Orsaria di Premariacco (UD),
13 Marzo 2010
Proseguono i lavori
presso la vecchia chiesa di San Martino
In una foto di Jenco, il
sito qualche giorno prima dell'inizio dei lavori
...San Martino com'era, in
due preziosissime foto...
...le ultime notizie...
From:
Paoloni To:
Taboga Aldo Sent: Monday, March 22, 2010 8:31 AM
Caro Aldo . Sabato 20 abbiamo concluso la prima parte della
bonifica di ciò che rimane della chiesetta campestre di
S.Martino. Di buon ora come ormai da quattro sabati ci siamo
ritrovati e con l'aiuto di Paolo l'escavatorista abbiamo rimosso
le ultime ceppaie, livellato il terreno dove ne aveva bisogno e
accatastato il materiale che ritenevamo più interessante. Ora il
lavoro "di fatica" è stato fatto, ci si appresta ad una nuova
fase dove il comune e la sovrintendenza decideranno quale possa
essere la futura destinazione dell'area. Rimane la soddisfazione
di aver avuto una buona presenza di volontari che regolarmente
hanno dato la loro disponibilità, questo dimostra che la nostra
piccola comunità (intendendo naturalmente tutto il comune di
Premariacco) è sensibile a questo tipo di iniziative che hanno
un carattere aggregante e in questo caso specifico di recupero e
conservazione delle nostre origini storiche e culturali. Un
grazie quindi a tutti coloro che hanno dato il loro tempo e la
propria disponibilità per restituire alla comunità intera una
parte della nostra storia. Mandi Jenco |
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La cronaca dei primi due
interventi, tentiamo di ricostruirla grazie ai brevi resoconti ricevuti via
e-mail da Jenco e dalla documentazione fotografica di Tanya Nadalutti...
Come si può notare da queste
magnifiche inquadrature di Tanya, si operava in una radiosa giornata di
sole, dopo il diluvio dei giorni precedenti che ha reso precarie le vie di
accesso.
...l'ardua impresa
non ha intimorito i volontari...
...qui ripresi durante lo spuntino...
...e la foto ricordo...
From:
Paoloni To:
Taboga Aldo Subject: Breve resoconto pulizia S.Martino
Scaldati da un tiepido
sole dopo giorni di pioggia, un gruppo nutrito di volontari ha
cominciato la bonifica dai rovi (e non solo abbiamo trovato
anche vecchie biciclette, sedili di auto resti di materassi e
ferraglia varia!!!!) del perimetro e di ciò che rimane della
chiesetta campestre di S.Martino a Orsaria.
I volontari, capeggiati
dal gruppo locale della Protezione Civile, di buon mattino hanno
cominciato a liberare l'area, l'atmosfera era giusta e la voglia
di lavorare non è mancata, nel giro di poche ore il luogo aveva
già cambiato sembianze.
Questa è solo la prima fase e
già da sabato 6 Marzo ci ritroveremo per concludere e sistemare
ulteriormente il sito, poi in futuro in collaborazione con
l'amministrazione comunale si vedrà quali potranno essere gli
sviluppi e la destinazione dell'area.
Ci sono varie ipotesi ma
prima bisogna concludere la fase di pulizia poi mettere in
sicurezza l'area e infine concordare quale possa essere l'uso
migliore di tale sito.
Per quanto mi riguarda sono
stato molto soddisfatto per la numerosa e entusiasta
partecipazione dei volontari e per la voglia collettiva di
recuperare un qualche cosa che fa parte della storia della
nostra comunità, questo tipo di iniziative servono anche per
rinfrescare la memoria e far scoprire prima hai cittadini di
Premariacco e poi per coloro che possono essere interessati le
origini dei nostri paesi. Un
grazie quindi a tutti coloro che hanno aderito a tale iniziativa
e che si renderanno disponibili anche in futuro. Colgo
l'occasione anche per ringraziare il panificio Devoti e
l'azienda agricola Bonessi per aver alleviato le fatiche dei
volontari con focaccia e vino.
Mandi Jenco
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la terza giornata di lavoro...
L'inizio dei lavori di disboscamento e pulizia dell'area intorno alla
vecchia chiesetta di San Martino erano iniziati e continuati nei precedenti
due week-end, ma non mi era stato possibile recarmi personalmente sul posto
a causa delle pessime condizioni della strada per accedervi e del terreno
circostante, a causa delle abbondanti precipitazioni che li avevano
preceduti. Anche oggi ero uscito da casa per il solito giro di acquisti di
fine settimana, ma nei miei programmi per ragioni di tempo non era prevista
una visita al "cantiere di
lavoro", per cui non ho creduto opportuno portarmi appresso una delle
potenti fotocamere di cui l'Associazione "Di ca e di là dal Nadison" è
dotata.
Intorno alle 11 ero già
libero da impegni e approfittando delle bellissima giornata di inizio
primavera, ho pensato di fare una deviazione e puntare lungo via San Martino
per dare un'occhiata a distanza ed eventualmente fare dietro-front e
svignarmela senza farmi notare... invece ho proseguito fino a pochi metri
dall'entrata dell'area circondata dal vecchio muro, peraltro ancora in buono
stato di conservazione, dove sono stato subito intercettato da nostro
vicepresidente Jenco.
all'inizio della terza
giornata di lavoro, il sito era irriconoscibile...
Ormai scoperto, non
mi è rimasto altro da fare che rassegnarmi ed estrarre dal bagagliaio il
mio nuovo deambulatore e dal borsello la mia inseparabile anche se modesta
Olympus C-5060, iniziando a cliccare salutato con gioia dal gruppetto di
amici e volontari, ognuno impegnato nel compito loro assegnato,
attentamente coordinati dall'assessore Murello. All'esterno, Giuliano uno
dei volontari presenti sul cantiere, aveva il compito di controllare il falò alimentato dalle sterpaglie, che
dall'aldilà del muro venivano scaricate sulla fiamma scoppiettante, il cui
fumo emanava un profumo che mi ricordava le "fugarisis" di quand'ero
bambino.
Con qualche difficoltà
dovuto ai "spizzos" (insidiosi spuntoni delle piante tagliate i cui
ceppi
sono ancora nel terreno sicuramente da bonificare in un secondo
tempo), sono entrato nell'area interna anticamente adibita a cimitero,
constatando il notevole lavoro effettuato dalle squadre che hanno lavorato
in precedenza e dove sono subito stato messo al corrente della scoperta di una
lapide avvenuta pochi minuti prima del mio arrivo, che Jenco ha
sommariamente ripulito per permettermi una serie di foto.
Con l'ausilio di
un'escavatorista che l'Amministrazione Comunale di Premariacco aveva
ingaggiato, si era potuto procedere all'rimozione dei ruderi crollati
all'interno ed all'esterno dell'entrata principale, mettendo in rilievo più
chiaramente la struttura complessiva, e la necessità di mettere in sicurezza
quello che è rimasto ancora in piedi, in una stabilità molto precaria,
specie nella sezione posteriore comprendente quello che resta dell'abside.
Mentre Daniele, Ido,
Beniamino e Settimo erano impegnati a recuperare le pietre e le "cjocis" liberate dal "bodcat"
della MINES srl, Luciano e Jenco avevano il delicato e pericoloso compito di
predisporre una serie di lame e tiranti metallici, per puntellare i muri
pericolanti ed impedire un'ulteriore allargamento delle crepe e
fenditure causate da anni e anni di colpevole incuria... Il giovane
Maicol non aveva compiti specifici e si limitava a seguire le istruzioni ed
i suggerimenti del padre Luciano...
Anche il sindaco
Ieracitano, l'assessore Casarin e Marco Toti, il responsabile dell'Ufficio
Tecnico Comunale, giunti sul cantiere di
lavoro hanno avuto modo di esaminare gli ultimi ritrovamenti, particolari
che potrebbero permettere un'ulteriore approfondimento e ricerca storica,
particolari utili ad un'eventuale recupero del sito, e di studio dal
punto di vista storico e religioso sulla vita dei nostri antenati.
...visita ai lavori del
primo cittadino...
Devo confessare che è stato
molto piacevole trascorre quell'oretta all'interno di quel muro e vedere la
trasformazione in atto riferite alle foto scattate da Jenco e da Tanya, con
quello che avevo davanti agli occhi e che immortalavo su supporto digitale.
Ma sopratutto piacevole e rilassante era la vista dello scenario esterno,
circondati dalla natura ancora incontaminata, con una campagna punteggiata o
delimitata da siepi, file di morârs e filari di vite
"pronti al via" su comando dell'imminente primavera.
Poco prima dell'inizio
della sequenza di suoni delle campane di mezzogiorno, proveniente dai
quattro o cinque campanili in vista ottica, è arrivata una "panda" con Vigj,
che ha estratto da bagagliaio un tavolino pieghevole posizionandolo al
limite del vigneto, e dopo avervi steso una tovaglia, l'ha imbandita con
pane, salviette e bicchieri, cominciando a torturare un un grosso salame
spellandolo lentamente e tagliarlo a sottili fettine per imbottire i
relativi panini.
...lo spuntino...
Le campane avevano suonato da una
ventina di minuti, quando si è deciso di attirare l'attenzione dei lavoranti con qualche
fischio per radunare tutta la combriccola attorno l'improvvisato tavolo per
lo spuntino, trovando anche il tempo di scattare la foto ricordo,
operazione portata a termine con difficoltà per il sole negli occhi che non
mi permetteva di scorgere il led lampeggiante dell'autoscatto.
L'ho affermato tantissime volte
che un buon panico con il salame e un bicchiere di merlot è il miglior
spuntino che si possa desiderare, tanto più apprezzato perchè consumato in
compagnia di amici. Guardandomi attorni pensavo che uno scenario così
schietto e genuino, non l'avrei scambiato con nessuno dei luoghi che tanti amici sparsi nel mondo
mi fanno vedere attraverso le loro immagini. Ma non essendo mai uscito dai
confini della nostra regione, la mia potrebbe essere solo
invidia, come la volp sòt del cjariesâr...!
Mentre la compagnia
di intratteneva a parlare del più e del meno, ho abbandonato il cantiere
alla chetichella e senza salutare nessuno... ero già in ritardo per il
pranzo e per altri impegni...
...la foto ricordo...
From:
Murello To: Tutti
Sent: Saturday, March 13, 2010 7:49 PM
Subject: san martino
Un saluto a tutti voi. Vi
aggiorno sullo stato dei lavori di recupero del sedime
relativo alla chiesa di San Martino.
Oggi, 13 marzo, abbiamo per
la terza volta lavorato. Grazie all'ufficio tecnico del
Comune, abbiamo avuto a disposizione un escavatorista ed un
mezzo meccanico (bobcat) che ci hanno consentito di lavorare
più efficacemente.
Sono state estirpate molte
ceppaie, abbiamo ripulito dai ruderi la parte rimasta della
facciata principale della chiesa e, grazie al gran lavoro di
Luciano Cantarutti e del suo "aiutante di campo", Ienco
Paoloni, è iniziata la messa in sicurezza della parte
absidale. E' stato inserita una prima fascia metallica che
eviterà l'ulteriore spanciamento e crollo.
Durante le operazioni di
scavo è stata rinvenuta, perfettamente conservata, una
lapide che ricorda un sacerdote, di nome Francesco Pittioni,
morto nel 1863 all'età di 36 anni. Del fatto ho già
avvertito il parroco, don Pietro.
Sull'esterno del muro di
cinta, abbiamo dato fuoco all'edera. Ora è tutto più pulito.
Si è deciso di fare un
ulteriore intervento sabato prossimo. Dovremmo inserire
ancora due fasce metalliche (operazione che cureranno
Luciano e Jenco), mentre gli altri volontari potranno
raccogliere ciottoli e pietrame che abbiamo sparso sul
terreno e accatastarli facendone dei cumuli.
Al capo ufficio tecnico,
geometra Toti, chiedo se è possibile riavere l'escavatorista
Paolo per completare l'asporto delle ceppaie e per un
livellamento del terreno.
Ringrazio tutti coloro che
anche oggi hanno dato una mano e vi aspetto numerosi per
sabato prossimo. Come per le altre volte, i partecipanti
verranno assicurati dal Comune. Più siamo e meno stiamo.
Sarà opportuno ritrovarci,
dopo la prossima fatica, per un doveroso momento conviviale.
Penserò ad un luogo vicino che abbia una cucina familiare.
Buona domenica.
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