Istruzione bilingue
fra ordinamenti legislativi e bisogni
Istituzione
della scuola media in sloveno e italiano e apertura di scuole bilingui
su tutto territorio dov'è presente la minoranza slovena: sono state
queste le due principali richieste emerse dal convegno che si è tenuto a
San Pietro al Natisone lo scorso 19 settembre su iniziativa
dell'Istituto per l'istruzione slovena sul tema "Istruzione bilingue fra
ordinamenti legislativi e bisogni".
Genitori degli alunni, politici,
insegnanti, dirigenti scolastici, amministratori locali si sono trovati
d'accordo sul fatto che l'istruzione bilingue vada assicurata come
previsto dalla legge di tutela e dalle nuove prospettive che si stanno
aprendo per questi territori con l'ingresso della Slovenia nell'Unione
Europea.
Se non verranno date risposte concrete in breve tempo, i genitori degli
alunni della bilingue e l'Istituto per l'istruzione slovena sono decisi
a percorre strade diverse ed anche ad istituire una scuola media
privata.
Sarebbe questa una soluzione strema perché tutti si sono detti convinti
che la scuola pubblica debba dare risposte adeguate alle esigenze del
territorio.
Nel corso del dibattito sono emerse alcune soluzioni possibili. È stata
chiamata in causa soprattutto la regione che dovrebbe prendersi «in
carico» la scuola e sostenerla come realtà speciale e modello per le
scuole del Friuli - Venezia Giulia.
Nel corso del convegno, coordinato da Donato Cernoia, hanno dato il loro
contributo di idee e proposte il sindaco di San Pietro, Bruna Dorbolò,
il presidente del consorzio montano Torre - Natisone - Collio, Adriano
Corsi, i presidenti delle due organizzazioni slovene più
rappresentative, Rudi Pavsic della Skgz e Sergij Pahor dello Sso, il
presidente dell'Istituto per listruzione slovena, Giorgio Banchig, il
dirigente scolastico della direzione didattica statale bilingue, Viviana
Gruden, il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo statale di San
Pietro, Maria Cacciola,
il presidente del Comitato paritetico per i problemi della minoranza
slovena, Boris Race, l'assessore alla Cultura della provincia di Udine,
Fabrizio Cigolot, l'assessore regionale all'istruzione, Roberto Antonaz,
il senatore Milos Budin, il vice presidente del consiglio regionale,
Carlo Monai, la consigliere regionale Bruna Zorzini, l'insegnante della
bilingue Antonella Bucovaz, il direttore dell'Istituto sloveno di
ricerche, Riccardo Ruttar, il segretario regionale della Cgil scuola,
Antonio Luongo, l'ex direttore generale dell'Ufficio scolastico
regionale, Bruno Forte, e i genitori degli alunni della bilingue Bruno
Chiuch, Maurizio Namor ed Ezio
Banelli.
La scuola bilingue di San Pietro al Natisone è oggi frequentata da 205
alunni (75 scuola dell'infanzia, 130 scuola elementare) ed è la più
grande realtà scolastica della minoranza slovena in Italia. Il numero
degli alunni è in continuo aumento e c'è il rischio che il prossimo
anno, per mancanza di spazi, non potranno essere iscritti più di venti
bambini nella prima classe della materna.
 |