Un libri dal
Fogolār di Lion
(Tratto da www.clape.it)
Il Fogolar Furlan di Lione dopo anni di ricerche ha portato a
termine il libro ''Di ca' e di la' di une frontiere'' scritto nelle
tre lingue dei protagonisti, francese, friulano, italiano.
Un Fogolar Furlan
moderno, non puo' servire alla sua gente solo ''luaine muset e
polente'', deve invece assumere il dovere della memoria, in
particolare all'estero, rintracciare la nostra gente e fissare la
loro storia.
Il Fogolār Furlan di
Lione ha pubblicato un libro che racconta la storia davvero
straordinaria di un gruppo di famiglie originarie quasi tutte di
Attimis e Nimis e che si sono fissate nella campagna del
dipartimento dell'Isčre non molto lontano di Lione.
Subito dopo la prima
guerra mondiale la popolazione esangue, del Friuli collinare, cerca
una via di scampo alla miseria provocata dal conflitto, la Francia
accetta volentieri, eravamo stati dei veri alleati e molti soldati
italiani sono morti in terra Francia combattendo le truppe
Austro-Ungariche, e alla fine le braccia mancavano, gli uomini erano
stati decimati nei paesi, le campagne, l'industria, e l'edilizia
richiedeva manodopera a volontą.
Come al solito le prime famiglie chiamarono i parenti ed i vicini di
casa, ed un po' alla volta il gruppo dei friulani nei paesi di
Charvieu, Chavagneux, Chavanoz, Pont de Chéruy divenne importante,
si puo' dire che modifico' l'anagrafe dei paesi.
Tutti avevano trovato il loro posto alcuni continuavano a fare i
contadini, facendo ''sporte di sfueis, scoves, scovez, riscjeles,
zeis....'' esattamente come in Friuli, le donne in filanda o
stabilimenti tessili, gli uomini in fonderie, laminatoi, oppure
nell'edilizia.
La vita alla friulana
continuava in terra di Francia, si scioglieva il burro ''par fa l'ont,
si copave il purcīt, cunins, gjalinis, razzis et ocis'' quindi c'era
anche l'orto, il vigneto per il verduzzo, portato da Nimis...
all'osteria si giocava a carte briscola o tresette e si andava a
ballare alle sagre che qui chiamavano ''la vogue'', in bicicletta
con il fanale a ''carburo'' ma non eravamo a Treppo Grande, Tarcento,
Reana, Nimis, Attimis, Faedis, ma in Francia!
I giovani friulani
corteggiavano le ragazze friulane a ''fasevin l'amor'' (costruire
l'amore) come si diceva, e cosi i Toffoletti sposavano i Simeoni, o
Tomada i Pividori, Bertoni, Grassi, Cussigh, Del Negro, Bertolla,
Manzini, Pigani, Tosolini e via via tutti questi nomi di casa
nostra.
Certo i friulani erano bella gente, aitante, ben fatta,...''bjelis
spalis, un bjel sen''...e molti si sono anche sposati con ragazzi o
ragazze francesi.
Tutto andava bene fino al
1939... l'Italia dichiara la guerra alla Francia... robe da matti!
Potete immaginare il disastro? I bambini nati, cresciuti,
scolarizzati, in Francia, ripartire a Nimis, Attimis, dai nonni o
bisnonni
per fortuna parlavano friulano, ma a scuola si insegnava
l'italiano e guai a chi parlava friulano!
La guerra di nuovo, con
le sue atrocitą, la miseria, e alla fine si riparte di nuovo
all'estero, verso la Francia...ma ora siamo dei traditori,
voltagabbana, zingheri, ''sale macaronis'' che vengono a mangiare il
pane dei francesi.... vi lascio immaginare la vita...
La storia di questa gente
meritava pił di un libro, le voci d'oltretomba chiedevano un libro
per famiglia...ma gią la memoria si sgretola, la nebbia, la polvere
del tempo cancella copre i dettagli, proprio quelli che contano, la
vita é un cumulo di dettagli!
Sessant'anni dopo gli
italiani ''traditori ''hanno saputo guadagnarsi non solo il pane, ma
la stima, il rispetto, direi l'affetto, per tutti noi emigrati, ma
anche per tutta l'Italia ed il Friuli naturalmente.
I sindaci dei comuni
francesi ed anche quelli friulani ci hanno aiutato a realizzare
questo libro, ci hanno anche accolto nei saloni del municipio, per
la presentazione, offerto il rinfresco, i regali, e rivolto parole
che ci rendono orgogliosi.... a noi emigrati, poveracci morti di
fame, siamo ora accolti come persone importanti nei saloni dei
municipi francesi, dove si entrava a chiedere la carta di lavoro, la
carta di soggiorno con il nodo in gola... ed ora pronunciamo
discorsi in onore di coloro che erano chiamati '' macaronis''... i
nostri vecchi hanno fatto davvero un lavoro eccezionale e vinto....
l'onore!
Si parla ancora friulano
in queste terre? Si deve grattare un po' la crosta... e le
parole salgono ....come le lacrime agli occhi...ogni parola é un
ricordo, bruciante, struggente, che torce l'anima, le budella...
''la cjase di me none a jere in vie Molmentźt , sul ronc, la stale,
il pojul, il toglāt..''
Ecco gente che non
parlava pił friulano da decenni, ma é bastata una scintilla e si
riparte con un bel misto di vecchio friulano, ''scarpéz, staféz,
zeis, pedrāt, sotpuarti, spolert, stue... ma cemūt? Cuanche o soj
rivade in Friūl mi clamavin la francese, cuanche o soj tornade in
France cinc ains dopo, mi clamavin la taljane, ma jo' o soj
furlaaneee!''
Voci d'oltretomba? In
realtą ci sono ancora dei pionieri viventi, quasi tutti centenari,
adirittura ultracentenari, sono in case di riposo, la loro veneranda
etą non permette fantasie, ma ho avuto l'occasione di fare una
sorpresa ad una di queste figure storiche, una signora che non mi
aveva mai visto prima, e mi sono rivolto a lei dicendogli : ''fevelistu
ancjmo' furlan fantate?'' mi fissa un attimo per tentare di capire
chi ero e mi risponde: ''o feveli ce che t'ūs... furlan, taljan,
francźs, todesc... '' era mezzo secolo che non aveva parlato
friulano.... una lingua per lei che veniva d'oltretomba!
Questo libro vuole essere
un primo passo verso un lungo processo di ricerca di ogni traccia di
friulanitą nel mondo, questa ricerca dovrą essere svolta da tutti i
comuni friulani per sapere dov'é finita la propria gente,
utilizzando i Fogolars-Consolato Generale del Friuli, sparsi su ogni
continente, dobbiamo far parlare le voci di oltretomba, far
raccontare la loro storia... é maestra di vita !
Questo libro dovrebbe
esserci in ogni famiglia friulana, le storie che raccontiamo non
sono ''telenovele'' ma sono la vita di tutti i parenti che sono
partiti ed hanno fatto onore alla nostra terra.
Danilo Vezzio
Richiedete il libro via mail al :
fogfurlyon@orange.fr
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