la
nostra aria, la nostra terra, dalla minaccia di una cultura
capitalista, che vuole estraniarci poco a poco, da una relazione
filiale, con la Madre Terra, riducendo i doni di Dio a soli
oggetti di scambio, di lucro.
"La preghiera di questa
notte, la meditazione della Parola di Dio, farà scattare la
necessità di nuovi incontri per vedere, riflettere e partire
anche con azioni politiche in difesa della Terra, della vita?"
Quanto al grido di aiuto
di Giustiniano, io ne sono testimone, il Gruppo Missionario
giovani di S. Giovanni, già da anni, sta dando una risposta, con
l'appoggio, prima alla costruzione della Scuola Famiglia di
Indipendenza, ora alla creazione di una nuova EPA in Tauà-Cearà.
Grande importanza nel contesto della lotta per terra, hanno
queste iniziative. Continuare anche questa azione significa
rinnovare un impegno profetico e solidale con tutti i poveri
della terra e con tutti coloro che lottano "perché il potere
sopra il mondo appartenga a nostro Signore e al suo Cristo e lui
regnerà per sempre e giunga il tempo in cui saranno distrutti
tutti coloro che distruggono la terra" Apoc.11,15.18 |