Villacaccia (Lestizza), 10 Agosto 2004
Apocalisse
di Giovanni
(in friulano)
lettura di
Massimo Somaglino
musiche per organo eseguite da
Paolo Paroni
“Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra
di prima erano scomparsi e il mare non c’era più... Non ci sarà più la
morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono
passate”.
AVOSTANIS: Il Mistero
dell'Apocalisse in friulano
(Da "la Vita Cattolica" del 7
agosto 2004)
Altro appuntamento clou
di Avostanis 2004 ai Colonos di Villacaccia, con
la lettura integrale, dell'Apocalisse di
Giovanni, nella traduzione in friulano di prè Antoni Beline. A leggere
l'ultimo libro della Bibbia è stato Massimo Somaglino, con
l'accompagnamento all'organo di Paolo Paroni.
"Il verbo greco da cui è tolto il titolo significa "svelare", "scoprire"
- scrive prè Beline -. E' il libro che toglie il velo sul mistero che
circonda la parte ultima della storia. Ma è possibile togliere il velo,
eliminare il mistero? Così il libro che doveva essere il più chiaro e
comprensibile è diventato il più oscuro e criptico ed il velo che
Giovanni ha tolto sul susseguirsi del tempo è rimasto immutato nel suo
spessore. Forse perché non è possibile togliere alcun velo, dovendo noi
abituarci a camminare nel buio verso la luce e ad orientarci non con la
luce accecante del libro rivelato, ma con il lumicino guizzante della
ragione, dell'intelligenza e del cuore. Questo deve rendere affascinante
e non angosciante la nostra ricerca di senso. Cosa ci fa vedere
l'autore? Prosegue don Bellina - Ci mostra cose inquietanti. Perché il
tempo che ci separa dalla fine. è un tempo di lotta finale e mortale fra
il bene, impersonato dall'arcangelo Michele, ed il male, impersonato dal
dragone. Una lotta in cui il mondo rischia di perire definitivamente, ma
che alla fine potrà entrare nella Gerusalemme celeste. In questo libro -
conclude prè Beline - ci viene insegnato anche il modo esatto di vivere
il nostro tempo: nella vigilanza amorosa ed operosa, nella lotta al
male, nella fedeltà al Signore, nell'attesa appassionata del ritorno del
Signore".
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