L'addio all'ultimo reduce
Tornò a casa miracolosamente dal campo di sterminio
Fanna - Un altro pezzo di storia di Fanna se n'è
andato per sempre. È scomparso a seguito di un arresto
cardiocircolatorio Clemente Girolami, 83 anni, uno degli ultimi reduci
delle guerre mondiali.
La
storia di Clemente è fatta di sofferenze e avvenimenti quasi miracolosi.
Negli anni quaranta, arruolatosi nel prestigioso corpo degli Alpini,
venne fatto prigioniero dai tedeschi e per lungo tempo fu internato in
un campo di concentramento.
Una mattina, mentre era impegnato a rimuovere dei detriti a seguito di
un bombardamento, venne sorpreso da un'incursione aerea delle truppe
alleate e ferito in maniera molto grave. Anzi, i primi soccorritori
avevano dato Clemente Girolami per morto. Proprio per tale motivo il suo
corpo venne appoggiato sopra quelli delle altre persone decedute quella
mattina. La fortuna e il destino vollero che un tenente medico si
accorgesse che Clemente respirava ancora. Gli assicurò così i primi
soccorsi e, di fatto, gli salvò la vita. Terminato il conflitto,
Girolami tornò a Fanna anche se, per il resto della sua esistenza, non
riuscì più a dimenticare quegli anni strazianti passati all'interno del
campo di sterminio nazista.Clemente lascia la moglie e due figli. Fedele
a quanto ha sempre sostenuto in vita, anche per le sue esequie ha dato
precise disposizioni: quando i responsabili del locale gruppo alpini si
sono recati dalla vedova per portare il cappello con la penna nera per
l'ultimo viaggio terreno del commilitone, si sono sentiti ripetere il
ritornello che ha caratterizzato da sempre Clemente: «Il mio cappello -
soleva dire - è rimasto in Germania e, nel suo rispetto, non ne
indosserò mai più un altro». (lo.pad.)
IL GAZZETTINO - Domenica, 6
Luglio 2003

From:
Duilio D'Agnolo - Belgio
To: Bruno Corva
Sent: Tuesday, July 08, 2003 9:42 PM
Subject: cappell d'Alpin
Caro Bruno, Clemente
Girolami lo conoscevo solo di vista, ma a proposito del suo cappell d'Alpin,
ho trovato le una poesia (forse una canzone??) e dico la verità... ogni
volta che la leggo mi commuovo.
Sicuramente, anche Clemente amava il suo Cappell d'Alpin.
Saluti Duilio.

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